Stimolati forse dal carattere d'instabilità che caratterizza ancora oggi la loro collaborazione con maison Ferré (dopo l'acquisizione del brand da parte della famiglia Sankari che sembra ancora dubbiosa se mantenere o no i rapporti a lungo termine con Tommaso e Roberto), il duo Aquilano e Rimondi torna a puntare sul suo marchio che da tempo sembrava essere stato accantonato in standby con collezioni che necessitavano di maggior carattere e omogeneità. Da Mondrian a "Il Gladiatore", da Trieste in giù, l'elemento grafico presente come geometrismo o rielaborazione del pied de poule diventa l'elemento caratterizzante dell'intera collezione specialmente quando si materializza in superfici riflettenti color oro, terra dorata, ruggine o sabbia, profilate di borchie e Swarovski e racchiuse da fasce a contrasto che scannerizzano tutta la silhouette in verticale. Tinta decisiva il curry che abbinato ora al rosa, ora al sabbia, ora al terra di siena bruciata caratterizza cappotti leggermente a uovo con maniche large a 3/4 e abiti sleeveless al ginocchio su cui sono montati suggestivi macro colli. Tonalità naturali spruzzate di effetti metallizzati (quasi un'eco delle ultime esperienze in maison Ferré) e forme sicure (deliziosa la costruzione delle spalle e delle maniche nel coat sleeveless con macro collo di volpe) contribuiscono a disegnare una collezione suggestiva e preziosa, una femminilità classica ricercata con soluzioni moderne. Tocco di classe i micro gloves contrastati con tonalità più accese sul perimetro del fondo che riprendono il tema dei colletti e i sandali gladiator con cinturini borchiati sul collo del piede. Bella, Aquilano e Rimondi are back! Un 8.
Sempre bravissimi... non c'è nè!
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