lunedì 15 ottobre 2012

Le pagelle: SAINT LAURENT SPRING SUMMER 2013


Dimenticate Stefano Pilati, la raffinatezza e l'eleganza ricercata dei suoi discorsi all'interno della maison Yves Saint Laurent... è tutta acqua passata. Hedi Slimane, nuovo direttore artistico, ci riporta ad una dimensione più storica, colta e filtrata attraverso un point of view rocchettaro che conduce la storica maison a tendere la mano a Frida e al suo lavoro presso Gucci per le stagioni passate.
Una collezione dedicata a Bergé, un lavoro che passa trasversalmente a toccare tutti i momenti salienti della produzione di questo marchio mondiale che ha  fatto di Yves un guru del mondo della moda. La saharienne, lo smoking, il gipsy seguono la traiettoria verticale della silhouette che, anche quando è ariosa e over come con i modelli flou, disegna una figura esile ed affilata. Ultra slim e flottante, pelle Vs chiffon-seta-georgette, in un alternarsi continuo di pesi e proporzioni differenti uniformati in un look che cita senza mezze misure gli anni 70. Hedi Slimane c'è tutto... e se avessero voluto qualcosa di diverso non l'avrebbero sicuramente scelto. Non giunge inaspettata come una sorpresa questa allevatrice di miny pony castrati: il maneggio è una continua citazione che attraversa l'archivio storico di Yves come un fulmine, spazzando via il lavoro di Pilati e riportando la maison (almeno per ora) ad uno stato selvaggio, meno controllato. Rimane comunque un buon lavoro: al di là dello styling, che può piacere come può piacere a qualche feticista l'odore della biancheria sporca, ogni singolo pezzo sembra attestarsi come una certificazione di altissima sartorialità. Un 6 e mezzo.

4 commenti:

  1. Io l'ho trovata fuori tempo massimo,con un'ispirazione hippy che tanto mi ricorda Guess by Marciano......

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  2. Io l'ho trovata terrificante! Styling perfetto, ma pezzi banalissimi.
    Il recupero degli anni 70 è puramente estetico non ha una vera profondità intellettuale e ricordiamo che il lavoro di Yves era anche intellettuale, non solo di ricerca estetica. Se Tom Ford aveva distrutto il lavoro di Yves in 16 minuti, Slimane è chiaro che ci ha pure pisciato sopra e dopo la prima uscita.
    Inoltre ricordiamo a Hedi che eravamo tutti Indie nel 2004. Ma è il 2013 (quasi) e di essere indie di nuovo non ne sentiamo il bisogno.

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  3. Secondo me è tutto frutto di uno styling sbagliato (o almeno voluto in questo modo... dire sbagliato mi sembra comunque errato). Va bene il piglio intellettuale di Ysl ma ricordiamoci che molto di tutto questo è sovrastruttura. Quel piglio intellettuale di cui si parla tanto quando si cita YSl è tutto merito di Bergé... sembra quasi un riflesso del suo operato. Per me rimane che non basta utilizzare l'arte in modo didascalico per avere un attestato di intellettualità. Non so se mi spiego ma secondo me molto dello spirito intellettuale che si attesta ad YSL quando si parla di lui come designer è frutto di un sacco di cose, non solo del suo operato all'interno della maison: Yves è stato un grande nel riportare la donna ad un livello più terreno, liberandola dalle costrizioni del perbenismo... ma molto altro per me rimane solo un riflesso... luce riflessa. Ora, per quanto riguarda Slimane tutti lo conoscono, tutti sapevano come avrebbe operato... evidentemente hanno voluto un back in time. A parte lo styling che non mi piace io ho trovato un sacco di pezzi validi... che sicuramente avrei organizzato diversamente (ma rimane una questione di sensibilità personale)... ma la collezione in se, esposta su un espositore, alla rinfusa, per me rimane molto valida. Alcuni pezzi sono sensazionali.

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