domenica 30 settembre 2012

Le pagelle: GIVENCHY SPRING SUMMER 2013


"Ho guardato agli anni Sessanta e agli archivi della maison per le forme. L'hard ed il super-super soft, e poi una delle mie ossessioni, Carlo Mino, per i dettagli". Sofisticata ed eterea, è una figura evanescente che si lascia dietro un'ombra bianca, una bruma densa raccolta in una coda. In una location mozzafiato con tanto di organo e struttura per contenerlo sfila una raffinatezza minimale, un bon ton depauperato dagli orpelli della borghesia di cui rimangono solo pesanti e tribali gioielli dorati. Strutturatissima e complessa la silhouette è aperta totalmente nei laterali delle giacche, sovraffollata ma asciutta, organizzata nelle diverse lunghezze giacca-top-gonna in un crescendo che sortisce una verticale meravigliosa. Ruches disegnano il perimetro dei capi, sortiscono sorprese quando rivelano un interno a contrasto, quando sbocciano sulla schiena o controbilanciano la spalla nella gonna. Leggerissime le organze sono trattenute da minutissime clips dorate, graffette che fermano i lembi delle balze organizzandole in una forma. La pulizia totale del bianco e la profondità del nero sono allentate dalla presenza di un baby blue leggero, dagli elementi dorati e da un magistrale lavoro di ricerca ed equilibrio della forma che, seppur minimale, non arriva mai come arida.
Meravigliosa la scarpa, il tacco in legno e plex con bullone dorato, tenuto in sospensione grazie ad una scelta azzeccatissima del pvc sui listelli, sembra in piccolo una scultura modernista degna di articolo su Flash Art. E' un gioiello cristallino, si lascia attraversare come ghiaccio da un raggio di luce. Non è il massimo per Riccardo: pur rimanendo una prova eccellente ricorda molto quel bon ton minimale di cui Chiuri e Piccioli hanno fatto scuola (malgrado i parallelismi siano sempre quanto di più sterile e malgrado in questa esperienza si rintracci qualcosa di molto più duro). Un 10.

Le pagelle: CéLINE SPRING SUMMER 2013


Minimalismo si ma in una versione evoluta. La serietà della linea ed il rigore delle geometrie lasciano spazio alla curva ed al drappeggio. Setificati satinati (tuxedo) per top e pantaloni, contrasti di lucidità diverse e torchon sul top sono gli elementi che più caratterizzano l'ultimo lavoro di Phoebe. Dopo la maternità la sua mano sembra essersi sciolta, liberata dalla razionalità che tanto ha caratterizzato il suo lavoro e quello degli altri nelle ultime stagioni. E' il momento giusto per cambiare e si può farlo comodamente tant'è che Phoebe non rinuncia alla ciabatta da casa (da uomo), qui presentata con plantare di pelliccia colorata (dovremmo forse ricordarle, a questo punto, che si tratta di un estivo? Che quella pelliccia diventerà una zuppa del casale sotto il piede della prima malcapitata prima che abbia messo piede fuori di casa?) e declinata in varie versioni: fasce incrociate, parallele, unica. Striminzito il top, lunghe maniche ma il fondo si alza: si porta su vestiti e camicie senza pensarci troppo su e senza tanto rintracciare un equilibrio. Belle come sempre le borse, meravigliosa quella a tre sacchetti, accessori in grado di rimanere sulla cresta dell'onda e di dare una direzione a tutta una stagione. Bella si... ma tranquilla. Sufficienza.

New Look Collage: Lanvin-Viktor & Rolf


La nuit et la mer

Jacket, bag and necklace: Lanvin SS 2013
Trousers and shoes: Viktor & Rolf

Le pagelle: VIKTOR & ROLF SPRING SUMMER 2013


In una location che potrebbe ricordare una vecchia favola, quella della cattiva con problemi di autostima che ormai si ritrova a parlare da sola con lo specchio e crede anche che qualcuno le risponda, nasce una piccola fiaba made in Viktor & Rolf. Hollywood e lo specchio, il tema del doppio, sono tutti elementi che caratterizzano questa nuova collezione. Lamé argentato plissé per lunghe gonne rotte da pannelli bianchi e neri, pantaloni che sul bacino di legano in un meraviglioso fiocco centrale, giacche di micro ruches, una silhouette slouchy e comoda per top e camicie dalle spalle larghe che cadono sul braccio rilassate, una morbidezza che interessa anche gli abiti e le ampie gonne sezionate nei fondi in pannelli. 
Bella, sognante, osa senza essere esagerata riuscendo al contempo a costruire abiti e outfit raffinati citando il vecchio in una deliziosa modernità. Un 8.

sabato 29 settembre 2012

Le pagelle: MAISON MARTIN MARGIELA SPRING SUMMER 2013


Dopo stagioni di soli tentativi Margiela torna a fare nuovamente centro. Sembra una collezione di Raf Simons per Jil Sander, quella che non ha sfilato questa stagione vista la direzione che per la seconda volta (e già dalla scorsa stagione) è nelle mani della sua fondatrice (che a mio avviso, checché se ne dica, ha riportato la maison ad uno stato di grazia contemplativa ma non avanguardistica), con alternanza di forme over, cocoon e una silhouette ladylike. Deliziosa la location dell' Hôtel Salomon de Rothschild, rivestito di plastica bianca telata applicata sull'intera superficie della stanza dagli spagnoli Penique; un connubio perfetto in cui la creatività degli artisti visuali si dà alla creatività di una maison di moda.
E' una collezione che andando oltre il corpo lo mette al centro: tutto è costruito su di esso, quasi sbozzato da un paio di forbici prima dell'uscita, un divertissiment che fa colpo e propone abiti sagomati sul seno, a cuore, mentre nelle lunghezze inferiori lo sfogo diventa totale con una silhouette a sacchetto, ampia ed elegantissima. Se oggi dovessi pensare ad una fantomatica Ursula (made in La Sirenetta) la penserei esattamente così, rinforzata di crinolina e con i suoi tentacoli chiusi in una forma a trapezio.
L'interno sguscia all'esterno: tasche, cuciture... la modellistica è messa a nudo e proiettata fuori, il modello rivoltato ed esposto al giudizio degli astanti. Spacchi profondi sul dietro e code sul davanti, aperte come le pinne di un'orca, mentre il top è un annodato sul seno e l'accessorio perfetto è una borsa morbida che s'incurva ad abbracciare il fianco. Stupenda, una couture che non può non riempire i prossimi editoriali almeno quanto Comme Des Garçons ha fatto per l'inverno. Non è Margiela di una volta, la maison capace di controvertire il concetto stesso di guardaroba rubando le idee dal quotidiano, ma questa volta il sogno nasce da sé con una meravigliosa sulla modellistica e sulla necessità di mettere da parte la tradizione. Meraviglia. Lode.

