E' sicuramente più facile ricordare una collezione delle sorelle Olsen e non uno dei loro film, e questo la dice tutta su come le Cip e Ciop della moda americana siano riuscite a creare una maison di grande interesse. A confermarlo, stagione dopo stagione, le loro collezioni intelligenti, lontane dal glamour da red carpet made in New York e più vicine ad un etnico lucido e razionale, senza testacoda, che diventa alfabeto di uno stile guidato da un fantastico buon senso. Finito il periodo di rodaggio possiamo tranquillamente affermare che il miracolo delle santissime Olsen, come il sangue di San Gennaro, si è rinnovato. Fa un pò sabbia nel deserto, o moglie del sultano, una di quelle che vuole occidentalizzare l'Oriente. Lungo e frusciante, con morbide sete per casacche e pantaloni, lunghi chemisier di cotone e giacche scivolate da portare sui lunghi gonnelloni. Coulisse e cinture spago segnano un timido punto vita, sempre con un rigore che dà dell'intellettuale ad una figura androgina che è irrimediabilmente raffinata. Lo stile passa anche attraverso una palette razionale: bianchi e beige cartonati, blu setosi e neri colorano l'atmosfera di pace ed eleganza. Per le scarpe sandali ultraflat intrecciati che riportano la raffinatezza ad una dimensione terrena, meno glamour. Styling eccellente. Bella come sempre... un marchio che da un senso ad una fashion week, quella newyorkese, sembra abbastanza noiosa.
Non ne sbagliano una! E poi hanno creato uno stile riconoscibile, nuovo...insomma che poi ci sia veramente lo zampino delle due Olsen non solo a livello di facciata non si può sapere...ma anche se in realtà fossero le Kessler chissenefrega!
RispondiEliminaSilhouette deliziose!
(non le Kessler, n.d.r.)
robs