E' così, Gabriele Colangelo è un pò il Re Mida del mondo della moda milanese, tutto ciò che tocca diventa dorato: raffinatezza, equilibrio e ricerca sono le costanti che caratterizzano, stagione dopo stagione, ogni nuova collezione. Eliminate le pesantezze dell'invernale di cui rimane un ricordo nei tessuti iper lavorati (tipo arredo deluxe) e le forme evolute del new look (qui semplificato sulle spalle e spezzettato in gonne tubino e maniche a kimono dalle scollature profonde) albeggia una leggerezza nuova, mai vista in questa maison: un color block iper grafico, geometrico, chirurgico, nato sulle trasparenze seriche dell'organza che ora doppia gonne tubino, ora struttura intere camicie o gonne al polpaccio, ora spezza un pantalone sul ginocchio. Segni grafici, bande, quadrati e rettangoli incisi con l'arancio, con il rosso o il blu, e graffi d'inchiostro nero che assottigliandosi e combinandosi col nude su un fondo bianco diventano un pattern etnico (vedi coat a dx nel collage) che ricorda un Messico assolato e lontano. Un etnico che caratterizza come una febbriciattola tutta la collezione con forme comode, vagamente discinte in alcune soluzioni (uno squilibrio delizioso che la sostiene e le conferisce una verve capricciosa ma sana) ma sempre e comunque calcolate. Bella la filigrana d'argento, compare sui capi come lampi di luce radente su uno specchio d'acqua increspata, un tramonto aranciato spento in un oceano metallico come mercurio. Fresca anche nello styling con accessori pratici e casual come sandali colorati di blu e bianco e piccole handbag a bustina si offre ad un pubblico più disimpegnato, ragazze di città con pedigree d'eleganza e buon senso. Molto bella sebbene sia meno complicata e meno singolare rispetto alle ultime esperienze che, malgrado siano state quanto di più originale sia stato proposto durante la fashionweek, sono risultate un pò più pesanti e difficili da digerire. Una bellissima collezione di passaggio. Un 9.
Intanto show meraviglioso, nella perfetta location di Palazzo della Ragione...suggestivo e con luci ottime...as usual un'atmosfera incredibile!
RispondiEliminaUna collezione deliziosa come sempre, il cui punto di forza sono come sempre i tessuti. Meraviglioso il patchwork tutto jaquard, le organze, la filigrana argentea...insomma la strada verso la demi-couture. Volumi meravigliosi, un'evoluzione della ricerca volumetrica della fall winter.
I capi si lasciano sempre esplorare nelle loro soluzioni, per quanto non siano realtà flottanti (come la ss11) non sono statici come può apparire in foto...bellissimi i mini bustier che si intravedono in un gioco sapiente.
L'unica cosa che non mi convince totalmente è quell'etnico di cui il primo outfit a dx,in un cotone meraviglioso al tatto, per i miei gusti resta troppo etnico...mentre i patchwork funzionano a meraviglia, sono qualcosa di assolutamente reinventato.
Scarpe cool e clutchbag desiderabilissime...quanto ne avrei voluta rubare una!
Styling perfetto, come direbbe la Minetti TOPPPISSIMO.
Non può che essere la prova migliore che Milano ha da offrirci, e non solo Milano!
robs
Bah, non saprei, a me quell'etnico è piaciuto molto... sembra un influsso della sua collaborazione con Borbonese... mi piace pensare che possa essere un cambio di rotta per la prossima stagione, Che Gabriele abbia voluto dare solo un assaggio del prossimo inverno.
RispondiEliminaSì capisco il tuo punto di vista...infatti è qualcosa di inedito da Colangelo, per quanto esplorato da Borbonese e, diversamente, anche da Genny (ss12). Io infatti parlo soprattutto di gusto personale, e personalmente è la parte della collezione che mi piace meno e probabilmente la più difficile da capire (almeno per me). Ciononostante l'etnico viene integrato bene, soprattutto grazie a uno styling intelligentissimo e fresco...Poi certo, non me l'aspettavo, ma fortunatamente Gabriele è sempre in grado di stupire!
RispondiEliminarobs