Non ho niente da raccontare. Ci sono persone che sono pietre scagliate contro il mondo: hanno radici iniettate nella terra e le loro parole confuse diventano manifesti dei popoli nel tempo. Ho sempre dipinto per questioni puramente estetiche: innamorato della bellezza nella sua completezza, dell'alterazione formale sfociata spesso in visione, ho sempre perseguito degli obiettivi esogeni, o comunque degli obiettivi... costruzioni di pensieri volitivi eretti come svettanti grattacieli di vetro e cemento per gli altri e come ammassi informi di lego per me. Esercizi formali di stile... scheletri di pittura!
Il pretesto per raccontare ha sede nel dolore, è una candela accesa che consuma le persone... le fa trasmigrare in pantomime di circoli di fumo che raccontano qualcosa: raccontando ci si consuma, ci si divora... rimane solo lo scheletro, la parte nuda, un brandello di genesi, quel seme schizzato sulla terra prima dei germogli. C'è chi esige ancora dell'altro di sé: non ci si basta... ci si costruisce in un esoscheletro di racconti, di parole, di fatti... in un esoscheletro di altro per autocontemplarsi, oggettivarsi... per raccontare. Io non ho niente da raccontare se non di voler raccontare... ma non sono ancora pronto.
Il pretesto per raccontare ha sede nel dolore, è una candela accesa che consuma le persone... le fa trasmigrare in pantomime di circoli di fumo che raccontano qualcosa: raccontando ci si consuma, ci si divora... rimane solo lo scheletro, la parte nuda, un brandello di genesi, quel seme schizzato sulla terra prima dei germogli. C'è chi esige ancora dell'altro di sé: non ci si basta... ci si costruisce in un esoscheletro di racconti, di parole, di fatti... in un esoscheletro di altro per autocontemplarsi, oggettivarsi... per raccontare. Io non ho niente da raccontare se non di voler raccontare... ma non sono ancora pronto.
e io aspetterò di leggere quando sarai pronto...
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