martedì 8 marzo 2011

Le pagelle: YVES SAINT LAURENT FALL WINTER 2011 2012


Back to the archive.. una collezione che sembra essere nata per essere dimenticata. Yves fino al midollo con i suoi risvolti sartoriali nei cappotti di principe di Galles (delizioso quando s'accosta all'azzurro) abbinati a guanti di pelle nera, gonne dagli spacchi laterali abbinate ad ampie camicie in seta ed un morbido total white per tailleur e cocktail dress che disegnano una silhouette frusciante, verticale, riscaldata da elementi dorati come spille e catene. La costruzione di uno stile moderno si ricalca sull'archivio della maison senza troppi slanci emotivi, senza troppe idee e nuovi propositi producendo una collezione che risulta stilosa ma di poche parole. Il nuovo non è neanche lontanamente considerato in questa tranquillità immota che ha la suggestione evocativa di un'eco lontana che nel tempo presto s'affievolisce in un qualità, quella dell'eleganza, che qui rimane quasi fine a se stessa, compiuta, nostalgica e passata. C'è da chiedersi cosa ci sia di nuovo e quale sia lo scarto rispetto al passato, dove sia quel carattere capace di oggettivare e caratterizzare la collezione. Una prova qualunque: un 6.

2 commenti:

  1. Qualunque ma di grande qualità stilistica.
    Un apprezzabilissimo connubio fra la storia del marchio e l'interpretazione di un designer dal piglio deciso e squisitamente contemporaneo. Pilati porta avanti la maison YSL, come secondo me, andrebbe fatto sempre quando c'è una storia importante da rispettare.
    Io non capisco questa ossessione del "nuovo". Creare una bella collezione può anche voler dire non inventare tessuti o forme nuove, ma può essere anche un abile lavoro di spostamento di accenti e prospettive di mondi conosciuti. Nella storia di un designer possono alternarsi collezioni più innovative ad altre dal carattere più riflessivo ma non per questo di minor valore.

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  2. Beh.. un punto di vista il tuo. Il mio è diverso. Non c'è ossessione per il nuovo ma voglia di vedere cose nuove... lo stile c'era e rimarrà... ma per avere un ottimo prodotto non basta mantenere la cifra stilistica. Se un designer non inventa tessuti e forme nuove è un designer morto... o meglio un surrogato del designer.. un addetto alla manutenzione: a sto punto meglio un team. Detto questo non ho affermato che la collezione sia brutta... la cosa più bella secondo me sono le scarpe... alcune sono davvero interessanti, ma la trovo ferma come la collezione precedente. E' vero che una collezione è strettamente legata alla storia di una maison e al suo stile ma è anche vero che si tratta di una serie di capi in ordine di uscita e, tenendo conto solo di questo, io questa fw non la trovo interessante... è un film che rivedo più volte. Stilosa... ma giusto questo.

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