domenica 1 novembre 2009

Le pagelle: JONATHAN SAUNDERS SPRING SUMMER 2010



Un grande marchio, un designer che ammiro molto, uno stilista che molto spesso riesce a coniugare una certa visione contemporanea del fare moda alla portabilità dei capi creando una struttura d'insieme sempre nuova e fresca.
Questa collezione non smentisce quanto detto sopra, tutt'altro, essa trova il proprio punto di forza propro nel nitore del segno (grafico) con cui ogni capo è sapientemente strutturato, pensato, decostruito.
L'equilibrio è struggente: la linea geometrica si ripercuote nella collezione in maniera sublime come un'eco che fende l'infinito e torna indietro, i capi deliziosamente semplici diventano un'anima sottile ed elegante sotto una livrea a rete rubata allo sportswear, i tagli geometrici, chirurgici diventano fluidi grazie alla mordidezza dei tessuti e alle cerature di colore che sporcano delicatamente il capo.
Meraviglioso il gioco della stampa gettata su tessuti leggeri e trasparenti che, per sovrapposizioni, realizza delle delicatissime sfumature velate fino ad ottenere quasi un tone sur tone che contrasta con outfit più arroganti come quelli ispirati ai circuiti elettrici.



Ciliegina sulla torta le scarpe: mi hanno letteralmente rubato il cuore. Perfette! Una serie di fili elestici stesi a sostenere il collo del piede, ora raggruppati in una decina di bande ordinate ora in un full embrace di fili paralleli. Una collezione davvero interessante, perfino più interessante della gravidanza inaspettata della Tatangelo... roba da non crederci.
La meraviglia è nel dettaglio: un 8 e mezzo!

2 commenti:

  1. Aaaah, vedi che qualcosa c'era a Londra !
    Anche a me è piaciuta molto molto, molto malevichiana del periodo migliore di malevich !
    E le scarpe... !!

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