venerdì 28 settembre 2012

Le pagelle: CHRISTIAN DIOR SPRING SUMMER 2013


Il mondo della moda ha dell'incredibile. Basterebbe fermarsi a pensare per un secondo a come siano stati cambiati i connotati, nelle ultime stagioni, a questa importante maison: dall'opulenza di Galliano al minimalismo di Simons. Dalla dissenteria alla stipsi.
Punti di vista lontani anni luce l'uno dall'altro che, per chissà quale scherzo del destino, in tempi e situazioni diversi, sono confluiti all'interno della stessa scatola. Ma ora è il momento di Raf, le dietrologie nel fashion world lasciano il tempo che trovano.
Nuova veste grafica, forse troppo grafica! Trattenuto l'inizio con piccoli plisset e abbinamenti gonnellino-bermuda/giacca scampanata con piccoli elementi decorativi (sparati là tanto a dire "le decorazioni ci sono"), ci si lascia poi andare in volumi più rilassati con top aderentissimi, gonnelloni e abiti doppiati di organze fiammate, stampe floreali e top asimmetrici dalle tinte uniposka: colori aciduli a cui ci si affida per cercare di salvare una collezione che descrive una curva discendente a rotta di collo.
E' ancora prestissimo per tirare le somme ma l'orizzonte è come se mostrasse una slittamento dell'esperienza Jil Sander direttamente in Dior. La reinterpretazioni passa attraverso lo stesso stilema... sottrarre a tutti costi, anche quando una maison ha costruito il proprio potere e la propria personalità sull'addizione. Non è un designer da quattro soldi e sicuramente saprà prendere in mano, al meglio, le redini di questa deliziosa maison. Ma per ora è un 4.

GIANNI SERRA SPRING SUMMER 2013


Destabilizzante. Dopo un inverno ricercato, in cui un oro denso di materia riscaldava il cuore, un estivo very easy, gestito quasi con un intento low profile.
Non ci si abitua mai a Gianni Serra. Pur mantenendo la propria cifra ben delineata ogni collezione è un andirivieni tra un'eleganza ricercata ed un "distrattismo" malato, sciatto, che rende ogni outfit più desiderabile. Non fa scintille, non ha il calore abbacinante dell'oro giallo della FW, ma il nitore del bianco e della pulizia formale della camicia, delle giacche over poggiate sulle spalle come una valva, la trasparenza bavosa dei tessuti plastici. A tratti sembra distrarsi davanti ad un verde clinico meraviglioso, quello della parete, ma ha un'anima sincera, viva, varia, che vibra in ogni proposta che, slegata dalle altre, complessivamente struttura un senso globale efficiente.  E' la visione distorta e complessa, mai banale, di un designer a cui dovrebbe essere data più voce.

Le pagelle: LANVIN SPRING SUMMER 2013


Una piccola demi couture. Piccola per modo di dire visto che per questa stagione molti designer hanno cercato di farci digerire l'impossibile. Oltre 50 outfit in passerella, roba che ci passi l'intera giornata a guardarteli e neanche te n'accorgi: il bambino rimane a scuola fino al giorno dopo, la nonna paralitica nel frattempo se l'è fatta addosso una quindicina di volte, la gallina nel brodo, stanca d'aspettare, vi spara due uova nella pentola. Iper sartoriale, ci delizia con un glamour ben costruito: fiocchi piatti come obi di un kimono che fuoriescono dalle cuciture come una lepre dal cilindro di un illusionista. Spalle meravigliosamente quadrate, a stampella, in blu e nero con revers bianchi. Meravigliose le costruzioni a pannelli (vedi centro nel collage), i pantaloni maschili con le pences, i drappeggi esagerati (come nell'abito bianco) che generano esplosioni di fiocchi sulla vita e sulla schiena. Nero, ametista, blu, bianco, tabacco per una collezione che ripulisce, come un panno Swiffer, dalla polvere delle precedenti esperienze. Tempo di pulizie. Alla fine un rotondo e simpatico Alber con un delizioso mazzo di fiori colorati. Nel parterre c'era già chi diceva "Mo vedi che s'ho magna". Adorabile. Un 7 e mezzo.

Moda in Segni... Work in Progress


Maglia di tela indiana acquamarina con skyline oro e carré di popeline rosa doppiato di nylon scintilla bianco confetto.

Le pagelle: RICK OWENS SPRING SUMMER 2013


Basìti. Owens realizza il miracolo. Una delle più belle collezioni in assoluto di questo giro infinito di defilé sfila davanti agli occhi sgranati di mezzo mondo: Owens abbandona la sua oscurità per una luce chiarificatrice e dorata. Non poteva andare meglio, dall'inferno direttamente in un paradiso di schiuma e di cemento.
Prendendo spunto dal movimento secessionista, la silhouette voluta da Rick, eburnea, fatata, sostanzialmente gotica, si immerge in una luce d'oro cangiante, nelle leggerezze aerostatiche degli abiti paracadute, immensi nei loro volumi lasciati in balia del vento, nelle trasparenze condom di cappe e trench di plastica. Tendendo la mano a Klimt, Owens costruisce volumi liberi di animarsi nelle diverse lunghezze: l'outfit si struttura per sovrapposizioni di capi in un'escalation determinata a raggiungere una perfezione formale che ha dell'incredibile. Il bagliore continuo e le tinte pacifiche dei grigi, degli ecrù, dei dorati sopraffini, del beige, trovano l'unica cesura nel nero e nell'antracite (sempre cangianti, marezzati) che giungono come retaggio di un'esperienza che sembra ormai lontana.
Cascante, morbida, coglie un divenire divino, rarefatto: ogni capo abbandona (non integralmente) la sua tendenza all'angolo acuto per una linea più dolce, un abbandono romantico e lirico che ci vede beati davanti alla rivelazione del bello. Commovente, è un tuffo al cuore. Una lode non basta.

giovedì 27 settembre 2012

Albino Spring Summer 2013 (PREVIEW)


Albino Spring Summer 2013 will be presented during the Paris fashion week.
 Stay Tuned.

