domenica 28 febbraio 2010

Rettifica

Scusate, ma ho ritenuto opportuno rettificare il voto alla pagella di Gabriele Colangelo Fall Winter 2010 2011.

Gabriele Colangelo Fall Winter 2010 2011... nel guardaroba di Moda in Segni

(clicca sull'immagine per ingrandire)

Le pagelle: MARNI FALL WINTER 2010 2011


Anche da Marni impazzano gli anni 50... e che anni 50!!! Gioco, minimalismo, colore, arte e cultura, un intreccio pluridimensionale dall'effetto altamente scenico. Gli accostamenti cromatici sono deliziosi, tinte vivaci ma spente accostate a tagli minimali, semplici, essenziali, creano un'eleganza timida, un'astrazione intellettuale di grande spessore artistico. Grande attenzione alle proporzioni, alle silhouette scandagliate dalla stampa optical e dal trompe l'oeil, delizioso l'accessorio, ludico ma ricercato, la scarpa, le borse e le parigine interrotte da bande trasparenti, i tailleur, gli spezzati, i cappotti creano un perbenismo intellettuale perfetto, calcolato nei minimi dettagli, senza eccessi ne banalità. Perfetta, una collezione perfetta in perfetto stile Marni. Cosa si può chiedere di più? Pupo in calzamaglia? Un 10!

Le pagelle: GABRIELE COLANGELO FALL WINTER 2010 2011


E' rivolta ad una donna chic ed elegante la FW 2010/2011 di Gabriele Colangelo. Toni riposanti, molto grigio, per una collezione che sa di nebbia mattutina di città, di foschia rotta da sfumature, rilievi, ricami che come silhouette di alberi e grattacieli si stagliano quasi impercettibilmente sulle superfici dei tessuti. Strutture decise, a volte commoventi, le spalle a volte quadrate seguono linee anni ottanta come le gonne strette e a mezza coscia e la calza velata. Interessanti, come sempre, i ricami e le decorazioni, le sfumature marmoree, i rilievi a corteccia d'albero che impreziosiscono il capo in una demi-couture moderna e defilata. Splendidi i riferimenti alle superfici murali con tessuti trattati e amalgamati in un perfetto effetto screpolatura o corrosione d'intonaco. A parte le gonne strette a mezza coscia il resto, come le giacche e i coat, gli abiti accartocciati, le smembrature dei tessuti, gli accoppiamenti con effetto morphing di panno melange e tela di cotone, l'uso dello chiffon e dell'organza esprimono una grande sartorialità e un bisogno di ritornare con i piedi per terra. Meraviglioso lirismo che passa attraverso i materiali ricercati che si rifanno alla terra, ai minerali, al marmo, alla crosta terrestre, alla sua epidermide. Una delle migliori collezioni della stagione grazie alla sua ricercatezza e alla sua preziosità contemporanee che traghettano verso orizzonti creativi sempre più suggestivi. Mi dispiace ma più la guardo e più mi piace, i capi si lasciano scoprire piano piano e io sono totalmente rapito e commosso da tutta questa bellezza. La promessa più grande della moda Italiana si chiama Gabriele, Gabriele Colangelo! A questa collezione, così intensa, profonda, complicata va tutta la mia lode.

sabato 27 febbraio 2010

Le pagelle: N°21 FALL WINTER 2010 2011


Anche in questo caso tanto rumore per nulla. Alessandro Dell'Acqua ritorna alla direzione di un nuovo marchio, N°21, che già presagiva il numero di outfit sbagliati della collezione (che ne conta solo 25). Il nome era già tutto un programma. Il minimale è sempre chic e Dell'Acqua lo sa, peccato che il minimale in questo caso è male e basta. Gli outfit sembrano essere stati creati dal caso, con una botta alla ruota della fortuna o alla macina di Ok il prezzo è giusto: cento, cento, cento, ma la signora Giovanna Carosone da Napoli perde tutto il bottino. Mi dispiace signora, a lei il premio di consolazione: un asse da stiro della Foppapedretti in ciliegio. Maculato, stampa action painting, qualche tocco di meraviglioso minimalismo (primo e terzo outfit nel collage), fucsia pastellato che accende con vivace fulgore le tinte caute del color carne, trasparenze e delicatezze per un eleganza a tratti defilata a tratti azzardata. Deliziose le scarpe, specialmente quelle cammello anemico con rosa nera sulla punta (vedi collage). Il linguaggio rispetto alle esperienze precedenti è diverso ma riconducibile all'identità di Dell'Acqua. Come lavoro non mi convince, ho preferito il designer nel film di De Sica "La Ciociara": li si che era veramente espressivo. Perchè? La Ciociara non era Dell'Acqua???!!! Un 6.

