mercoledì 30 maggio 2012

Marc Jacobs FW 2012.13 AD Campaign



Marc Jacobs F/W 12.13 : Marie Piovesan & Marte Mei Van Haaster by Juergen Teller

Givenchy Haute Couture Spring Summer 2012... nel guardaroba di Modainsegni


venerdì 25 maggio 2012

Malgosia Bela for Lights Camera Action Issue (i-D online)


JUST CAVALLI RESORT 2013


Strizza un pò l'occhiolino allo streetwear made in Givenchy questo bijou disegnato dal Robertone nazionale: fascino metropolitano misto ad elementi jungle per una ghetto ragazza affascinante e massimalista. Corto, con shorts-gonnellino con dettagli anche di pizzo e t-shirt stampata con motivi floreali e geometrici, giubetto corto con manica a 3/4 e l'immancabile berretto da baseball, un feticcio alla "Forza papà"! Lungo, con pants a vita alta e blazer di raso stampato, jeans e/o felpa-canotta e un esule long dress "Regina dell'Equatore". Bellissima, fresca, giovane, determinata, sa dove colpire. Ed è centro! Love.

giovedì 24 maggio 2012

DKNY RESORT 2013


Della serie:" questo mi sentivo di fare e questo ho fatto". Quattro capi in croce che strizzano l'occhiolino agli anni 80 e agli anni 90, una monotonia cromatica che non va mai oltre il fucsia-rosso e che rimane per la maggior parte dei casi impastata nel nero e nel bianco. E' come si vestirebbe una ragazza la domenica pomeriggio per la passeggiata con le amiche, dopo la full immersion del weekend precedente da Zara-H&M: chiffon leggero, lunghi chemisier, pattern floreali, pantaloni a vita alta, shorts in pelle e dettagli in raso! Non aspettatevi null'altro se non un pò di mood garçon, un pò Giamburrasca, e tanto tanto deja vu.

mercoledì 23 maggio 2012

Givenchy FW 2012.13 Nose Ring (Menswear)... nel guardaroba di Moda in Segni

ERDEM RESORT 2013


Ce ne son state di primavere in maison Erdem, scoppiate sugli abiti come temporali, ernie esplose regalandoci tempeste di petali e siepi colorate. Sa un pò di vaso cinese, ceselli e pitture floreali fittissimi che si ritagliano su intonsi fondi blu e neri. La solfa è sempre la stessa: tubini, gonne e top tempestati di fiori, girali e rampicanti, un orto botanico che contempla sempre e solo se stesso. Qualche stampa geometrica in più che introduce una nota calda di magenta... per il resto è una storia già raccontata.

martedì 22 maggio 2012

OSCAR DE LA RENTA RESORT 2013


C'è un pò di tutto... della serie "Ndo coio coio". Volete geometrie? Pois? Fiori? Astratto? Il topolino della fiera dell'est che per due soldi tuo padre comprò? De La Renta fa al caso vostro. Non manca nulla, questa collezione è una calamita capace di attirare a se tutto l'immaginario di Oscar De La Renta e di catapultarlo direttamente sul web, sul sito fancy.com, pronto per l'acquisto: cotto e mangiato! Molte sete dalle texture satinate, organze, tulle, e stampe floreali che diventano deliziosi effetti abstract su tuniche, pantaloni a sigaretta, camicie e gonne! Immancabile il punto vita, sempre segnato da cinture con applicazioni gioiello o da gonne che si aprono a corolla, nell'arancio e nell'azzurro elettrico. Il tutto ha una mano così classica, è così ancorato ad un modo agé di fare moda, che sortisce un quasi convincente mood retrò-chic!

A THERAPY: Roman Polanski for PRADA


 

Starring Helena Bonham Carter & Ben Kingsley by Roman Polanski

Versace Fall Winter 2012.13 AD Campaign



 Elza Luijendijk by Mert Alas & Marcus Piggott

venerdì 18 maggio 2012

Moda in Segni Portrait: Riccardo Tisci naked.