Le pagelle: GARETH PUGH SPRING SUMMER 2013


Con Gareth Pugh l'estate non arriva mai? Quante collezioni ha realizzato? Nove? Dieci? Tutti gelidi inverni.
E questa non è da meno. Una collaborazione con Pronto Parquet Legno Pulito: l'abito che diventa il tuo nuovo mocho. Un salto nel secchio, una strizzata all'orlo e vi si prega di passeggiare per la casa con movimento rotatorio del bacino, leggermente basculante. L'abito farà tutto quello che occorre. Il pantalone a zampa, sotto le vostre scarpe, tirerà a lucido il vostro parquet; non lo potrete indossare fuori di casa, neanche per scendere a prendere il taxy (sempre che così conciate uno vi prenda), a meno che non vogliate buttarlo subito dopo la prima uscita, ma una cosa è certa: mai più fatica. Potrete scegliere il colore a voi più consono: il rosso per le bionde, il grigio e il nero per le frigide, il bianco solo nei giorni di astinenza sessuale. Il flamenco, il gotico, le geishe.. non si sa più dove andare a sbattere la testa: metti le mani nel sacchetto, estrai dei numeri a caso e quello che esce esce. Tutto realizzato con pelle nera tagliata al laser, seta cloqué, maglia, cady. Scarpe da prostituta. Due.

Le pagelle: BALENCIAGA SPRING SUMMER 2013


Non è la classica collezione di Balenciaga by Ghesquière che ti fa rimanere a bocca aperta. Si apre con degli eccessi spagnoleggianti di orli ondulati dall'interno colorato sulle gonne e sulle baschine dei bustier per poi diventare attillati rubini: anse forti e arroganti che collidono con i volumi quadrati di giacche e cappotti che sembrano ritagliati sul cartone e assemblati quasi senza garbatura. Minutissimi top sleeveless su gonnellini foulard e piccole mini dai baveri ripiegati, decorate con doppio bottone dorato (una soluzione che inevitabilmente ricorda un nostrano Scognamiglio). Meno interessante la fase finale che ripropone il gonnellino che ingloba la cintura e lancia un mood carcerata a Rebibbia con tutta una profilassi a seguire di filo spinato. Al piede una stringata maschile con tacco in plexiglass e alla mano una borsa cestello della lavatrice per il vostro sporco ostinato. C'è poco da fare: o scosciata come una soubrette del Bagaglino o virile come Floriana del Grande Fratello sulla tazza del cesso. Un 7.

Le pagelle: DRIES VAN NOTEN SPRING SUMMER 2013


Un guardaroba fornitissimo quello di Dries Van Noten per la SS 2013: uno scontro titanico tra maschile e femminile non può che creare scintille. Decorazioni fittissime di piccoli drappeggi e plissettature strutturano un giardino di piccoli crisantemi su giacche e gonne, infiorescenze di stoffe arricciate e tagliuzzate che detonano un bouquet di petali sui trench e sui top: un mood floreale che caratterizza anche la stampa con camelie dischiuse su un fondo azzurro. L'azzurro infatti domina sulla maggior parte dei capi sia con fondi unici, sempre mossi da bagliori, sia con motivi tartan che caratterizzano tuniche e camicie di voile leggerissimo che doppia come nuvole la costruzione di interi outfit o sguscia da sotto un maglione slouchy e si perde nelle lunghezze. E ancora bagliori metallici per gonne e giacche, riverberi argentati che illuminano il giorno di riflessi lunari. Styling eccezionale: mette insieme prodotti diversi riuscendo a proporre uno stile unitario, riconoscibile, che affonda le sue radici negli anni 90. "Ci si dovrebbe divertire con i vestiti", ha dichiarato il designer in anteprima. "E 'tutto ciò che amo. E' quel tipo di abbigliamento uomo/donna, un pò grunge, che sento spontaneo". No al minimalismo quindi: dopo stagioni di sola sottrazione lo stilista belga ritorna sui banchi ad addizionare. L'unica cosa che Van Noten continuerà a sottrarre sono solo i soldi dal vostro portafogli. Per il resto... totale: 8.

martedì 25 settembre 2012

Le pagelle: AQUILANO.RIMONDI SPRING SUMMER 2013


Ha un che di clownesco l'ultima fatica del duo Aquilani e Rimondi... riesce a mettere insieme forme e colori antitetici con la stessa facilità con cui una foca mantiene sul naso una palla.
Una regina di cuori in un regno incantato fatto di colori accesi, blu, rosso, giallo e fucsia, bianco e nero, coniugati in stampe minutissime che realizzano un all over chiaroscurale intenso come il dorso di una carta da poker. Sete e rasi decorati con paillettes, righe contro quadrati, reti, e stampe effetto vetrata. Cortissimo e lungo con cinturini che stringono la vita e realizzano forme a clessidra, tagli kimono per top e camicie, volumi cocoon per i gonnellini. Suggestiva, carnevalesca anche negli accessori: deliziosi i sandali contrastati con tonalità acidule che citano gli anni 20 e li reinterpretano in chiave vitaminica. Quale di questi capi vedremo addosso alla signora Franca visto che ultimamente sembra avere una predilezione per i capi Aquilano.Rimondi? Scartiamo la stampa vetrata, l'effetto rampicante dei capelli sortirebbe un effetto troppo Provenza a primavera... sarà sicuramente uno di quei bustier con baschina scampanata abbinato ad una longuette al ginocchio, da mettere in copertina per uno dei suoi post del tipo "Si può dare di più"! Un 7 e mezzo.

