mercoledì 19 settembre 2012

Le pagelle: BURBERRY PRORSUM SPRING SUMMER 2013


Su Vogue.it Tiziana Cardini scrive: "Burberry è riuscito dove molti altri hanno fallito: traghettare la tradizione nella contemporaneità, mantenendo forte l'identità e rinnovando il linguaggio". Se per contemporanità si intende il Domopak è naturale andarsene in giro come tanti polli allo spiedo. Dopo un bella doccia nell'olio Desantis... un'incartata nell'alluminio: da Burberry al barbecue. Evoluzioni del caso.
Cappe e mantelle portate su costumi da bagno (della serie il mare d'inverno?) e piccoli abiti metallizzati, degradé per trench e little dress, minute matelline di pvc colorato, colori brillanti: dallo smeraldo al lapislazzuli, dall'ametista al rame, dall'acquamarina al dorato. E ancora pizzo colorato (come se ne avessimo ancora bisogno dopo innumerevoli stagioni di macramé, guipure e pizzo inglese) e ridondanti lavorazioni a drappeggio: per la serie non facciamoci mancare nulla. Non ci sorprenderebbe se alla fine qualcuno ci dicesse che è tutto firmato Gianni Sperti: ce ne faremmo sicuramente una ragione. Continuate a preferire Oviesse... se non altro registrerete la stessa ricerca estetica. Un 3.

2 commenti:

  1. ZERO ZERO ZERO! Nulla ha senso...volumi slim alternati a over così tanto per...palette gayfriendly a prova di teletubbies...certo la donna Burberry è una essenziale: datele un trench e un paio di mutande ed é a posto per tutta la giornata, anzi spesso basta solo il trench...anche in quei giorni...
    Le borse poi sono l'apice dell'orrore....e le scarpe non sono da meno, insomma se non puntano nemmeno sugli accessori...Auguri!
    Oltre al danno la beffa: lodi su lodi, bailey la gallina dalle uova d'oro....peccato solo che siano marce!

    robs

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