MISURACA FALL WINTER 2012 2013


Dietro il marchio Misuraca la mano ferma dell'architetto Gianfranco Fenizia: scultura e proporzioni ricercate in ogni capo fanno di questo giovanissimo brand un crocevia in cui l'eleganza incontra un design contemporaneo e fresco. Soprattutto di freschezza si parla, con capi giovani ed immediati giocati tutti nei volumi e negli accostamenti velour-bouclé, metallizzato-polveroso, over-skinny, e contrasti desaturati nel grigio e nel nero che determinano tinte deliziose e sfumature cinerine. Impossibile tralasciare i riferimenti a maison Albino di cui Fenizia è socio e di cui le collezioni Misuraca sembrano essere sorelle. Grande attenzione al capospalla (di cui posso definirmi un feticista) con spalle che scendono appuntite lungo il deltoide, a guglia, descrivendo un movimento a pagoda molto naturale, mentre inserti di materiale diverso per peso e consistenza strutturano sulle superfici effetti stencil quasi crudi. Molto carina!

giovedì 17 maggio 2012

Vote the best dress!



Vote the best dress!

Givenchy Men's Resort 2013



Marco De Vincenzo SS 2012... nel guardaroba di Moda in Segni

martedì 15 maggio 2012

lunedì 14 maggio 2012

CHANEL CRUISE 2013 VERSAILLES


Non si vedeva una cosa del genere dall'ultimo mercatino dell'usato organizzato dal re Sole sugli Champs-Élysées. E meno male che questa volta è stata Versailles... immaginate se la scelta fosse ricaduta su Piazza del Plebiscito a Napoli. L'età dell'oro, "l'orocausto", in cui la frivolezza brucia sotto merletti, perle e passamanerie, pizzi e stampe floreali. E' come un fiore avvizzito che emana un forte profumo che ha poco del piacevole e del fresco: mai visti tanti stracci tutti assieme. Nei 72 outfiti (giusto una manciata quelli maschili. Tra l'altro guai a perdersi Kortajarena con l' innaffiatoio matelassé, roba che a starci vicino renderebbe sobrio anche il trucco della De Blanche) l'ancient regime rivive in tutta la sua inattualità riuscendo a regalarci, nonostante i giochi d'acqua e il pitosforo, un rococò che non è mai stato tanto spento.
"La frivolezza è un atteggiamento sano", ha sentenziato Karl dopo lo spettacolo. "Conosco persone che sono state salvate dalla frivolezza". Non è sicuramente questo il caso.

CHLOé FW 2012.13... nel guardaroba di Moda in Segni

New Look Collage: Dolce & Gabbana-Balenciaga


Fragile. Don't touch!

Top, bag, hair clips and harrings: Dolce & Gabbana FW 2012.13
Trousers, shoes and belt: Balenciaga FW 2012.13

domenica 13 maggio 2012

New Look Collage: Valentino-Prada-Ter et Bantine


French girl of Indian mother

Shirt, sweater and bag: Valentino FW 2012.13
Skirt with panels: Prada FW 2012.13
Shoes and socks: Ter et Bantine FW 2012.13

ETRO RESORT 2013


Non ci vuole molto a capire da questa piccola anteprima il tenore di questa resort 2013 di Etro. Ci sono cose che i Postalmarket non dicono... ma Etro si. Santa stampa che confonde un pò il tutto perché in quanto a design e proporzioni siamo fermi a parecchie decine di anni fa. L'effetto generale e quello della bancarella del mercato dell'usato in cui, tra le montagne di roba e gli scampoli, potrebbe capitarti un pezzo grandi firme datato 60-70... ma almeno puoi vantarti di aver scovato e comprato un autentico pezzo vintage. Molto azzurro, bianco e nero, l'onnipresente motivo cachemire e gli anni 90, tra le musicassette degli 883 e lo CIAO della Piaggio stampe e tagli foulard... e ci si dovrebbe sentire subito più giovani. Ci si dovrebbe.

