domenica 6 dicembre 2009
Le pagelle: ROLAND MOURET SPRING SUMMER 2010
In nome del Padre, del Figlio e di Roland Mouret... c'era chi aveva presentato una proposta di legge alle autorità pontificie per vedere modificati alcuni santissimi dogmi fino ad ora rimasti incorrotti. Si dice che Roland sia uno di quei designer capaci di far perdere la verginità alla donna solo costruendole attorno un tubino strutturato o una cappotto architettonico. C'è chi giura di averlo vestito trasformare l'acqua in vino, trasformare le cose in oro, di aver fatto resuscitare i morti (vedi Victoria Beckham).
Sempre così squisitamente francese Mouret realizza la sua collezione puntando sulla forza del colore utilizzando tinte forti, dal blu elettrico all'arancio, dal verde al giallo, costruendo attorno alla sua donna una condizione primitiva (nel germe che la ispira) ma deliziosamente couture. Boleri e coprispalla, capi feticcio della collezione, si accompagnano a gioielli vagamente etnici e a soluzioni che ricordano le ultime collezioni di Elbaz per Lanvin, anche se qui presentate con dettagli più intellettuali che glamour.
Belli i capi, le sovrapposizioni, le tinte a volte azzardate, nonostante in questo lavoro non ci sia niente di nuovo. L'unica forza della collezione è quella del voler rendere bella la donna. E ci riesce: un 7!
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spring summer 2010
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Concordo, 7 perchè la collezione è piacevole, ma molti capi sono prepotenti déjà-vu lavinesque ;)
RispondiEliminaBello il vestito blu... sennò mah, non straconvinta... appunto 'grandeur' francese che è fatta a 90% d'aria...
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