Focus on... Mario Chiarella Spring Summer 2013


A distanza di un pò di mesi da WION, che ho volutamente boicottato, punto l'attenzione su Mario Chiarella. Giovane designer fresco dell'officina WION che si ritrova ad esporre durante la SS 2013 a Milano presso Palazzo Morando e La Rinascente Milano. Ci volevano un paio di grucce appese ad uno stand d'alluminio per dare voce ad una collezione che trova nel total white la sua anima poetica.


Ricorda un pò un vecchio Giambattista Valli, con questi volumi cocoon e questo gioco sorprendente di origami iridescenti germogliati come boccioli su neoprene e tessuti carta-cotone.
Il nitore del bianco assoluto struttura un meraviglioso candore sugli abiti crudi negli orli (un dettaglio che riconduce l'intera collezione ad una dimensione più handmade) mentre l'iridescenza del pvc colorato e i giochi di perle e cristalli conferiscono una brillantezza defilata in una serie di punti luce timidi sui colli e sulle decorazioni frontali.


Funziona molto di più appesa: saranno stati lo styling o le modelle sbagliati ma in passerella la collezione ha perso gran parte dell'allure e della poesia che conserva già solo restando appesa ad uno stand. Un gran bel lavoro, raffinato, delicato, per chi ha nostalgia e voglia di ritrovare le belle cose.

Prodotta e distribuita da Laura Strambi by Yoj

Prada Fall Winter 2012.13... nel guardaroba di Moda in Segni

lunedì 24 settembre 2012

Le pagelle: FAUSTO PUGLISI SPRING SUMMER 2013


Prima pagella per Fausto Puglisi da poco nominato direttore creativo di Ungaro: un periodo propizio che lo vede nel giro di un brevissimo tempo da new talent scelto dal duo Dolce e Gabbana a uno dei designer emergenti più in voga del momento: da Anna Dello Russo a Beyoncé, da Madonna a Belen, Fausto le ha collezionate un pò tutte. Sempre molto deluxe con ricami scultura che ricordano (a detta di tutti) Gianni Versace degli anni 90, Fausto propone la sua collezione fatta di stampe ottiche e contrasti colore: oversize leggero per i trench dalle linee pulite e dalle maniche a campana, mentre il resto oscilla tra lo slim fit del pantalone, sempre attillato, skinny, al lineare dei piccoli mini dress decorati con dettagli gioiello ultra ricercati. Iper caratterizzata dalla stampa fittissima (geometrie di minutissimi triangoli e quadrati) e dai contrasti di nero e bianco, rosa e rosso, acquamarina, arancio e bluette la collezione arriva come una veduta di mosaici in una mega villa di Miami. Bellissima nel suo cogliere quella dimensione del coatto facendola divenire un miracolo. Un 9.

FAUSTO PUGLISI IS THE NEW CREATIVE DIRECTOR OF MAISON UNGARO


E' Fausto Puglisi il nuovo direttore artistico di maison Ungaro. La prima collezione firmata da Puglisi sarà quella per l’autunno-inverno 2013-14, che debutterà a Parigi durante la settimana della moda a marzo 2013. Dopo poche stagioni, il tempo di un giro di valzer, e Puglisi viene messo a capo di una maison storica come Ungaro. Della serie che basta poco... solo essere nel posto giusto al momento giusto.
Pronto al rilancio della maison, bloccata dallo scorso inverno, Fausto conclude: « Sono onorato di lavorare con il gruppo Aeffe al prestigioso progetto di rilancio della maison Ungaro, una maison che ha sempre rappresentato per me la bellezza, il lusso e l’ eleganza. Una sfida  che affronto con entusiasmo insieme ad Aeffe, azienda sinonimo di serietà e di qualità del made in Italy». Speriamo che tutto ciò questa volta sia fausto... di nome e di fatto.

Le pagelle: GIORGIO ARMANI SPRING SUMMER 2013


Armani non abbandona il suo stile garçon da proto-lesbica miliardaria e neanche lo scintillio lunare per brillare la sera: cortissimo-corto-lungo, boleri, top-maglie, pantalone maschile largo o gonnellone. Tutta stratificazione nei toni del grigio, del nero, con lunghezze interrotte sulla caviglia nonostante l'ampiezza del pantalone di matrice maschile: emergono sandali e stringate vernice, abbinate a piccole e grandi borse. Le sete e le organze, in pesi diversi, generano una raffinata fluidità che restituisce sulle superfici una luce rarefatta, satinata. E' tutto molle, sospeso, spesso trasparente; la silhouette rimbalza ora nella stampa (mai arrogante) ora nel full color, elegante, ricercato, che accentua le semplificazioni della modellistica (vedi giacche in cui scompare il rever) e la comodità dei capi taglio pigiama.
Per la sera si accende l'universo: la massa scura ed informe del nero si punteggia di un pallore poetico; i ricami s'accompagnano ad una stampa cielo stellato che interessa tutta la silhouette fino ad infiammarla.
Bella, classica, ha un equilibrio che percorre lo stile Armani nella sua lunga storia. Un 7 e mezzo.

