sabato 12 settembre 2009
Le pagelle: PORTS 1961 SPRING SUMMER 2010
Chissà quali sorprese ci riserverà Michael Kors per la prossima estate. Chissà quale campagna inglese ci farà scoprire Ralph Lauren per la stagione ss 2010.
Forse è la stagione dei luoghi comuni, come dimostrano le prime collezioni del fashionweek newyorkese, e anche Ports 1961 non delude le tristi aspettative.
Nonostante alcune silhouette ricordino qualcosa dei pan-bauletto Mulino Bianco, quindi a tratti molto invitanti, i tessuti rigidi, forse troppo shine, ricordano alcune dimensioni indagate già da Costa per la Spring Summer 2009... io trovo le proposte di questa maison quasi banali, troppo scontate appunto. Le giacche tirate a squadra, lineari, geometriche, figure quasi mozze, incomplete, perciò meravigliose. Il rosso, il grigio, il bianco, lo champagne... la comunicazione è accompagnata dalle mezze tinte. C'è tutto il bello e il brutto che una collezione possa avere declinati con soave perizia in un serie di luoghi comuni, di deja vu continui... una serie di mood già sperimentati, e accompagnati e ampiamente riproposti in salse ed intingoli vari che non aggiungono sicuramente nuovi sapori a questa minestra riscaldata Ovviamente non si può parlare di brutta collezione ma, minestra per minestra, forse preferisco il cinese, con i suoi gamberi al vapore, la nutella e il gelato fritti, la parmigiana di bambù o i rigatoni con cime di rape in salsa di soya: quella si che è arte del sapersi reinventare. Un 6 e mezzo!
Etichette:
le pagelle di Moda in Segni,
spring summer 2010
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Domanda:
RispondiEliminaQuesta vale 6 e mezzo e Armani 0?
Mi rendo conto che la domanda non ha senso dal momento che le pagelle esprimono il tuo parere, quindi c'è poco da dire. Se la pensi così, rispetto la tua opinione.
L'unica considerazione è che forse quello zero, tolta la couture, è dato a prescindere.
Dico questo perchè letta la recensione a questa sfilata, mi aspettavo un voto col segno negativo e invece dai la sufficienza piena. Tornando ad Armani e considerando che trovi le sue proposte e la loro ripetitività insopportabili, è innegabile però un alto valore stilistico; magari da fargli prendere un 3, un 4 e, nelle giornate in cui ti svegli bene, anche un 5!
(Quel milione di euro che mi passa la Giorgio Armani s.p.a. all'anno per parlarne bene, me lo devo pur guadagnare...)
Beh, si... io ritengo questa collezione diecimila volte più interessante di quelle che ci propina Armani ogni santa stagione... emporio o prima linea per me non fa differenza... dire che si "lavora sullo stile" lo trovo molto furbo... una volta costruito uno stile non scompare... si può lavorare su qualcosa di più contemporaneo mantenendo la propria cifra. Diciamo che è opinione comune che Giorgio citi sempre se stesso... per carità, lo faceva anche Valentino... ma ogni sfilata del Garavani aveva qualcosa di nuovo che le precedenti collezioni non avevano. Sempre!
RispondiEliminaDalle immagini che mostri... io non indosserei uno di questi abiti nemmeno se me lo regalassero. Sembrano quei vestiti di shantung confettosi che si vedono ai peggiori matrimoni. Per me voto 0. meno.
RispondiEliminaE dove le trovi ste tipe ai matrimoni? magari Armani disegnasse delle silhouette così essenziali e semplici (che in questa collezione sono state mutuate da molti altri stilisti e collezioni )... sarebbero la sua fortuna... anzi no, la sua fortuna rimarra sempre quel gusto medio anni 90 "intorno allo stile" .
RispondiEliminaAmen
RispondiElimina