mercoledì 27 maggio 2009

Coco Rochas in Jpg for Les Echos

Quando la sperimentazione diventa tendenza... da Comme des Garcons a Maison Martin Margiela (meravigliose le maglie con spalline a punta, o il long dress oversize), da Jean-Paul Gaultier (AI 09-10) ad Hermes... per testimoniare come il legame tra arte e moda va sempre assottigliandosi... a dimostrazione che esiste un'arte da indossare.




11 commenti:

  1. "L'arte da indossare" può essere pericolosa.
    Io preferisco il lavoro fatto intorno allo "stile". Non dimentichiamoci che parliamo di abiti. E per quanto mi riguarda devono essere ben pensati, ben disegnati e realizzati. In molti casi si parla di arte (?) dimenticando il fine primario.
    Il discorso può essere lungo e tortuoso...

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  2. Oh mamma mia che cosa triste

    "per quanto mi riguarda devono essere ben pensati, ben disegnati e realizzati"... che significa... qual'è il paramentro che usi per capire se sono ben disegnati, ben realizzati e ben pensati? Non ne esiste uno oggettivo proprio perchè la moda è arte e, in quanto tale, tutto ogni tentativo di misurazione si annulla.
    Mi sembra che tu non riesca a concepire Margiela o Balenciaga... quando il mondo dei critici li osanna... fanno avanguardia e sperimentazione, gettano le fondamenta di quello che poi sarà il futuro del costume, come hanno sempre fatto... lo testimoniano alcune collezioni passate che ora vengono vivificate dall'eco delle collezioni altrui che citano e riprendono a modello quelle vecchie creazioni.

    Se Monsieur Balenciaga è arrivato a concepire la silhouette a uovo è proprio per l'amore dell'arte, per l'amore che nutriva per il suo lavoro che non è quello di un funzionario di banca o di un creatore di software che deve ben pensare, ben realizzare e disegnare... sarebbe veramente tristissimo.

    Il lavoro intorno allo stile è concepibile nel breve periodo... non possiamo continuare a vestire allo stesso modo tra 100 anni.

    Su questo punto non andremo mai e poi mai d'accordo... io andrei in giro vestito anche con un sacchetto di pane e amo tutti coloro che hanno il coraggio di farlo.
    Non parliamo di abiti (io aggiungo per fortuna)... ma di qualcosina di più... dell'arte di fare abiti...che è un pochino diverso

    Non condivido il tuo punto di vista ma lo rispetto... come ben sai... come sempre.
    Grazie Ale

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  3. E' vero, esiste solo il proprio parametro per decidere cosa ci piace e cosa no.
    Però penso che la moda, tranne in rarissimi casi, non sia arte.
    Almeno che non vogliamo attribuire all'arte qualsiasi declinazione possibile, la moda è un'altra cosa. Possono esserci le ispirazioni, delle composizioni particolarmente azzeccate e quindi artistiche... Ma considerare la moda arte a priscindere, mi sembra inappropriato.
    La moda, per me importantissima, si abbina al costume, ma non all'arte.
    Come si vestiranno le persone fra 100 anni non mene frega niente.
    E poi...ultimamente ho l'impressione che ti piaccia tutto e tutti, senza un giudizio critico personale.
    Non ti piacciono i goticismi, ma se "hanno un'anima vanno bene";
    Non ti piacciono gli anni '80, consideri Balmain tamarro e anni '80 e gli dai 8!
    Ti piace Valli, Valentino anche del duo attuale, consideri Nicolas Ghesquière un genio...
    Conosco già la risposta:
    Non hai preconcetti, qualsiasi provocazione possibile è importante, chiunque ti può stimolare, l'importante è guardare il futuro...

    Io non andrei mai vestito con un sacchetto, o chissà cos'altro: preferisco una giacca ben pensata, ben disegnata e ben cucita che mi stia a pennello. Quelle di Armani vanno benissimo.
    Lascio agli altri le baracconate. Sono un riferimento per tanti in fatto di eleganza. Mia cognata ha rimandato la scelta dell'abito da sposa perchè non c'ero io...