Le pagelle: DOLCE & GABBANA SPRING SUMMER 2013


Capita di essere schiavi delle proprie origini, della propria terra, o di non saper andare oltre le proprie tradizioni... e questo è uno dei casi. Cosa siano stati Dolce & Gabbana oltre a "Quelli della Sicilia" l'abbiamo quasi dimenticato. Dopo innumerevoli collezioni dedicate mo al carretto, poi "allu picciottu", poi ai pomodori e ai peperoni essiccati al sole, poi alla vedova, al pescatore di polpi e alla sgranatrice di rosari...tra cui l'ultima couture (un tripudio di pizzi, merletti e gonnelloni fuori tempo... ma la couture realizza il sogno), se pensavate che il disco sarebbe stato finalmente cambiato, beh, sbagliate di grosso: Sicilia di nuovo fu. Ormai è una cancrena. 
Spettacolo come sempre il defilé, sulle note di un Modugno sognatore, un'ottantina di outfit (dico 87... roba che c'è gente che ci fa cinque collezioni): bustier scultura in budellino l'ultimo, ma prima pizzi, stampe di carretti siciliani, pupi e ceramiche, fiori, ma anche abiti di rafia, decorazioni di corallo e uncinetto. Zero design, tutto styling. Gettatevi cosparsi di colla vinilica contro un gruppo di bancarelle caratteristiche di Taormina e il vostro outfit Spring Summer 2013 è fatto. Stravaganti scarpe e borse che riprendono i motivi popolari di tutta la messa in scena. Caratteristica, colorata, allegra, ma permettetemi una caduta di stile... questo tipo di Sicilia ha fracassato le palle! Come se le donne siciliane fossero solo pupi e carretti. Dopo decine di collezioni cambiamo disco... che dite?! Un 7.

sabato 22 settembre 2012

Le pagelle: FENDI SPRING SUMMER 2013


Mancava da un pò di tempo una bella collezione Fendi! I colori della terra contro le tinte pop del pastello in un big bang ottico che realizza un piccolo e delizioso shock!
Pelle deliziosa, soft, leggera, profilata di grigio acciaio, terra di siena, tonalità fulve che si accendono accanto al giallo banana, al bianco, all'albicocca in camicie, gonne, pantaloni e meravigliosi coat dalle linee crude, quadrate.
Jazz trouser con pannelli colorati nell'interno gamba, gonne pantalone disegnate a squadro, piccoli abiti con retro di pelliccia colorata e fronte con stampa colour splash: la vita sale disegnando una silhouette slanciata, ricercata, divertita nei contrasti di colli e polsini simpatici come sculture di lego e scultorea grazie all'impiego di materiali corposi. Belli i top che disegnano maxy pieghe lungo il collo entro cui si infilano e scivolano delicati gioielli, gli abbinamenti con le gonne totalmente spaccate sui laterali, l'equilibrio divertente che costruiscono top, camicie e mini, piccoli pezzi incastrati come puzzle che regalano un casual raffinato e sportivo. E ancora coccodrillo colorato per i cappotti, bolerini di pelliccia e la sera splendenti cocktail dress. Deliziosi gli accessori: sempre colorate le borse, da portare a mano, più kitsch la soluzione dado, anche double. Il vecchio Karl e la materna Silvia hanno partorito una meravigliosa collezione... chissà di chi era l'utero. Un 10.

Le pagelle: VERSACE SPRING SUMMER 2013


Non sono le groupie dei Tokio Hotel,  tantomeno quello che rimane di Lory Del Santo dopo un convegno sullo zumpa fitness. Di tutto quello che poteva andare a ripescare dall'archivio di Gianni cosa doveva andare a riesumare Donatella? La seta stropicciata che il fratello aveva proposto a meta degli anni 90. E se già negli anni 90 tanta fortuna non aveva avuto figuriamoci nel 2013 quanta possa averne. Fa un pò "sono appena stata sbranata dai miei pinscher" o "stuprata dal branco" (dove con branco, per ovvie ragioni che non sto qui a spiegare, non intendo l'astrologo di "Branko e le Stelle" delle ospitate Mediaset), con queste tunichette slabbrate di satin costernate in un pizzo lingerie di nappa color nudo (fantastico quando partecipa nei blazer e nei cappotti, molto meno su top, canotte e piccoli vestiti). Sciatto senza sosta con tinture 'tie and dye' che neanche a Paint your Life oserebbero più fare tanto; se a questo si aggiungono poi bretelle borchiate, catenelle d'oro o d'argento sulle cinture, drappeggi, e sandali-stivale che rafforzano quella dimensione meretricia, che sembra incalzare al grido di "Squillino le trombe e trombino le squillo", le recensioni scoppiettanti della stampa ufficiale e dei blogger sono assicurate. Da preferire sempre e comunque alla classica Barbie stretta in abiti a sirena o in pepli-tunichette in stile dea greco-romana. Se non altro nessuno può dire che non sia una collezione "squillante"... in tutti i sensi. Quattro.

Le pagelle: GABRIELE COLANGELO SPRING SUMMER 2013


E' così, Gabriele Colangelo è un pò il Re Mida del mondo della moda milanese, tutto ciò che tocca diventa dorato: raffinatezza, equilibrio e ricerca sono le costanti che caratterizzano, stagione dopo stagione, ogni nuova collezione. Eliminate le pesantezze dell'invernale di cui rimane un ricordo nei tessuti iper lavorati (tipo arredo deluxe) e le forme evolute del new look (qui semplificato sulle spalle e spezzettato in gonne tubino e maniche a kimono dalle scollature profonde) albeggia una leggerezza nuova, mai vista in questa maison: un color block iper grafico, geometrico, chirurgico, nato sulle trasparenze seriche dell'organza che ora doppia gonne tubino, ora struttura intere camicie o gonne al polpaccio, ora spezza un pantalone sul ginocchio. Segni grafici, bande, quadrati e rettangoli incisi con l'arancio, con il rosso o il blu, e graffi d'inchiostro nero che assottigliandosi e combinandosi col nude su un fondo bianco diventano un pattern etnico (vedi coat a dx nel collage) che ricorda un Messico assolato e lontano. Un etnico che caratterizza come una febbriciattola tutta la collezione con forme comode, vagamente discinte in alcune soluzioni (uno squilibrio delizioso che la sostiene e le conferisce una verve capricciosa ma sana) ma sempre e comunque calcolate. Bella la filigrana d'argento, compare sui capi come lampi di luce radente su uno specchio d'acqua increspata, un tramonto aranciato spento in un oceano metallico come mercurio. Fresca anche nello styling con accessori pratici e casual come sandali colorati di blu e bianco e piccole handbag a bustina si offre ad un pubblico più disimpegnato, ragazze di città con pedigree d'eleganza e buon senso. Molto bella sebbene sia meno complicata e meno singolare rispetto alle ultime esperienze che, malgrado siano state quanto di più originale sia stato proposto durante la fashionweek, sono risultate un pò più pesanti e difficili da digerire. Una bellissima collezione di passaggio. Un 9. 

