Un barocco selvaggio di forme lineari emerse dalla terra come una parentesi mistica e naturale: volumi rigogliosi e suggestioni arboree che come eco lontane ma sostenute ripercorrono la natura nelle sue sagome.
Nuovo vigore ha il capospalla che pur essendo molto presente come nel precedente inverno ha una funzione quasi decorativa e meno preponderante: portato come un accessorio ha valore quasi simbolico nella costruzione di un outfit meno stratificato ma più rotondo e maturo.
Un'eleganza meno concettuale e più salda in volumi più rassicuranti e femminili che strizzano l'occhio ad una classicità reinventata che ha radici in un glamour intelligente e, come sempre, vagamente cartoon.
Grigio ghisa, nero e bianco vaniglia lattiginoso s'accompagnano al ciliegia, al rame e al turchese pastoso attraversando superfici seriche e velour, volumi abbondanti, totalizzanti, e forme decisamente più stretch e fascianti delineando contrasti discorsivi anche nell'ulteriore re-styling delle AD Campaign che accompagnano la collezione dimostrando quanto essa possa essere ripensata e ricostruita.
Una missionaria col pallino del guardaroba "forbito", una Marie Antoinette moderna e disincantata, una Vera Kholodnaya d'inizio secolo riconcepita alla luce del nuovo millennio: suggestioni che si uniscono in una collezione colta ed ispirata che non dimentica di essere anche (e soprattutto) comoda.
Marco Grisolia dimostra nuovamente di avere una cifra personale oggettivabile e di saper mantenere inalterata la propria identità stilistica nel tempo attraverso collezioni che ogni volta fanno nascere il desiderio di possederle... uomini o donne, senza differenza.
Marco Grisolia dimostra nuovamente di avere una cifra personale oggettivabile e di saper mantenere inalterata la propria identità stilistica nel tempo attraverso collezioni che ogni volta fanno nascere il desiderio di possederle... uomini o donne, senza differenza.
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