Un glamour basico, anoressico, che cita Victoria Beckham, Roland Mourent e Donatella Versace con silhouette fascianti per i tubini skinny, risvolti tailoring per il tailleur in shantung e un uso spasmodico della seta, cedevole, anche per camicie e gonne a ruota micropieghettate che raccontano una serenità della creazione che non aggiunge nulla di nuovo ma rimpingua il guardaroba con capi passapertout di una femminilità matura. Dopo l'esperienza in maison Harry Potter e una collaborazione trimestrale con Chuck Norris... Olivier Lapidus giunge ad ereditare la maison del padre reinterpretando e dando nuova linfa all'archivio storico della maison durata un quarto d'ora prima di finire letteralmente nel dimenticatoio appena sorpassati gli anni 80. Un esempio di come nulla si crea, nulla si distrugge e tutto si trasforma... in un'anoressia creativa che alligna nel citazionismo. Un propedeutico 6 per intercessione della Vergine.
Oddio avevo dimenticato l'esistenza di Lapidus padre!
RispondiEliminaLa collezione comunque, è raggelante!