venerdì 21 settembre 2012

FAUSTO PUGLISI SPRING SUMMER 2013 (PREVIEW)

Le pagelle: PRADA SPRING SUMMER 2013


Il Giappone delle origini e quello dell'era tecnologica, tradizione e contemporaneità, Dr. Slump & Arale e la toy art di Takashi Murakami: tutto il Giappone che serve, dal Tamagotchi alla tv intelligente che si accende e si guarda i film da sola, serve a Miuccia per la sua dichiarazione d'intenti:"Non me ne frega niente che sia bella o brutta, che venda oppure no: così è se vi pare". Il Giappone si ricongiunge inevitabilmente con l'Italia pirandelliana: nasce una moda che non le va di essere indossata.
Inizialmente è nero, con tocchi di rosso e bianco, su cui si stagliano motivi floreali accumulati come spore (un simbolo di vita per le donne ha dichiarato dietro le quinte la signora Prada, e della lotta enorme che dobbiamo affrontare sempre. E mi viene inevitabilmente da sorridere per l'accoppiata, vincente ma banale, donne-fiori, donne-lotta) su una modellistica che parte dal rettangolo, ripiegato, cucito e tagliato, che diventa un abito su cui sorgono (inevitabilmente quando si parla di Giappone, come la mafia e mandolino quando uno di New York pensa alla Sicilia) origami e decorazioni floreali tridimensionali sul printwork delle superfici.
Anni 50 e 60, ad essi s'aggrappano i coat di visone bianco o breitschwantz su cui s'allargano, come macchie di sangue, papaveri e margherite naif, in una direttrice che riconduce tutto verso una dimensione drammaticamente pop. Culotte a vista sotto i cappotti croccanti e satinati, top dalla scollatura orizzontale che sembrano scialle poggiati sulle spalle, pieghe che ricordano vecchi obi stretti attorno alla vita. Ai piedi una scarpa-mostro che cita Margiela e la rivisitazione (abbastanza scontata) dei classici geta giapponesi. 
Ne faranno incetta gli editoriali, la glorificheranno i giornali e i fashionist ma alla fine cosa rimane?
C'è sempre troppa riverenza attorno al nome Miuccia, roba che se si potesse la si annovererebbe come un quarto elemento all'interno della santissima trinità. Chi mai direbbe a Damien Hirst "Hai fatto una cagata?". Spesso è meglio abbozzare un sorriso ed esordire con un "Ma che sorpresa, proprio un taglio col passato eh?!". E soprattutto chi ma se ne andrà in giro come un pokemon a Napoli, Roma o a Battipaglia? Sembra che l'unico pensiero sia essere diversi, a tutti i costi! 
Meno male che ci sono le borse, se non altro qualcuno le riceverà per la cresima. Un 4.

giovedì 20 settembre 2012

Gabriele Colangelo Spring Summer 2013 (Presentation and Video Interview)


Le pagelle: N°21 SPRING SUMMER 2013


Il RTW incontra il riciclo. Casual senza esserlo troppo, elegante senza esserlo troppo, pret senza esserlo troppo: si pone trasversalmente come Jucas Casella su un letto di chiodi questa collezione di Alessandro Dell'Acqua che per la SS 2013 pensa ad un'immediatezza che, a suo dire, «entra bene nei negozi ed esce bene dai negozi».
Azzurro brillante le bluse di duchesse stampata riprese con dettagli di pietre sul seno (capricci surrealisti a cui dell'Acqua sembra ormai essersi affezionato), i top di maglia leggera, le gonne di pizzo profilate di bianco, bianchi i reggiseni portati esternamente su piccole camicie di cotone, su gonne a bavetta decorate con tappi di alluminio che da lontano ricordano concrezioni di minutissime conchiglie. Dettagli shining sul broccato violaceo e soluzioni couture per il giubbino di pitone colorato intrecciato con lavorazione damier, più sporty le t-shirt a blocchi d'organza, da college le bomber jacket e le t-shirt ivy league. C'è di tutto, dal surrealismo al college americano, dal settecento vanvitelliano (con ripresa di grottesche e figure muliebri nella stampa) alla Parigi d'inizio secolo. Manca un discorso unitario o un'uniformità degli intenti e delle soluzioni; i temi, vari, sono stati risolti tutti all'interno della collezione producendo più soluzioni formali: ne vien fuori un lavoro che pur essendo coerente con i punti iniziali è spartito in arrivo tra diverse conclusioni. Non è sicuramente una delle migliori collezioni di Dell'Acqua ma accontenta un pò tutti. Un 6 e mezzo.

mercoledì 19 settembre 2012

Le pagelle: FRANCESCO SCOGNAMIGLIO SPRING SUMMER 2013


Non si vedeva una collezione così da Scognamiglio dalla  FW 2010.11. Con un'estrema semplicità ed una mano delicatissima Francesco ha disegnato per la Spring Summer 2013 una figura evanescente, frusciante, morbida, un ectoplasma di trasparenze svolazzanti, lunghi abiti incrostati di pizzo abbottonati fino al collo che lasciano emergere, come lastre di ghiaccio addormentate negli abissi, un intimo gessoso, culotte e shorts addensati sotto gli enormi gonnelloni agitati dal vento. Camicie immacolate, bianchissimi negligee flottanti come meduse, lampi di luce abbacinante su gonne polverose bardate di ruches, aperte in un total white assoluto, cedono il passo a piccoli capi retati su cui s'aggrappano, come in gabbia, ghirlande argentee di uccelli del paradiso dalle code arricciate che, da semplici dettagli, diventano il tema centrale di tutta la collezione. Cascate d'argento, di maglia a rete metallizzata e di lurex scintillante colorano di lucori e lampi gli abiti da sera: illuminando il nero, infiammando il bianco, detonando il freddo dei toni metallici mentre lo chiffon ondeggia e si trasforma in lunghe vestaglie soffiate come vetro di Murano intorno ad un esilissimo corpo.
Delizioso il coat bianco dal taglio militare, rompe le leggerezze contemplate nella collezione, come i pants larghi interrotti sul malleolo della caviglia e le giacche dal taglio maschile che conferiscono alle costruzioni un'allure ancora più ricercata. Un lavoro favoloso che scrive una bellissima poesia, semplice e fragile come semplice e fragile è la magia e la sensibilità che si lega ad ogni singolo pezzo. Francesco Scognamiglio si riconferma uno dei capi saldi della fashion week milanese, un'attesa totalmente risarcita. L'uccello del Paradiso ha trovato il suo eden terreno nella sua struggente e meravigliosa maison. Una lode.

