giovedì 30 settembre 2010

Le pagelle: BALENCIAGA SPRING SUMMER 2011 (+ VIDEO)

Contemporanea e profondamente nuova nei materiali, negli intenti, nel racconto. Robotica, si apre con capi difficilmente classificabili che fanno la spola tra i termini del vocabolario-moda senza riuscire a trovarne uno che possa adeguatamente classificarli. Dopo Nicolas Ghesquiere bisognerebbe rivedere da capo il lessico sartoriale in quanto sembra non contemplare i connubi di materiali e forme tanto cari a questo giovane designer. Macro pied de poule tecnici scandiscono le superfici che diventano segnaletiche nei toni del rosso, del nero, del bianco a contrasto. Un punk sofisticato addolcito nei colori pastello delle camicie gilet in tessuto tecnico, nei vestiti ripiegati a portafoglio delle ultime uscite, nelle doppiature nebulose che stemperano dolcemente i contrasti. Deliziose le scarpe, polocchine maschili scorporate e riassembalete, sandali con corpo di frange strette alla caviglia da mini cinturino in pelle. Tutto è profondamente nuovo in questa suggestione metropolitana che riconferma nuovamente Ghesquiere nell'Olimpo dei grandi. Inutile aggiungere altro. Un 10.

Le pagelle: ROCHAS SPRING SUMMER 2011 (+ VIDEO)

Viaggio e scoperta per questo nuovo 900 pensato da Zanini. Il battello, partito per Singapore due stagioni fa, ritorna carico di ispirazioni e colore.
Il nuovo vintage di Zanini si impreziosce di stampe bocciolo di rosa nate all over su tutone e camicie di seta, vestiti fluttuanti e bustini che diventano tridimensionali sulle spalle schiudendosi in un roveto a tutto tondo romanticissimo. I volumi sono vari ma, dall'oversize alle forme fluide, dal delicatamente fasciante della seta per la sera alle forme maschili delle giacche e di alcuni capispalla multitasche, risultano comunque meno interessanti rispetto alla Spring Summer 2010 che rimane, di Zanini per Rochas, la collezione di riferimento. Freschi pensieri per un pomeriggio estivo che non aggiungono nulla di nuovo alla ricerca della forma, della decorazione, dei materiali, ma sicuramente costruiscono uno stile, sempre più sbiadito rispetto alla SS 2010, ma comunque uno stile. Per cultori del genere.
Lemmi correlati:
  • Rose 3D
  • Leggerezza
  • Pamela Prati
  • Trans

GARETH PUGH SPRING SUMMER 2011

Director: Ruth Hogben

mercoledì 29 settembre 2010

Le pagelle: PRADA SPRING SUMMER 2011 (+ VIDEO)


Avete creduto alla storia del barocco portoghese? Al musical flamboyant? No... qui Miuccia Prada chiama... ape Maya risponde (ZZZZZzzzz).
Divertimento, allegria, colore, scimmiette (si, non era Pupo), tutto concorre a realizzare una collezione solare fatta di capi dai tagli semplici raccontati da stampe cartoon e righe orizzontali caleidoscopiche. Automi portoghesi femminili come Maria De Filippi in una gara di sputi di semi di anguria incendiano la passerella di colore, lo sguardo è blindato da occhiali oversize con montature accese di toni pastello, tra le mani stole di volpe colorata o striata multicolor (nei negozi anche in versione eco per tutte coloro che non potranno permettersele). L'ape Maya continua la ricerca della mamma perduta e lo fa con allegria continuando il discorso del menswear SS 2011 attingendo dal workwear parte degli elementi più interessanti. Deliziose le stringate su zeppa di gomma, meno le Mary Jane, molto belli i capi in tinta unita, quelli con stampa a cornice... molto meno i sombrero, il millerighe, le ballerine sculettanti. Miuccia Prada lancia nuovamente la sua provocazione stagionale e diciamo pure che tra i tanti è una dei pochi che può permetterselo visto che un marchio come il suo deve gran parte dei fatturati alla vendita degli accessori. Diciamo anche che se questa collezione l'avesse proposta qualcun altro l'avremmo tranquillamente messa da parte salvando solo una decina di outfit su quaranta senza arrivare a dire che i fagioli hanno un anima per giustificare un peto. Un 7.

