domenica 13 settembre 2009

Le pagelle: PREEN SPRING SUMMER 2010



Justin Thorton e Thea Bregazzi disegnano per la prossima estate una collezione che colpisce nel segno. La palette dei colori è deliziosa, i toni sono quelli confetto del beige, del grigio, del bianco, doppiati internamente da un'anima colorata più accesa, come il giallo, o imbustati nel pizzo nero che rende la collezione davvero suggestiva.
Il linguaggio è nuovo, fresco, giovane e assolutamente mai scontato. Il voile si attorciglia sul petto con romantica drammaticità, le camicie, classiche, si schiudono con maniche di fasce intrecciate effetto mummy che danno un tocco di dark ricercato, quell'effetto "Lazzaro alzati e cammina" che non guasta mai in una collezione.
Un tripudio floreale: migliaia di petali di organza nascono sulle spalle, sul corpo, quasi in maniera casuale, quasi senza calcolo, incastonati nel pizzo nero, nella struttura dei capi-lingerie portata a vista e capace di delineare il corpo con un' eleganza intensa e senza parole, mai troppo affettata: a tratti quasi un soft bondage. Nelle camicie invece non si abbandona l'effetto stendino delle spalline: solo per figure muliebri con taglia 38 e altezza pari a 1,80 cm.
Una collezione che punta sul dettaglio, sulla costruzione di capi che non devono mai scadere nel banale, ricercati, pensati, e facili da portare.
Una collezione a cui, a cuore aperto, do un bel 8 e mezzo!

16 commenti:

  1. Ah che bello: giochiamo a tombola?
    Bene, vale anche l'ambo o facciamo cinquina e tombola?
    Una bella mescolata nel sacchetto e via con i numeri...

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  2. Non ti piace?Io la trovo bellissima... sembra una collezione firmata Antonio Berardi. Ah, dimenticavo che per te se non è Armani.... (:-%)

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  3. Ti sbagli. Sono molti (non moltissimi) gli stilisti che mi piacciono. E dai miei commenti lo manifesto sempre.
    Ma questa collezione mi sembra piuttosto ordinaria. 8 e mezzo lo trovo assolutamente esagerato. Fra due settimane a Valli darai 18...

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  4. Ah, scusa un'altra cosa:
    Qualche post fa di un abito rosso Valli dicesti che sembrava un Valentino, di questa collezione dici che sembra di Berardi.

    Vuoi far passare "il sembrare un'altra cosa" come aspetto positivo. A mio avviso è esattamente il contrario.

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  5. Che significa... se una cosa ne ricorda un'altra non implica che una sia la copia dell'altra... tutt'altro... potrebbe anche esserne l'evoluzione, potrebbe riprenderne un elemento, dieci, mille volte ottenendo un lavoro completamente diverso. A volte semplifichi troppo, sei troppo rigido.
    A Valli darei un 18 volentieri... anzi.. meglio un 30 questo punto. E per quanto riguarda questa collezione io ho già detto tutto. La trovo fresca e ricercata, adotta delle soluzioni sorprendenti come le creste di organza senza scadere nel banale o nel troppo costruito. Un fare leggero, una tecne leggera ma pensata, le costruzioni sono composite e ben composte. Indosserei tutto se potessi.
    Certo, non ti piace solo Armani, ma ti piacciono solo i grandi marchi... non hai mai parlato delle nuove leve

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  6. Allora, un conto è dire che una collezione ha dei richiami o dei riferimenti che ricordano questo o quello, un'altra cosa è affermare che sembra firmata da un altro. (Scusa la semplicità del concetto)

    Per quanto riguarda i miei gusti:
    Ho parlato bene di Scognamiglio, di Aquilano e Rimondi, a volte mi piace Manuel Facchini, considero Colangelo un bravo designer (non un genio), mi piacciono moltissimo Raf Simons e Alber Elbaz, ho letteralmente amato la Facchinetti...
    Thorton e Bregazzi, hanno fondato Preen + o - nel '97. Sono ancora nuove leve?

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  7. E chi parla di T e B? Sembra una collezione firmata da Berardi per la leggerezza e la sua astrazione quasi intellettuale. Dire che sembra una collezione firmata da lui non vuol dire che sembra una sua vecchia collezione ma che è molto vicina al suo modo di vedere le cose e quin di potrebbe essere tranquillamente firmata da lui. Ci sei ora?.
    Il concetto è semplice e non l'hai capito.

