Lo sappiamo tutti: ho un debole per Max Azria.Un debole che non implica la gerontofilia quindi nulla che sia prettamente sessuale.
I suoi discorsi intorno all'abito, in questa collezione, sono quasi sublimi.
Prendi una silhouette, costruiscici addosso un volume e incidilo con tagli preziosi.
L'atelier diventa così una ludoteca, un gioco che ricorda i centrini di carta che si facevano con le forbici dalla punta arrotondata alle elementari. Inutile sottolineare quanto il prodotto finale sia essenziale, ricercato e, soprattutto, contemporaneo.
Un concetto spaziale che non può non riportare alla mente le indagini pluridimensionali di Lucio Fontana.. qui il taglio però è prezioso, non è un varco su un'altra dimensione ma è un'asola che lascia intravedere la pelle e la circoscrive con un orlo luminoso ed elegante.
Il bianco, il grigio, il nero.. un cerchio che comincia e si chiude splendidamente e non lascia spazio ad alcun errore. L'unico neo della collezione le gabbiette da usignolo in silver plated che fasciano il corpo oppure diventano una struttura a cui appendere l'abito... un pò troppo kitsch.
A parte questo, rimane, a mio avviso, forse la collezione più interessante presentata a New York.
Abito di riferimento: quello centrale, nel collage.
Un 9... meritato, anche perchè la collezione è davvero molto vendibile!
I suoi discorsi intorno all'abito, in questa collezione, sono quasi sublimi.
Prendi una silhouette, costruiscici addosso un volume e incidilo con tagli preziosi.
L'atelier diventa così una ludoteca, un gioco che ricorda i centrini di carta che si facevano con le forbici dalla punta arrotondata alle elementari. Inutile sottolineare quanto il prodotto finale sia essenziale, ricercato e, soprattutto, contemporaneo.
Un concetto spaziale che non può non riportare alla mente le indagini pluridimensionali di Lucio Fontana.. qui il taglio però è prezioso, non è un varco su un'altra dimensione ma è un'asola che lascia intravedere la pelle e la circoscrive con un orlo luminoso ed elegante.
Il bianco, il grigio, il nero.. un cerchio che comincia e si chiude splendidamente e non lascia spazio ad alcun errore. L'unico neo della collezione le gabbiette da usignolo in silver plated che fasciano il corpo oppure diventano una struttura a cui appendere l'abito... un pò troppo kitsch.
A parte questo, rimane, a mio avviso, forse la collezione più interessante presentata a New York.
Abito di riferimento: quello centrale, nel collage.
Un 9... meritato, anche perchè la collezione è davvero molto vendibile!
piace anche molto a me
RispondiEliminaFantastica!
RispondiEliminavero, non è nuovissima ma è ben composta, equilibrata e soprattutto conserva un' eleganza di linguaggio giovane e ricercata.
RispondiEliminaÈ una bella collezione ma non mi trasmette moltissimo... a parte il vestito che porta Hanne-Gaby con le ossa, fra l'altro a dicembre dovrò farmi un costume in tema 'anatomia/manicomio/dottore' percio sono felice di tutte queste idee che mi vengono dalla FW !
RispondiEliminaA me piace molto... non so... alcuni dettagli sono molto Versace, come quella di Kors... mi piace soprattutto perchè tutto è estremamente portabile, un valore aggiunto non indifferente
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