Uniqueness 2.01 Collection London 2012


Le pagelle: GUCCI SPRING SUMMER 2013


Giunge abbastanza in ritardo questa collezione di Gucci: dopo stagioni di opulenza e super lusso ecco un minimalismo romantico che arriva come una citazione (neanche tanto celata) del lavoro di Chiuri e Piccioli per la maison Valentino dell'ultimo periodo (soluzioni fortunatamente abbandonate  dopo un doppio turno di stagioni per passare ad altre proposte formali decisamente più interessanti). Come se Suzy Menkes si mettesse a riscrivere 100 colpi di spazzola prima di andare a dormire. Silhouette semplici, forme dritte, movimentate da macro ruches, volant, corolle germogliate e fiorite sui colli, lungo il braccio, sull'orlo delle maniche, che disegnano deliziosi effetti conchiglia. Piccolissime le costruzioni di coralli sulle tuniche tendono una mano all'etnico dei più raffinati, quello che nasce su un fondo unico di bianco o turchese, sul  pitone o sulle macro piume stampate. Nero per la sera, con inserti rete che rafforzano quel legame con maison Valentino rintracciato all'inizio, che si accende in un bianco totale e totalizzante. Rosa corallo e giallo zafferano brillante, verde menta e electric blue, sia in full color che come fondo per turbinii di piume colorate. Frida Giannini sembra voler resettare il percorso che l'ha vista fare la spola tra la musica e gli anni che hanno caratterizzato la seconda metà del 900, attraverso il rock, il punk, il glam. Tutto per cosa? Per qualcosa che è stato già ampiamente presentato nelle stagioni scorse, per un lavoro troppo simile al discorso intrapreso da altre maison. Diamo a Cesare quel che è di Cesare e a Gucci quello che è di Gucci... cioè un 5.

Aiguille Noire Spring Summer 2013 by CO|TE (Preview)

New Look Collage: Proenza Schouler-Michael Kors-Alexander Wang


Walking on the Moonriver

Gilet: Proenza Schouler SS 2013
Cocktail dress: Michael Kors SS 2013
Schoes: Alexander Wang SS 2013

Le pagelle: BURBERRY PRORSUM SPRING SUMMER 2013


Su Vogue.it Tiziana Cardini scrive: "Burberry è riuscito dove molti altri hanno fallito: traghettare la tradizione nella contemporaneità, mantenendo forte l'identità e rinnovando il linguaggio". Se per contemporanità si intende il Domopak è naturale andarsene in giro come tanti polli allo spiedo. Dopo un bella doccia nell'olio Desantis... un'incartata nell'alluminio: da Burberry al barbecue. Evoluzioni del caso.
Cappe e mantelle portate su costumi da bagno (della serie il mare d'inverno?) e piccoli abiti metallizzati, degradé per trench e little dress, minute matelline di pvc colorato, colori brillanti: dallo smeraldo al lapislazzuli, dall'ametista al rame, dall'acquamarina al dorato. E ancora pizzo colorato (come se ne avessimo ancora bisogno dopo innumerevoli stagioni di macramé, guipure e pizzo inglese) e ridondanti lavorazioni a drappeggio: per la serie non facciamoci mancare nulla. Non ci sorprenderebbe se alla fine qualcuno ci dicesse che è tutto firmato Gianni Sperti: ce ne faremmo sicuramente una ragione. Continuate a preferire Oviesse... se non altro registrerete la stessa ricerca estetica. Un 3.

martedì 18 settembre 2012

Prada Fall Winter 2012 2013... nel guardaroba di Moda in Segni

le pagelle: ANTONIO BERARDI SPRING SUMMER 2013


Colori intensi, costruzioni alternate a movimenti fluidi, forti contrasti, bustier e scintillii di cristalli e paillettes, ci sono tutti gli elementi che hanno fatto di Antonio Berardi un designer su cui puntare le proprie fiches. Bianco spezzato dai toni forti del blu e del rosa, incursioni di nero e turchese, piccoli pezzi come giacchini, top e bermuda, ampie gonne di rete bianca, strascichi, tutto incastrato in un puzzle in cui lo svolazzante collide con l'architettonico. Leggeri gli accenti sporty (come nel secondo outfit del collage, da sx, dove la parte superiore del vestito diventa una canotta da palestra) mentre gli elementi corsetteria (bustier, reggiseni a vista sotto leggere trasparenze...) emergono da sotto i capi come autentiche rivelazioni (tipico di Berardi).
Negli outfit finali la costruzione diventa più pesante, la giacca cristallizzata di punti luce colorati, perline, paillettes e cristalli, lungo le maniche e/o le spalle diventa un'armatura, il punto che riconverte l'intera collezione: una santa incoronata dagli angeli, il mito bloccato nella sua trasformazione, una Giovanna D'Arco con la sua armatura in lega di luce. Nonostante questa tendenza alla poesia la collezione non rivela nulla di nuovo: molte delle soluzioni presentate sono state mutuate da precedenti lavori al che tutto appare come una somma del deja fait! Bella ma non balla! Un 6 e mezzo.

