martedì 5 ottobre 2010

Le pagelle: GIAMBATTISTA VALLI SPRING SUMMER 2011 (+VIDEO)


Una collezione perfetta in cui forma e colore realizzano un nitore espressivo di grandissimo spessore artistico. Una finestra luminosa si apre sui capi e attraverso forme sinuose di stucchi seicenteschi indorati d'arancio (come elementi architettonici bruciati dal mezzogiorno) e grottesche gessose costruite bianco su bianco il capo diventa una parete bianca su cui imprimere il proprio racconto. Elementi classici e couture rivisitati in chiave squisitamente contemporanea e pratica con accostamenti di tagli semplici (anni 60) ed elementi patchwork di stampe animalier e bande arancio abbinati a flat shoes spuntate con cavigliere argentate e scarpe in tinta sempre spuntate chiuse da cinturini e lacci. Deliziosa anche quando la decorazione a stiacciato si apre in un infiorescenza morbida di petali e piume in un decorativismo arboreo romatico e vellutato. Perfetta, a tratti ricorda la SS 2010 di Bruno Pieters specie nelle nei volumi fascianti e nei drappeggi nude degli short dress, a tratti sembra riprendere e rivisitare alcuni modelli disegnati dal Garavani tra gli anni 80-90. Meravigliosa... racconta e sorprende con un'evanescenza che sa di aurora. Una lode.

3 commenti:

  1. Ti sono venute a trovare le tate di SOS TATA per insegnarti la gentilezza e le buone maniere? Qui i voti alti fioccano...
    Anche a me è piaciuta questa collezione ma non a livelli eccelsi, a mio vedere Valli ha fatto di meglio. Specialmente la prima parte è un po' sotto-tono. Poi, il patchwork con l'animalier, l'aveva già proposto in tutte le salse...

    Oggi per me esiste un solo nome: Pilati.

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  2. Beh.. no dai.. non fioccano. Giambattista merita eccome. Quando ha fatto di meglio Valli? Per la SS 2009 e per la fw 08/09... non si vedeva una collezione così da queste due stagioni. La parte che tu ritieni sottotono per me è forse la più interessante considerando Valli... ci sono dei rivolti che ricordano la SS 201o di Bruno Pieters... quindi il linguaggio sembra aprirsi ad accogliere nuovi spunti e nuove prospettive. La cosa più interessante è il fatto che qui il colore non è appendice della forma... ma aiuta a plasmare, a raccontare e da nuovo lustro, un nuovo codice, all'animalier. C'è qualcosa di nuovo in questa collezione che forse ti sei perso... è in quel nitore macchiato di "orangina" che cità l'architettura e si appropria dei suoi artifici decorativi, nei volumi a trapezio, pratici, semplici e terribilmente personali... in quella tinta giallo malato, nella stampa solarizzata sullo chiffon... che c'è qualcosa di nuovo... qualcosa che sostiene la collezione e la racconta.
    Per quanto riguarda YSL... mah... potremmo discuterne... ma aspetto la pagella.

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  3. Non mi piacciono particolarmente le scarpe... eppure quegli inserti metallici (anche come bracciali) trovo che si sposano alla grande con la collezione!

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