Più che Stella questa volta è una scintilla... sola, fioca, lontana, a combattere contro la luce abbagliante dei titani della fashionweek parigina che, per questa stagione, hanno proposto l'impossibile.
Controcorrente invece la McCartney che riempie il suo guardaroba con una collezione didascalica. Non c'è l'inventiva, il capriccio, l'ispirazione, ma un discorso generale sul fabbisogno giornaliero che hanno le estimatrici della maison di cambiare guardaroba la stagione successiva: quale ragione oscura altrimenti dovrebbe spingere una fashionista a prendere in considerazione un capo McCartney SS 2013? Colori fluo che disegnano sulle superfici un macro pois che, quando non compare direttamente sul fronte, disegna una curva sinuosa lateralmente o su una gonna che si svincola da sotto una maglia trasparente. Riferimenti al workwear con la rivisitazione del classico camice da lavoro, una verderia ripresa in vita da un cinturino, e poi il classico tailleur da rivenditrice Avon con piccola giacca dalle spalle quadrate e pantalone ampio. Belle invece la borsa-cartella, in varie colorazioni, con maxi cinghia da portare a mano o a tracolla. Distaccata, sembra una di quelle collezioni realizzate in modo distratto tanto per riempire il buco scoperto di una stagione creativamente improduttiva. Un 5 e mezzo per lo sforzo.
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