    Un ultima cosa: "Il mondo dei critici" non osanna Margiela e Balenciaga. Ci sono anche delle recensioni non proprio esaltanti. Poi stiamo attenti alle critiche e ai giornalisti di moda. Se gli regalano un paio di scarpe, scrivono quello che vuoi...

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  4. Da dove comincio?
    A me non piaceva la pasta e patate... giuro... era una cosa che proprio non sopportavo... gli spinaci poi, neanche a parlarne. Il mio boyfriend tempo fa ha frullato le patate, ha messo sui fornelli la pasta, qualche spezia, e l'ho mangiata... con gli spinaci invece è riuscito a fare una spuma meravigliosa che, una volta tirata fuori dal forno: beh, l'ho divorata.
    L'esempio è abbastanza colorato ma rende l'idea.
    Una cosa può anche non piacermi, come gli anni 80, ma i linguaggi sono talmente tanti e le sfumature così tanto differenti che gli anni 80 sono solo una serie di lettere scritte così, alla rinfusa: quegli elementi possono essere coniugati nuovamente con un'anima diversa e possono tornarmi stranamente attraenti... ma tendenzialmente, gli anni 80 e le sue evoluzioni, così come si sono presentate in quella decade, non mi sono piaciuti.
    Come hai detto tu in un post: Valentino e Valli penso esprimano a pieno il tuo pensiero in questo mondo creativo... beh, si, hai pienamente ragione... penso che se incontrassi una donna vestita Valli pe 2009 morirei d'infarto... ma questo non mi limita nell'apprezzare linguaggi differenti... sarebbe veramente limitativo...

    Quando affermo "se hanno un'anima va bene" intendo dire che odio le cose gratuite, quando un concetto viene espresso per forza con un unico linguaggio. Guarda Rick Owens... quei goticismi di cui parlavo esistono, sono il leitmotiv delle sue collezioni, però li esprime sempre in maniera differente... per quest'inverno con sovrapposizioni color ghiaccio... intelligente e il messaggio non cambia.
    Poi, io continuo a ripetere, è sempre gusto personale ma i discorsi fatti, quelli che faccio e quelli che continuerò a fare penso esprimano benissimo la mia posizione: preferisco uno stile alla Valli-Valentino... ma posso apprezzare, allo stesso identico modo Balenciaga, Prada, Margiela, Mugler, Ysl e mille altri... nulla me lo vieta... i linguaggi sono così tanti e per ogni tipo di linguaggio c'è sempre chi sa esprimerlo al meglio.

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  5. Oggi ad esempio ho conosciuto e apprezzato lo stile di Giuliano Fujiwara (se non lo conosci vai sul sito anche tu), un marchio che ho conosciuto grazie ad un post di Alexis alla quale dico grazie... e per me è stata una bellissima scoperta... magari un giorno posterò una sua collezione e le darò 10... chi lo sà... ma questo non significa essere qualunquista... magari è capacità di apprezzare stili differenti... o magari è qualunquismo che mi permette di apprezzare stili differenti e contrapposti e mi porta a conoscere sempre nuovi territori. Ben venga.

    Io, come ho detto prima, se fosse possibile andrei in giro con un sacchetto di carta se l'idea mi piacesse veramente... ancora non ho trovato un sacchetto che mi affascini ;-)... Una persona può tranquillamente vestire Margiela o Balenciaga ed essere elegante e raffinata quanto una che veste Valli, Ysl, Chanel, Valentino... lo sarà in maniera diversa ma con la stessa forza e lo stesso risultato: l'eleganza.

    Se a te non interessa sapere o comunque non consideri come la gente potrebbe vestirsi tra 100 anni mi dispiace, non lo so, per me non è così... e quando dici che "Almeno che non vogliamo attribuire all'arte qualsiasi declinazione possibile, la moda è un'altra cosa" io alzo le mani e mi fermo... l'arte non ha un inizio, non ha una fine, la sua spiegazione in termini linguistici sfugge ancora ai più grandi studiosi del genere (e questo lo so perchè lo studio). Non conoscendo quindi ciò che è arte e cio che non lo è per certo sarebbe meglio evitare estremismi della serie "la moda è un'altra cosa"... una cosa certa è che entrambi scaturiscono da un processo creativo al quale non ci si può sottrarre... che sia cosciente, inconsciente, voluto o arbitrario.