martedì 28 settembre 2010

Le pagelle: JIL SANDER SPRING SUMMER 2011 (+ VIDEO)


Abiti confetto lanciati sulla passerella come mongolfiere fluttuanti nel cielo realizzano una piacevole sorpresa di colori e forme. Siamo nella quarta dimensione di Jil Sander, dei suoi abiti cocoon sospesi come calcoli renali sotto spirito in un divenire fresco, spiritoso, leggero, una terra in cui il colore si connota di risvolti intellettuali sottili nel contrasto dei complementari e nei diversi gradi di saturazione interrotta delle tinte. Bluse oversize in cotone scandite da righe effetto tenda da sole da giardino come clown imbacuccati tra le roulotte di un circo itinerante, scatti rubati ad una Diane Arbus distratta, si alternano a volumi ariosi, aperti, sferici come le gonne abbinate a camicie stretch, o maschili, da tenere rigorosamente dentro o a semplici t-shirt a mezza manica in un minimalismo che nell'accendersi degli outfit rutilanti sulla passerella quasi sciocca. Deliziosi gli accessori, dalla Madame Bag alla Shopper in PVC trasparente la voglia di avere Jil Sander nel guardaroba si impenna. Una storia per bambini con pachiderma colorati (uno di quelli del Circo Orfei con lo chignon alto due metri e tre linee di eyeliner sugli occhi), balloon sfuggiti dalle mani, lecca lecca offerti dall'uomo nero con l'impermeabile, materiale scottante per un'intera puntata di Voyager sui limiti della conoscenza. Poca attenzione alle scarpe con la scelta caduta su semplicissime decolleté a punta che non si lasciano notare. Una bella collezione forse eccessivamente contrastata nei colori e con qualche banalità, qualche deja vu, per gli outfit struttutati con giacche e pantaloni. Un 8 e mezzo.

Le pagelle: GIANFRANCO FERRE' SPRING SUMMER 2011 (+ VIDEO)


Il Bonobo Power e il night club metropolitano, tra il jazz e la mazurca di periferia la collezione SS 2011 di Gianfranco Ferré by Aquilano e Rimondi.
Dall'Africa all'America tante sembrano essere state le ispirazioni, e soprattutto gli influssi, che hanno caratterizzato questa collezione che scarica gran parte delle costruzioni architettoniche e dei toni criptici della FW 2010.11 per una naturalezza e una spontaneità che per questa maison non erano state ancora raccontate. La silhouette è potenziata nelle strizzature con lavorazione di pelle intrecciata, inferiormente si lancia in svasature con giochi di pieghettature che si aprono a ventaglio negli abiti lunghi o in una mini corolla aggraziata in perfetto masai style. Afro Wild di città, l'indigena cita Ella Fitzgerald e ricorda Rita Pavone per poi trasformarsi in una sirena della notte lanciando un ponte dialogico con maison Versace. Nonostante le ispirazioni black la collezione è molto luminosa sia per i toni scelti (dal nude al bianco, al rosa) sia per l'uso di cristalli rilucenti su gran parte delle superfici. Grande portabilità grazie a capi pratici che fungono da passepartout ma una bella perdita in identità e costruzione (anche rispetto alla FW 2010.11): sembra lontanissimo il sogno della collezione esordio del duo che sembra volere sacrificare la creatività per la vendibilità. Tra il 6 e il 7.

