Trovare una collezione interessante a Londra è un po' come aspettare davanti alla statua di una madonna in attesa che lacrimi. Possibile, bisogna avere fede ma è abbastanza improbabile che succeda. Tolto Kane, Berardi e qualcun altro è quasi assicurato che la settimana londinese passerà così come è arrivata... in totale anonimato. Tanto che, come in questo caso, anche ciò che fondamentalmente è un deja vù, nella London fashionweek può aver un'eco di grande portata. Animalier freddo e tecnico: eliminato l'effetto glamour ci viene restituito in modo razionale, implementato nel patchwork, corroborato dai geometrismi e dal colore vitaminico. Bianco allampante ma anche blu notte, spezzati da righe e bande colorate e da stampe roseto che con l'andare della collezione diventano tassello di un puzzle suggestivo in cui tutti gli elementi della collezione, alla fine, confluiscono. Tagli essenziali, t-shirt e camicie d'organza abbinati a pants abbondanti e a gonne dagli spacchi vertiginosi, a trasparenze alternate a forti chiaroscuri. Una bellissima pulizia, nulla di nuovo, tutto già visto... ma nella fashionweek londinese sembra un miracolo. Un 7.
Giusto, una buona prova direi, quello di Preen è uno dei pochi mondi desiderabili a Londra. Molto Fresh&Clean, come le salviettine. Altro che Katrantzou e Pilotto!!! Non riuscirò mai a capire come si possa basare sempre tutto sulla banalità di quelle stampe...e come sia possibile in tal modo raccogliere adulazioni e lodi...
RispondiEliminaIn ogni caso ho trovato interessante Dion Lee, per quanto su alcune cose sembrasse una versione più "soft" della Van Herpen...costruzioni architettoniche che sfiorano la perfezione, per amanti del genere, chiamare ore pasti.
robs
Concordo.. Dion Lee è un marchio che calamita molto la mia attenzione.
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