BOTTEGA VENETA RESORT 2013


Ricomincia il ciclo delle resort. C'è chi le aspetta e chi le detesta ma rimangono sempre e comunque un ottimo spunto di riflessione sul sistema moda. Non servono praticamente a nulla se non a rimpinguare le casse delle maison o a testare delle idee prima del RTW (idee che spesso e volentieri sono reciclate dalle stagioni precedenti o sono addirittura inensistenti come in questo caso). Capi che non vanno negli editoriali e che subito dopo questo periodo di pre-collezione vengono ciclicamente riposti nel dimenticatoio. Così il RTW "dura" di meno e il tritariufiuti é continuamente in funzione. Altro giro altra corsa. I buyer impazziscono (anche perchè con le pre-collezioni in genere i capi sono sempre più vendibili), il sistema si intasa tra RTW-resort-pre-fall-couture e il capo, qualora fosse valido, non ha il tempo neanche di iscriversi in quella che da molti viene definita Storia del Costume e della Moda. Della serie che ogni oggetto da design che si rispetti dovrebbe avere il suo ciclo vita e un'esposizione adeguati, necessari alla vita stessa del prodotto e alla sua conoscenza. Questo non avviene mai. In questo caso c'è poco da conoscere visto che del design di Tomas Maier ( lontano parente di Sandro Maier (?)) c'è poco o nulla: una manciata di tute, quattro pattern floreali e una serie di cocktail dress in fila abbinati a terribili maxi bag che, a dirla tutta, risultano meno interessanti di un album Panini di squadre di calcio... che di sicuro la spunta per varietà!

Storie...


Ogni volta che ci vado libero il cane. Da lontano m'abbaia per via della cataratta, poi annusa la sua libertà e, aperto il cancelletto della sua recinzione, riga giù per lo sterrato fagocitato da una nuvola di fumo. Mio padre mi urla quasi sempre contro: i passanti hanno paura che quel tortino fulvo scampato alla Leshmania grazie a chissà quale cagna del suo paradiso si infili sotto le loro biciclette, come una biscia attirata dal rumore delle catene.
Più di dieci anni fa noi già la chiamavamo Cenere. S'è riversata fin da subito come una piena tra le piantine di pomodoro, gli alberi di mandorlo, il pesco, mentre mio padre con lo scheletro dinoccolato di una bicicletta senza ruota praticava dei tagli lievi alla terra, dei graffi guariti con una fila di piante poste una dietro l'altra come punti di sutura. Mio padre vuole bene alla sua terra. Ogni giorno da primavera a primavera, passando per le estati, gli autunni e gli inverni, disegna la sua giornata, fino al tramonto, come un gesso su una lavagna, in quel posto... una tela di ragno che raccoglie tutte le sue ore. I suoi gesti si riconcorrono come eco di una parola pronunciata in un anfratto di tempo ormai lontano, negli anni... suona come una cantilena che si dipana per tutta la pianura. E' la casa di mio padre... quando torna per pranzo o per cena si porta dietro l'odore della terra, il sudore fermo del tramonto disossato quando l'aria si alza e la pelle umida s'arriccia del fresco della sera, come un ragno pronto a ritornare nella sua ragnatela il giorno dopo.
Mi chiede sempre: "Che albero è questo?"
Tento. "Pesco papà? Albicocco? Ciliegio? Un albero di prugne?"
"No. Il nostro noce".
Esiste una parte della mia famiglia chiamata terra, albero, noce... che non conosco.

martedì 8 maggio 2012

MET 2012: 3 best dressed!

(Click to enlarge)

1°: Hanneli Mustaparta in Calvin Klein. Long dress elegante e moderno, portato con disinvoltura. Un look clean che non ha rivali e che emerge nel "museo egizio" del MET 2012.


2°: Coco Rocha in Givenchy Vintage. Sdrammatizza la tensione del red carpet regalando a chi lo indossa una freschezza deliziosamente pop. Il tutto senza strafare (a parte la chioma Big Babol).