Le pagelle: JIL SANDER FALL WINTER 2010 2011


Il linguaggio essenziale di Raf Simons abbandona gli sperimentalismi e i riferimenti culturali per contemplare una classicità fatta di elementi sobri ed eleganza discreta. Forme sezionate e decise per il cappotto che lascia scoperto il collo e la spalla, dimensioni da biker per le tutone eleganti con inserti di trasparenze... minimal look e colori rilassati in una gamma che va dal grigio al nero, passando per l'azzurro e il rosso nei tailleur di lana. La scarpa è quasi sportiva, arrogante, decisamente rock, da motociclista pidocchiosa insomma... di quelle che "comanda chi rutta più forte". Bello l'uso del dolcevita strutturato nel tailleur, le clutch bag e la maggior parte delle borse con cinghia extralarge, semplici e di gran effetto. Il resto è abbastanza scontato, un continuo citare se stessi che delinea un appiattimento di idee non indifferente. Raf Simons per Jil Sander non è assolutamente questo, è molto, molto di più. Non si va più in la delle dell'effetto Stefanel: un 6 e mezzo!

Le pagelle: GIANFRANCO FERRE' FALL WINTER 2010 2011

Scultura e rigore per le armature "à porter" di Aquilano e Rimondi per Ferré. Pelle nera lavorata, quasi sbalzata, impunturata, per gli abiti da giorno e da sera, concepita come inserto sinuoso che regola le forme o come concetto totale con il tubino sarcofago chiuso da lampo anteriore. Ricercata ed austera, a tratti quasi macchinosa, robotica, come nella scarpa dal delizioso tacco in legno in stile Biedermeier, essa comprende anche elementi e modelli più caldi, specie nella seconda parte, dove si inseriscono elementi orientali come cineserie (alla francese), barocchismi dorati, toni più pallidi nelle tinte e morbidezze accattivanti per gli abiti da grande soirée. Il linguaggio è complicato, malinconico, per certi versi cervellotico e soffocante, niente a che vedere con la prima prova del duo, fresca, intelligente, nuova. Lo stile altamente scultoreo che cita il grande maestro non aiuta anche perchè spesso è portato ad un grado di saturazione altissimo. Alcuni capi ricordano molto Pilati per Ysl ma questo non mi distoglie dal conferire a questa prova un 7 (o mezzo punto in più) oltre il quale, a mio avviso, sembra inutile spingersi.

venerdì 26 febbraio 2010

Le pagelle: ALBINO FALL WINTER 2010 2011


Architettura leggera quella disegnata dal romano Albino per la sua Fall Winter 2010 2011. Linee strepitose, pulite e ricercate fino all'inverosimile, diafane le superfici, essenziali le forme dei capi si inseguono in delicati decorativismi negli outfit perfettamente strutturati. Albino realizza quasi un miracolo. L'atmosfera è quella sartoriale degli atelier romani che hanno fatto la fortuna dell'Italia nel 900 ma è resa nuova, limpida, fresca da un linguaggio semplice e deciso, un linguaggio che elimina il fronzolo, la femminilità forzata, la sensualità ostentata, il terribile effetto girly per capi dalla femminilità asciutta (tendente al naif), pensati e fortemente ispirati. Spacchi e mantelle affilate, lame di coltello dai colori tenui e riposanti, qualche capo in maglia per un gioco pensato sulle consistenze... il vestito, su questa giovane novizia, diventa una cattedrale che si lascia attraversare dalla luce o la lascia scivolare sulle superfici opache e sulla stampa effetto cloisonné che ricorda Notre Dame de Paris, l'eglise medievale , la poetica della claritas per mordide e rotonde austerità. Giovane l'anima, maturo il progetto, un connubio che commuove e delizia. Albino è tutto ciò che Armani nel 2010 dovrebbe essere. Un vero signore della moda italiana, peccato che nessuno gli abbia ancora dato il giusto lustro. Noi invece lo sosteniamo da sempre. Un 9!

