domenica 15 novembre 2009
Le pagelle: HUSSEIN CHALAYAN SPRING SUMMER 2010
Hussein Chalayan ritorna con una collezione cinematografica molto '70. C'è molto Kubrick: un pò Arancia Meccanica un pò Fagiolini Mangiatutto.... un connubio perfetto di alta sartoria e kitsch sorpassato.
Maxi capelli con visiera solare incorporata risparmiano le giovani pulzelle dai posti assolati del meriggio, mentre sorseggiano drink a base di succo di pesca e orzata passeggiano per i paradisi di Capri in gessati shorts trasparenti e giacche senza maniche composte come un origami di cartoncino bianco attraverso cui si insinuano rigide cinture di metallo. La giacca diventa il punto di riferimento di tutta la collezione, una tela bianca gravida di un concetto spaziale, un' opera d'arte anni 70 da cui si affacciano mani di mimo per sostenere un drappeggio o una spallina.
Anche questa volta il gioco si appropria delle creazioni di Chalayan con un kitschismo di fondo e una dimensione che ricorda le grandi sartorie romane degli anni 50.
Molto meno intensa delle collezioni precedenti ma molto più armonica ed elegante del solito, questo nuovo lavoro per la primavera-estate 2010 arriva a ricordare perfino alcune atmosfere Gaultieriane. I riferimenti sono tanti, Hussein si riappropria dello spazio attorno a sé scendendo a compromessi con il mercato e perde un pò di se stesso. Do ut des... un 6 e mezzo.
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Ha perso un pò nella semplicità del suo linguaggio, nella sua 'linea', ma quei capelli imbalsamati dal vento/velo sono una cannonata...
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