3°: Jessica Biel con tubino Prada. Con gemme colorate, un ottimo mix di eleganza e sobrietà. A touch of class.

lunedì 7 maggio 2012

Della Valle rilancia Schiaparelli


Diego Della Valle annuncerà questa sera il rilancio di uno dei marchi di moda più famosi del Novecento. Il prossimo giugno, a Parigi, verrà aperta la maison nella storica Place Vendôme. John Galliano o Rodolfo Paglialunga, secondo indiscrezioni, i possibili direttori artistici della maison.

"Per Schiaparelli vogliamo un lavoro che punti al meglio, nel gusto e nella qualità, con tutta la necessaria calma per farlo".

Balenciaga Spring Summer 2012.. nel guardaroba di Moda in Segni

giovedì 3 maggio 2012

M.O.D.A: Movimenti Organizzati Di Atmosfera

La moda mi imbarazza. In generale è così. Argomentare un modo di fare "decorazione", massimizzare una collezione, congetturare su un vestito, al di là che alla base ci sia un atto creativo che in molti definiscono come artistico, mi lascia sempre molto perplesso. Alla base di tutto questo Moda in Segni istituì la rubrica delle pagelle: un salotto in cui discutere e fare gossip della moda. Mi piace, non mi piace, questa collezione è un passo indietro, questa uno in avanti, una giravolta... un movimento basculante di bacino... per ritrovarsi a parlare nella maggior parte dei casi, con la giusta leggerezza, di aria fritta. Perchè per l'80-90 % delle volte il prodotto di una collezione, spacciato dalla stragrande maggioranza delle testate come un prodotto innovativo di cui l'umanità non poteva più fare a meno, è un onanismo mentale che di artistico ha solo una parentela, anche abbastanza vicina, con quell'orizzonte creativo che ha fatto di Art Attack uno dei programmi di punta della rai. Trovatemi una testata giornalistica che critichi seriamente il lavoro dei designer e io vi solleverò il mondo. Se la maggior parte dei marchi produce spazzatura il sistema si intasa e nasce il bisogno di un organismo addetto allo smaltimento dei rifiuti: nasce il fashionista, un'importante figura sociale addetta alla raccolta del prodotto escretato dalle fashionweek, così tanto devoto al sistema che si lascia fotografare con ancora le buste di raccolta dei rifiuti in mano, presso front door, front row, ai party e ai fashion contest più svariati. E se il prodotto è spazzatura... ci ritroveremo in giro vestiti come una discarica. La moda che attacca la moda: il prodotto spazzatura creato dalle grandi firme viene prima proposto come un oggetto da design e frutto di una ricerca spasmodica dello stilista sempre accorto a regalare nuovi miracoli (quando poi nel migliore dei casi la ricerca raccoglie una manciata di citazioni disorganizzate in bilico tra quelle regalate da La schiava Isaura e quelle sparate da Le tre rose di Eva ), poi viene pubblicizzato dalle testate giornalistiche con editoriali, elogi e quant'altro e, sempre dalle testate, una volta che esso arriva sul mercato viene attaccato ironizzando su chi quella merce la compra dandogli una "direzione di senso" con uno stilyng personale che, spesso e volentieri, emula i flussi di pensiero raccontati sulle passerelle tanto applaudite e positivamente criticate. Siamo punto e a capo. Un cane che si morde la coda. La colpa è dei fashionisti, come se Jacqueline Lee Bouvier Kennedy Onassis non lo fosse stata a suo tempo quando divenne una "groupie" di Valentino, come se la forza del "logo si e ad ogni costo" fosse nata con una collezione di Lourenço del 2008 e non con una collezione degli anni 60 disegnata dal Garavani che si riproponeva, quasi in modo psichedelico, con un coro glorioso di V sui capi. Il tempo che passa, come è naturale che sia, livella le asperità, ci rifà il trucco, lava dal peccato. La moda mi imbarazza, specialmente quando insieme al prodotto si smercia "atmosfera", quella calcolata, programmata per programmare: alla fine ciò che si vende e si desidera non è più il prodotto in sé ma solo quello che il prodotto rappresenta per il sistema, ovvero la sua atmosfera. La moda è l'arte di rendere arte ciò che quasi sempre arte non è.

LEGGI ANCHE:

La moda, il mercato e il Dicrocoelium Dendriticum