giovedì 14 maggio 2009

Le pagelle: GIANFRANCO FERRE' SPRING SUMMER 2009



Aquilano e Rimondi fanno terra bruciata e arrivano a dirigere anche maison Ferré. Un bel periodo fortunato se andiamo anche a considerare che danno una botta di vita al guardaroba del brand che, da un bel po’ di anni, a mio avviso, era diventato molto triste: vuoi per Gianfranco affaticato, vuoi per la triste parentesi di Lars Nilsson che quasi nessuno ormai ricorda.
La collezione ha un non so che di meccanico, a cominciare dalle scarpe in plexiglass con tacco ad anello che inducono le modelle a sudare sette camicie di organza immacolata per la paura di sgommature molto poco eleganti, fino alle cinture di sicurezza, a scatto, di metallo e alle decorazioni plastiche e trasparenti di alcuni capi che sembrano essere state, magicamente, calamitate sulle superfici lucenti dell’organza chiarissima e cangiante. Tecnicismi e ricerca per una collezione elogio della maison che scaraventa il marchio finalmente nel nuovo millennio. Interessantissimi i materiali, forse un po’ troppo pesanti le soluzioni origami e le escrescenze geometriche che vanno al di la del corpo, le maniche a pera capovolta, i colli a banana Chiquita e alcuni vestiti (come quello nero indossato da Natasha Poli ) ad ananas Del Monte, le gonne a portafoglio con maxi volute… come se per sorprendere bisognasse osare per forza. Molto belle invece le decorazioni sferiche multisfaccettate, coniugate con maestria su cappotti e rigide tasche e i memorabili i tailleur total white. Come ogni collezione ha i suoi pregi e le sue pecche ma rimane, senza ombra di dubbio, una collezione meravigliosa, una pietra miliare della maison Ferré firmata Aquilano Rimondi. Un 9 meritato!

8 commenti:

  1. Per la prima prova hanno sparato tutte le cartucce con tanto di fuochi d'artificio! L'intento penso fosse quello celebrativo ed il risultato è stato perfettamente in linea con la maison. Forse l'architetto Gianfranco aveva più misura nel proporre le sue cifre stilistiche.
    La seconda sfilata mi è sembrata già meno brillante...staremo a vedere.
    Devo fare un appunto:
    Le cinture con fiocco in metallo (se pur di forma + geometrica) sono copiate dalla prima collezione della Facchinetti per Valentino!

    RispondiElimina
  2. Si, ma quelle della Facchinetti avevano una cifra diversa, nel senso che erano delle semplici cinte clutch, e in quella stagione ce ne sono state tantissime.
    Io sinceramente ho apprezzato molto la loro partecipazione a Ferré maison, anche nella collezione per l'inverno prossimo... secondo me è meno brillante anche perchè i tessuti non lo permettevano: vuoi mettere la meraviglia dell'organza con la pesantezza di lane e velluti dell'inverno (tessuti che a priori non mi piacciono)... una cosa mi chiedo: ma le collezioni sono state comprate molto o poco dai buyer? Tu ne sai qualcosa?

    RispondiElimina
  3. Quello che ho letto è che finanziariamente la Ferrè è in forte crisi. Come siano andate però le collezioni by A e R, non lo so.

    RispondiElimina
  4. Carina!

    @ Dudù: diciamo mediamente, senza fuochi d'artificio. Un conto è guardare, un conto è portare e per i buyer, oggi più che mai, è un imperativo.

    RispondiElimina
  5. @Alexis: Si si.. lo so che la portabilità per i buyer è essenziale... io aggiungo purtroppo . Per quanto riguarda i fuochi d'artificio per questa sfilata ci sono stati... le critiche sono state positivissime e nessuno penso avrebbe potuto fare di meglio... hanno catapultato la maison nel nuovo millenio finalmente e l'archivio permette di dilettarsi con cifre contemporanee.

    RispondiElimina
  6. Mi riferivo alla tua domanda (alle vendite) non alle critiche della stampa! ;)

    RispondiElimina