    Il mondo dei critici è corrotto è vero, ma come lo è per Balenciaga, Margiela, Valli, etc... lo è anche per Armani... quindi se mal comune è mezzo Gaudio io riconfermo quello che ho scritto nel commento precedente: come Prada anche Balenciaga e Margiela segnano il destino del costume che sarà.

    Per quanto riguarda il tuo essere un riferimento per tanti in quanto ad eleganza nessuno lo mette in dubbio... pensa: io che adoro le baracconate il vestito da sposa di mia cugina io gliel'ho proprio disegnato... poi se l'è fatto confezionare.
    Non è una cosa che ricordo tanto volentieri... lei e gli invitati invece si.

    Il discorso è lungo è tortuoso... vero... ma la verità, come smpre, non è mai una sola.

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  6. Io, semplicemente adoro le calze a rigoni verticali, le metterei anche domani (se non fosse così caaaldo), in più mi ricordano un po' i mutandoni di Asterix e Obelix :)
    Ovviamente gli abiti sono provocatori ed un po' fuori dagli schemi, ma perchè no?!
    Trovo tutto assai ironico, quindi mi piace!

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  7. Davvero pensi che la moda sia arte sempre e comunque?
    Proprio per il concetto di non sapere esattamente cosa sia l'arte, direi che la moda intesa proprio come (da vocabolario) "usanza più o meno mutevole secondo il gusto prevalente, che s'impone nelle abitudini, nei modi di vivere e specialmente nelle forme del vestire" non sia da considerarsi arte.
    Pensi davvero che Roberto Cavalli, Dolce&Gabbana, Alessandro Dell'Acqua...... siano degli artisti e che facciano arte?
    Pensi che Valeria Marini finirà nei libri d'arte per le sue collezioni?
    Ok, non è possibile definire i campi in modo netto, ma l'esclusione a priori della grande parte dell'industria moda dall'arte mi sembra quanto meno doverosa e rispettosa.
    Come ho già detto nella storia della moda ci sono stati episodi di arte anche importanti. Ma al solito "fare di tuttta l'erba un fascio" mi sembra eagerato. Ci tengo a dirti che io ho un'alta considerazione degli stilisti e dei sarti, che quando sono bravi mi fanno sognare, semplicemente penso che queste professioni si sovrappongano all'arte raramente. Anche se trattasi di lavori creativi e talvolta "artistici".
    Il conoscere, lo studiare e l'informarsi sono concetti fondamentali, l'apetto critico dovrebbe esserlo altrettanto.

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  8. Concordo con te... vero... ma le foto che ho postato sopra non sono di Cavalli o Valeria Marini ma di Margiela, Comme des garcons... e si parlava poi di Balenciaga... io li ritengo degli artisti... La moda non è sempre arte ma nei casi citati sopra secondo me molto spesso il limite non esiste più... specie con Margiela...

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  9. Ah, stavolta ce l'ho fatta!
    Sopra hai scritto: "la moda è arte e, in quanto tale..." senza distinzioni!
    Ora invece dici esattamente quello che ho espresso io, ossia che in qualche occasione (molto rara) la moda può sovrapporsi all'arte. Stabilire come, dove e quando penso che sia difficilissimo...

    Qua la mano!

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  10. Si, ma io nel post vero è proprio ho detto: esiste UN' arte da indossare... ciò quella che vedi nelle foto... io mi riferisco sempre al tuo non concepire un determinato tipo di linguaggio, una canotta di cavalli come una di margiela non credo possano considerarsi arte... ma alcune proposte di Margiela sono delle vere e proprie opere contemporanee... o alcuni defilè di Viktor and rolf sono vere e proprie performance artistiche...

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