sabato 16 maggio 2009
Le pagelle: FENDI SPRING SUMMER 2009 2010
Se in casa Fendi si sceglie come colonna sonora del defilé un brano tratto da Suspiria di Dario Argento sicuramente la collezione sarà da paura.
Donne in vedovanza vestono abiti di organza scura, maxi pizzi affetto plastico, abiti corolla di vitrorganza fustellata su steli di trasparenti e sensualissime sottogonne, rose sfumate effetto carta sanguilenta accartocciate su chemisier al ginocchio, organza tagliata al laser e tecno-tulle guarniti di cinture giocattolo con oblò aperti che sostituiscono le maxi fibbie delle collezioni scorse.
La mano di Silvia Venturini Fendi corre a disegnare una figura romantica e ricercata che fa perno sull’innovazione e sulla ricerca di soluzioni capaci di esaltare i materiali. Il genio di Lagerfeld si sintonizza ancora una volta su stazioni ad effetto noir, alla rocky horror, su una palette sicuramente dark, che ricerca l’effetto (declinata forse troppe volte anche in Chanel e in Lagerfeld).
Da non dimenticare poi il must della sfilata, l’accessorio a cui non si può rinunciare: la Peek-a-boo bag, celebratissima, semiaperta, che lascia intravedere un’anima ricercatissima di sete e pelli finemente lavorate… un capo da tramandare alle generazioni future, quello che si può descrivere come un vero e proprio investimento a breve e a lungo termine.
Le scarpe sono da dimenticare… più fastidiose di una seduta di agopuntura, l’accessorio veramente horror della collezione.
Un bell’8 e mezzo!
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