lunedì 5 luglio 2010

Le pagelle: CHRISTIAN DIOR HAUTE COUTURE FW 2010.11


Una foresta equatoriale fatta di piante carnivore e uccelli del paradiso in cui il colore, immergendosi nelle forme classiche di maison Dior, fiorisce con irruenza costruendo una dimensione volutamente carioca in pieno stile Sao Paulo fashionweek.
Vitino da vespa, gonna a sbuffo, fiocchi e lavorazioni a spugna-corallo attraversano tutta la couture accendendosi di toni sgargianti, a volte fluo, nelle giacche di nuvola di lana, nelle creste vaporose delle gonne a campana abbinate a bustini stampati con motivi cinesi azzurri e bianchi, nei metri e metri di stoffa sfumata degli abiti finali gettati sulle modelle come un peso morto.
Un'eleganza ridondante, ampollosa, quasi volgare, che vive di tutta una serie di stereotipi che Galliano (che andrebbe rispedito nuovamente alla St. Martin's School per qualche corso di aggiornamento) ha ripreso nel tempo e ha proposto ogni volta nello stesso modo. Lo stile diventa così pubblicità di se stessi, un'eco fastidiosa e petulante che farà sicuramente la fortuna del marchio ormai abituato a queste sterili provocazioni ma non la felicità di chi sperava di vedere, dopo anni di fritto misto, qualcosa di diverso. Un 4 e mezzo!

2 commenti:

  1. SEMBRA AGATA RUIZ DE LA PRADA...O MEGLIO, CREDO SIA LA SFILATA DI FINE CORSO, QUELLA PER IL DIPLOMA, DI AGATA RUIZ DE LA PRADA.

    DIRE SCONCERTANTE, AVVILENTE è DIRE POCO...

    forse galliano è ora che lasci DIOR...
    non ha piu nulla da dire...

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  2. Io penso che il buon vecchio Christian abbia smesso di dimenarsi nella tomba da un pezzo, ormai s'è stufato pure lui! Pensate che l'avevano collocato nel girone dei golosi, ma dopo questa il buon Gesu' ha proposto di promuoverlo al Paradiso vicino a San Gerolamo e Anna Tatangelo... ah, ma quella è ancora viva, azz!!

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