Le pagelle: CHRISTOPHER KANE SPRING SUMMER 2013


Kane che pantomima Kane. Quando manca un buon concetto, la giusta ispirazione, l'idea centrale da cui sviluppare una ventina di pezzi, il tutto si riduce ad un automimarsi sterile ed infruttuoso.
Messi da parte dadi e bulloni, scotch e fiocchi (tra l'altro tutti elementi già utilizzati da Vicktor & Rolf... decisamente meglio) rimane una collezione dai colori caramella: giallo canarino, rosa, bianco e carta da zucchero, che colorano volant di chiffon leggero, cristalli, perline, budellini plastici e abiti fluttuanti trattenuti da nastro adesivo. La silhouette, costruita spesso con pannelli ripiegati, gonne al ginocchio, abiti e maglie sleeveless, aiuta questa ricerca del bon ton ironico, giocattoloso, che rimane comunque un tentativo mancato di creare qualcosa di speciale. Un 5.

lunedì 17 settembre 2012

Le pagelle: MARY KATRANTZOU SPRING SUMMER 2013


Mary Katrantzou, si sa, fa rima con stampa, tanto che le va dato atto di aver creato nelle ultime stagioni un seguito anomalo e di aver generato un vero e proprio boom della stampa in tantissime collezioni.
In questo caso sono i francobolli e le banconote, stampati in versione macro su top, pantaloni e camicIe di seta, a diventare la calamita che irretisce l'attenzione, creando forti effetti optical, ridondanti sulle superfici setose. Visto uno... visti tutti. Mirabile la tecnica di realizzazione che permette tra l'altro effetti luce dorati ripresi con applicazioni di cristalli. La silhouette è più asciutta, meno accademica (pur rimanendo didascalica): abiti chemise, tailleur giacca-pantalone ma anche gonne svasate, rigide, e giochi di pannelli sul retro. C'è già chi grida al miracolo (neanche fossimo di fronte all'ultima collezione del buonanima di Yves Saint Laurent)... ma oltre la stampa ancora non si va (e considerando i plausi difficilmente si cambierà rotta). Eliminato l'ultra grafismo rimane ben poco: un 6 e mezzo.

Le pagelle: PREEN BY THORNTON BREGAZZI SPRING SUMMER 2013


Trovare una collezione interessante a Londra è un po' come aspettare davanti alla statua di una madonna in attesa che lacrimi. Possibile, bisogna avere fede ma è abbastanza improbabile che succeda. Tolto Kane, Berardi e qualcun altro è quasi assicurato che la settimana londinese passerà così come è arrivata... in totale anonimato. Tanto che, come in questo caso, anche ciò che fondamentalmente è un deja vù, nella London fashionweek può aver un'eco di grande portata. Animalier freddo e tecnico: eliminato l'effetto glamour ci viene restituito in modo razionale, implementato nel patchwork, corroborato dai geometrismi e dal colore vitaminico. Bianco allampante ma anche blu notte, spezzati da righe e bande colorate e da stampe roseto che con l'andare della collezione diventano tassello di un puzzle suggestivo in cui tutti gli elementi della collezione, alla fine, confluiscono. Tagli essenziali, t-shirt e camicie d'organza abbinati a pants abbondanti e a gonne dagli spacchi vertiginosi, a trasparenze alternate a forti chiaroscuri. Una bellissima pulizia, nulla di nuovo, tutto già visto... ma nella fashionweek londinese sembra un miracolo. Un 7.

sabato 15 settembre 2012

Valentino Haute Couture Fall Winter 2012.13 by Deborah Turbeville


Valentino Haute Couture 
Photographer: Deborah Turbeville







Source: Vogue Italia September 2012 (Vogue Unique Supplement)

venerdì 14 settembre 2012

Le pagelle: CALVIN KLEIN SPRING SUMMER 2013


Meno male che c'è Calvin Klein. Un pò come le spugnette Mastrolindo (benedetto chi le ha inventate) Costa riesce a tirar giù e a cancellare l'unto, lo sporco e gli innumerevoli tentativi di far centro di tanti designer appartenenti alla fashionweek newyorkese. Basta poco sembra, ma in realtà il poco che ci arriva nasconde un infinito di soluzioni splendide, apparentemente veloci, ma deliziosamente organizzate. Sembrano capi nati su un manichino, due spilli e via, pochissimi tagli ma tantissime idee caratterizzano ogni singolo pezzo: dal completo con bustier e coppe circolari al cocktail dress con pieghe frontali, dalle giacche profilate di nero ai piccoli abiti dalle superfici madreperlate e curvilinee. Total white o black assoluto, giallo polvere e riflessi dorati con piccoli dettagli a contrasto, trasparenze e consistenze croccanti, fluide, setose (organza, satin e crepe di seta), segnati da una vita sottile percorsa da cinturini vernice. Punte quadrate per le scarpe e, se l'atmosfera lo richiede, un lucente tacco dorato. Sartoriale, niente è lasciato al caso, quando sembra esserci l'errore la sbavatura diventa incredibilmente il tratto che riconverte alla meraviglia. Bellissima senza necessariamente essere circense. Minimale ma con estremo buon senso. Poveraccia è quella donna che, pur potendoselo permettere, non ha un Calvin Klein Collection nel proprio guardaroba. Un 9.

giovedì 13 settembre 2012

Le pagelle: PROENZA SCHOULER SPRING SUMMER 2013


Caotica e complessa, sembra una collezione arrivata in ritardo, una di quelle che aspetta ancora un autobus già passato. Materiali iper tecnici per un lavoro ispirato al sociale, influenzato dall'era internet che produce miliardi di immagini e di informazioni ogni secondo. Color block e patchwork diventano pixel che compongono immumerevoli outfit, proporzioni slim e over, sempre tendenzialmente sul corto. Pitone, tessuti tecnici traforati, rosso e giallo lime alla Richter, azzurro e stampa people (piscine, gruppi di manifestanti, cascate stampate) abiti punteggiati di occhielli e segnati da lunghe zip centrali. Deliziosi gli abiti in raso doppio, sorti accanto a morbidi capi di chiffon stampato in blu e verde muschio e a capi in pelle, per un estate che potrebbe essere fresca ma anche appiccicaticcia (la pelle ad agosto è meglio scoprirla anziché indossarla). Un lavoro pieno zeppo di idee e soluzioni, molte già digerite, che ci fa pensare a questa collezione (malgrado la meravigliosa sferzata nella dimensione del tecnicismo) come fosse una cesura. Un 6 e mezzo.