Lo sfruttamento delle icone è uno dei temi preferiti da Dolce e Gabbana… e questa collezione è proprio il fiore all’occhiello del pensiero dei due designer.
Prosecuzione della collezione dell’estate precedente, quella del pigiama barocco, ne riprende gli accessori: spille coccarde, copricapo fino ai volumi… fuuuuurbo!
Sinceramente preferivo la collezione per l’estate, per la sua singolarità, che in questa collezione viene meno.
Le zeppone da cavallo non vengono cestinate ma si fanno più morbide abbandonando l’effetto mattonella. Interessanti i guanti sciarpetta: briosi danno movimento e, se uno schiaffo la donna lo deve porgere sventolando un guanto… ce lo leghiamo al collo per l’evenienza.
Specchi, pois, maculati, striati pollockiani, stampe con la Monroe, fiocchi, bottoni gioiello… lucertole, scarafaggi morti, una tagliata di formaggi e molliche di pane… chi cerca trova di tutto.
Un po’ Minnie, un po’ Elsa Schiapparelli, un po’ coatta e molto chip, la collezione, a mio avviso, non è male: ma non mi dice nulla.
Un 6.
Prosecuzione della collezione dell’estate precedente, quella del pigiama barocco, ne riprende gli accessori: spille coccarde, copricapo fino ai volumi… fuuuuurbo!
Sinceramente preferivo la collezione per l’estate, per la sua singolarità, che in questa collezione viene meno.
Le zeppone da cavallo non vengono cestinate ma si fanno più morbide abbandonando l’effetto mattonella. Interessanti i guanti sciarpetta: briosi danno movimento e, se uno schiaffo la donna lo deve porgere sventolando un guanto… ce lo leghiamo al collo per l’evenienza.
Specchi, pois, maculati, striati pollockiani, stampe con la Monroe, fiocchi, bottoni gioiello… lucertole, scarafaggi morti, una tagliata di formaggi e molliche di pane… chi cerca trova di tutto.
Un po’ Minnie, un po’ Elsa Schiapparelli, un po’ coatta e molto chip, la collezione, a mio avviso, non è male: ma non mi dice nulla.
Un 6.
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