Non tutte le ciambelle vengono col buco ma rimangono comunque commestibili. La stessa sorte della ciambella senza pertugio tocca alla spring summer di Antonio Marras per il brand omonimo: una di quelle cose da consumare in famiglia e che nessuno se la sente di offrire all'ospite, una"collezione d'accompagnamento estivo", una fotografia in un album dimenticato, defilata e fresca, che ritrae un campo di papaveri al mattino quando il cielo si schiarisce in un lucore terso che sa di risveglio. Livree di linee "scivolate", morbide e fluttuanti, diafane, effluvi floreali sgorganti sotto trench classici, di diversa consistenza, cesellati di ricami preziosi e bagliori argentei, con e senza maniche, abbinati a vestiti aperti, soffiati, nuvole di fumo su cui ritagliano uno spazio proprio inserti di grembiule, serti di piume setose e pizzi. Tendenze tailoring dismesse per le giacche mixate in uno stile non più sussiegoso, ma ingentilito quasi dalla stravaganza del patchwork che scandaglia interamente la collezione. Più incolore del solito e sicuramente meno ispirata, una pausa estiva dopo il racconto di Paska Devaddis e prima di chissà quale altra meraviglia. Un 5.
Ma no dai io l'ho trovata così carina e portabile.
RispondiEliminaElìa
Appunto... carina e portabile... tutte le carte in regola per il 5.
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