venerdì 22 ottobre 2010

Le pagelle: HAIDER ACKERMANN SPRING SUMMER 2011


Il Giappone non era mai stato così interessante. Haider Ackermann ritorna a far parlare di se con una collezione meravigliosa che unisce, grazie ad un linguaggio specifico e riconoscibile, l'abbigliamento "discinto" da camera alla dimensione militare (e sartoriale) del samurai. Grovigli di linee e lingue di pelle per i top e gli obi nastriformi colorati che come lance d'agave su di un lungomare o come fogli in un tritacarte si piegano e si attorcigliano confluendo in abbracci sinuosi dai suggestivi chiaroscuri. Meravigliosi gli hakama plissettati che si aprono membranosi sotto qualunque soffio di vento che abbinati a mini kimono profilati o completamenti caratterizzati da gelate cobalto, da tinte arancio corallo o densi verde smeraldo delineano silhouette aperte tendenzialmente fruscianti. Una direttrice sorprendente disegna l'orizzonte su cui si riversano con una naturalezza disarmante vestaglie da camera, pigiami di seta e tutta una serie di riferimenti marziali di matrice giapponese senza creare contrasti ma con una familiarità che grazie alla reinterpretazione vanta un nuovo lustro, si galvanizza. Una delle collezioni più interessanti della PE 2011: una lode.

1 commento:

  1. Vedo che concordiamo... fortuna che c'è Ackermann, l'unico designer di cui posso dire mi siano piaciute tutte le collezioni recenti e da qualche stagioni il primo che mi viene in mente quando mi chiedono chi è il mio stilista 'preferito'!

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