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  8. Ah già, infatti stavamo parlando Claudia Mori ad X-Factor.
    Mi sbaglio o parlavamo di Preen disegnata da Thorton e Bregazzi e tu mi hai detto, dato che ho contestato il voto, che a me piacciono solo Armani e i grandi nomi e non contemplo le nuove leve? Se non sono ancora rimbecillito -ma vista l'età, ci manca poco- T e B per te sono nuove leve!
    Per il resto...buona domenica.

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  9. Non mi riferivo di sicuro a T & B... si stava parlando del fatto che ti piace solo Armani, tu hai risposto che te ne piacciono anche altri e io ti ho risposto ""Certo, non ti piace solo Armani, ma ti piacciono solo i grandi marchi... non hai mai parlato delle nuove leve"... " Mi sembra che tu ti stia arrampicando un pochino sugli specchi.
    Sei davvero un tipo.... "particolare"!

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  10. Secondo me hai un'abilità nel girare le frittate che Antonella Clerici col grembiule a mucca, ti fà un baffo.

    Comunque, no problem. Tutto ok.

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  11. Frittate? Girare? I commenti testimoniano il senso logico della mia disquisizione... se poi perdi le coordinate perchè dovrebbe essere un mio problema?

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  12. le Selezneva non arriva fino a Pairgi...muore prima

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  13. aHAHHAAH...Elia.. questa è una delle battute più belle del 2009!

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  14. Anzitutto scusa per la mia lunga latitanza, volevo rispondere come si deve al tuo super comment !! È terribile come con tutti i 'Fashion in film' che vorrei fare su RV i film di Visconti s'imponghino sempre per primi ! Fortuna che ormai li ho fatti quasi tutti xD

    Concordo con te sul barocco e il rococcò, ovviamente non c'è paragone: il barocco è l'equilibrio assoluto, la perfezione ( per me in ogni caso ) mentre il rococcò è una divagazione sdolcinata e divertente ma certo meno seria. Però i castelli di Ludwig non sono ne l'uno ne l'altro, e ci si mette il 'serio' bavaresaustriaco a evitare gli sdolcinamenti stile fragonard o scuola francese !
    Il tuo panegirico del barocco è poi uno dei piu bei commenti che mi sia dato di ricevere !
    Hai studiato storia dell'arte forse ?
    ( te lo chiedo perche vorrei iscrivermi l'anno prossimo in storia dell'arte a pisa... )

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  15. Esatto. I commenti testimoniano i nostri pensieri e sicuramente servono ad approfondire e a capire meglio.
    Ognuno poi,può trarne le proprie conclusioni...

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  16. Si, sono iscritto all'accademia di belle arti e fin da piccolo ho sempre studiato storia dell'arte. Il barocco-rococò austriaco ha forme più gotiche, vero... e per questo forse è il più interessante tra tutti. Io adoro il barocco, come dicevo sul tuo blog, la dimensione del "miracolo", un pied a terre sulla quarta dimensione, quella dell'anima e del cuore. Il barocco, pur nelle sue forme espanse, è intellettualemnte controllato, il sentimento eclissa la ragione ma non totalmente, conserva sempre quella sfumatura dettata dall'intelletto, quel minimo di saccenteria. Il rococò invece è pura libertà, è gioco, è flusso che passa attraverso la mano ed esplode in un turbinio di pensieri sparsi... abbiamo dovuto aspettare a lungo (se non sbaglio fino alla seconda metà dell'800), o comunque uno come Burckhard (e poi Wofflin) per rivalutare queste forme artistiche da sempre considerate totalmente prive di dimensione interiore... Il discorso è davvero lungo e meraviglioso... potremmo parlare di infiniti barocchi e infiniti rococò... ma non è questa la sede giusta forse... magari, chissà, un giorno, di fronte ad una tazza calda di caffè in un bar.

    Comunque, se posso consigliarti un saggio di un critico d'arte francese (e non posso che farti piacere visto che è francese, quindi puoi leggerlo in lingua originale): il saggio si chiama "Non si vede niente"... ed è di Daniel Arasse... interessante, allo stesso modo, "Il dettaglio" sempre di Daniel Arasse... è un bravissimo critico e studioso di storia dell'arte... quando comincerai a leggere un suo saggio ti accorgerai che nulla è come sembra perchè, effettivamente, non guardiamo mai le cose come andrebbero effettivamente guardate. Se ti piace la storia dell'arte quanto piace a me sono sicuro che te ne innamorerai.

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