HAUTE TENSION... Numéro No. 111 March 2010 by Greg Kadel with Magdalena Frackowiak












Le pagelle: PRADA FALL WINTER 2010 2011


Decisamente anni 50. Miuccia Prada disegna la sua donna maestrina, elegante nella gonna aperta a corolla che incornicia le gambe decorate da calze in lana (ormai un ornamento essenziale in ogni collezione di Miuccia) con maglie e tinte a contrasto, sfiziosa nelle tinte cammello abbinate al rigore del nero e, strategicamente, alla vivacità del celeste. La femminilità viene celebrata con leggerezza nella stampa, attraverso corpetti di ruches a balconcino, sandali essenziali a laccetto con fiocco in vernice e polacchine toys vivacissime.
Grande importanza viene data alla maglia con maglioni oversize castrati da cinture extraslim portate sulla vita, cappotti-impermeabili in pelle lucidata e jersey plastificato. Cosa c'è di nuovo? Nulla, assolutamente nulla. Anni 50-60 calati nel 2010 e la collezione è fatta. L'uso del celeste è strategico, facile e quindi banale, deliziose invece le calze con spina di maglia a rilievo sul davanti. Banali gli abiti finali nonostante siano dei veri e propri gioielli. Da Prada ci si aspetta sempre di più. Ovviamente gli shooting fotografici di Meisel & Co che bombarderanno prossimamente gli editorial sapranno colpire nel segno e conquistarci ma, di fatto, non è una collezione che ricorderemo tra tre o quattro stagioni... un asino dipinto a strisce bianche e nere, a ben guardare, non sarà mai una zebra. Tenendo conto del percorso della maison per me questa volta si oscilla tra il 6 e il 7! L'8? Giammai! Scordatevelo.

giovedì 25 febbraio 2010

Le pagelle: BLUGIRL FALL WINTER 2010 2011


Dopo le ultime collezioni firmate Anna Molinari quest'ultimo lavoro sembra quasi una Pasqua (E questo ci sta bene se consideriamo che Anna, nell'uscita di saluto dopo la presentazione, l'ho trovata molto simile a una di quelle sorprese pasquali della Ferrero).
Sul blog del Sole 24ore Paola Bottelli ci ha tenuto a sottolineare: "i buyer hanno battuto le mani". Evviva, il miracolo, ordinato su Yoox con posta celere, arriva direttamente da Medjugorie. Anna Molinari questa volta punta sull'effetto morbido: lana trattata come pelliccia su capi dalla silhouette classica, angora, bianco, maculato, panna, nero, qualche lucentezza per la sera, parignei e sandalo estivo da portare anche in inverno per un effetto calcagno stalattite assicurato. Girly ma meno girly del solito, portabile e banale e questo giustifica l'applauso dei buyer che, interessati a trovare in collezione capi vendibili a scapito della creatività, qui hanno trovato la loro Eldorado.
Nonostante sia meglio del solito, nonostante alcuni capi mi abbiano ricordato Valli (volumi e maculato della SS 2010) ed Antonio Marras (SS 2010) e visto che da tempo si è autoproclamata Regina delle Rose io dico: andare a lavorare in una serra no eh? Un 5 (anche se per me è molto molto meno)

Givenchy Spring Summer 2010 Shoes.... nel guardaroba di Moda in Segni

MODE... for Numero #111 March 2010 by Karl Lagerfeld with Baptiste Giabiconi and Elisa Sednaoui












Le pagelle: HALSTON BY MARIOS SCHWAB FALL WINTER 2010 2011


Maglia, cristalli, pelliccia, tutto ciò che una donna può desiderare per il suo guardaroba Marios Schwab lo condensa in ogni singolo capo con un'eleganza ed una raffinatezza che solo pochi conoscono. I colori, dai grigi neutri alle tinte più accese del celeste, del giallo e del rosso si spengono quasi sotto le geometrie dei cristalli che come un labirinto si disegnano sulla silhouette. Interessantissimi i copricapo anche se non una novità, un pò meno le scarpe e gli stivali, carine quelle foderate esternamente in pelliccia. Semplice ed essenziale, niente di più. Alcuni outfit citano Tisci, altri ricordano maison Versace, di fatto però la collezione è un insieme di uscite ben combinate. L'abito di riferimento di ModainSegniBLOG è quello centrale nel collage: eleganza allo stato puro calata coniugata con materiali più disimpegnati come la maglia nobilitata da manicotti in pelliccia, ciliegina sulla torta un dolce celeste di fondo. In generale: un 7! E le pellicce, lo sapete già, solo se ecologiche!

Katrin Thormann For Prada & Muse