sabato 3 ottobre 2009
Le pagelle: BRUNO PIETERS SPRING SUMMER 2010
Un nude look poetico e sussurrato quello pensato da Bruno Pieters per la sua donna umanoide. Una figura esile come un giunco si lascia accarezzare da un guardaroba elegante e contemporaneo che si apre con trasparenze e drappeggi color carne lasciando intravedere a tratti le sinuosità del corpo: lo vela, lo accenna, lo scopre e lo sussurra con un'eleganza senza pari. Immacolata, flautata.
Si struttura così una silhouette a volte morbida e delicata, nel bianco o nel rosa carne, a tratti più arrogante ed incisiva, nel total black o quando è percorsa da fasci drappeggiati come fasci muscolari .
Una visione celestiale, fatta di un guardaroba esangue, lunare, delicato come una piuma anche quando il linguaggio diventa leggermente più duro e pesante.
L'armonia è praticamente imperfetta, non si sente il bisogno di nient'altro, non si avverte assolutamente nulla che sia fuoriposto.
Tutto è deliziosamente leggero, come la scarpa in pvc, voluta per non ancorare a terra questa meravigliosa chiarezza...
Un 10!
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Molto bello e minimalistic chic, ma forse un po troppo scontato per me per essere da 10.... comunque vedo che questa FW parigina ti sta entusiasmando quanto me, ne sono proprio sollevata !! ( se dimentichiamo il solito decarnin )
RispondiEliminap.s: hai visto il passaggio da yamamoto alla Fontana ? xD
Il 10 va giustificato, vero. Dare un voto è sempre difficile, come dicevi tu, col tempo, quella votazione diventa sempre, personalmente, suscettibile di cambiamento. Credo sia fondamentale una precisazione: il mio giudizio cerca di tener conto del percorso del designer quindi questo 10 non deve essere letto in relazione, ad esempio, al 7 di Prada o al 6 e mezzo di Berardi... in genere cerco di prendere in considerazione il processo evolutivo del linguaggio del designer che disegna la collezione in relazione a quello che è già stato e a quello che potrebbe essere.
RispondiEliminaNon bisogna dimenticare che Bruno Pieters fu assistente di Margiela e di Christian Lacroix (se non sbaglio nella Haute Couture)... bene, se si considera questo e, più in generale, lo stile delle sue precedenti collezioni si capisce quanto questa collezione invece si ponga proprio come il giusto equilibrio tra gli sperimentalismi margieliani e il romanticismo lacroixiano reinterpretato con la sua cifra più contemporanea... l'armonia dei capi, come hai potuto notare, anche nel nudo e nel geometrismo è terribilmente sublime, morbida.
Poi ovviamente il mio è solo un punto di vista tra i tanti, sicuramente quello più delavé, quello meno importante... però in genere il metodo che adotto nella valutazione è pressappoco questo.
Non ho ancora visto Yamamoto, ho solo intravisto, di sfuggita... vado a vedere.
Vista. Mi danno fastidio gli abiti corti, quelli dal ginocchio in su, il resto è meravigliosamente poetico... e romantico. Ho già in mente una decina di collage... bellissimi gli ultimi abiti
RispondiEliminaTotalmente d'accordo, sebbene il corto sia il mio mantra non si addice a YY ! Pero il resto è stata una BELLISSIMA sorpresa !
RispondiEliminaCapisco la tua argomentazione su Pieters, e hai ragione nel sottolineare l'equilibrio perfetto fra il nude MMM e il 'favolistico' di lacroix... ammetto di non aver approfondito lo sguardo su questa collezione, percio grazie per le precisazioni !