New Look Collage: Gabriele Colangelo-Dolce & Gabbana

Snow leopard

Dress: Gabriele Colangelo SS 2011
Jacket and bag: Dolce & Gabbana SS 2011
Shoes: Gianvito Rossi for Gabriele Colangelo (SS 2011)

Le pagelle: ROBERTO CAVALLI SPRING SUMMER 2011 (+ VIDEO)


Wild Tuscany by Roberto Cavalli. Look selvaggi per queste mohicane italiane (il parallelo con il celebre romanzo di James Fenimore Cooper nasce spontaneo sotto la speranza che siano le ultime sopravvissute e in circolazione prima della totale estinzione). Pelle tagliata di sbieco assemblata da lacci, abbinata a chiffon leggerissimo che crea livree che si dipanano nell'aria come ali d'insetto, un tripudio di frange svolazzanti su tracolle, abiti, maniche e pantaloni fascianti a zampa percorsi da sentieri aperti di lacci intrecciati e ricami preziosi. Complessa, tutta giocata sull'artigianalità dei capi e sullo spessore delle lavorazioni. Cavalli ritorna alle origini per questi suoi 40 anni di attività ma la collezione lascia il tempo che trova... si perde un bel pò in manierismi inutili attraverso forme e idee già viste, in una celebrazione che è tanto d'effetto quanto è sterile, in capi difficili da portare e chissà quanto costosi. Non ai livelli della Fall-Winter precedente. Un 4 e mezzo.

lunedì 27 settembre 2010

New Look Collage: Gaetano Navarra-Dolce & Gabbana

A Sicilian goddess

T-Shirt and shoes: Gaetano Navarra SS 2011
Bag and Skirt: Dolce e Gabbana SS 2011
Belt: Marni SS 2011

Le pagelle: GAETANO NAVARRA SPRING SUMMER 2011


Gaetano Navarra festeggia 20 anni di attività e pesca dal sacchettino dei miti e delle leggende, lo stesso di Francesco Scognamiglio e di quella di Cotto & Mangiato, la sua ispirazione realizzando un guardaroba poetico a metà tra il cartoon e il poema epico. Volant sinuosissimi nascono frastagliati sulle spalle per poi ricadere sul busto e sui fianchi accompagnati da capi realizzati ad uncinetto e morbidi plissé che nei brani di chiffon aprono la silhouette in una corolla smagliante che si tinge dei toni accesi del giallo. Pesca, grigio argento, cartone... si accendono di bagliori caldi grazie all'impiego di tutta una serie di accessori dorati, di celebrazioni auree che conferiscono sapienti tocchi opulenza barocca ad un discorso già molto poco essenziale.
Visionaria, crea prototipi che potrebbero vivere tranquillamente la dimensione del fumetto, della magia, della credenza popolare grazie ad accostamenti suggestivi di materiali, forme e colori e alla costruzione di figure misteriose e ammalianti. Deliziosa la tutina di tulle color carne ricamata con ricami di tubetti in jais, catene d’argento e fili di seta (anche nella versione vestito corto), le sleeping shoes con boule dorate, gli accessori a forma di piuma di uccello. Una collezione completa, ben strutturata e capace di raccontare la sua storia (che non è quella del dinosauro Denver alla ricerca di mammasaura) nonostante i suoi elementi non possano essere definiti completamente nuovi. Un 8.

Le pagelle: DOLCE & GABBANA SPRING SUMMER 2011 (+ VIDEO)


Avevate scommesso sulle Marche? Poco male.. io sul Piemonte... invece è nuovamente Sicilia. Se prima le vecchie zie venivano rinchiuse negli ospizi senza pensarci troppo su ora tenetevele in casa, turlupinatele e chiedete loro lenzuola, canovacci, corredi matrimoniali purché siano ricamati perchè questa è la nuova tendenza nel campo della moda: il recupero della tradizione e delle tecniche di ricamo, pizzi e macramé. Volumi strizzati per i tailleur e i tubini, baby dolls di città tempestati di ricami finestra che attraverso vuoti e pieni raccontano del corredo della nonna, sottovesti leggerissime di chiffon che trasparenti svelano reggiseni severi e contenitivi. L'effetto copriletto della prima notte di nozze è assicurato e guai a mettersi vicino ad una porta conciate così... potreste tranquillamente essere scambiate per una tenda con mantovana di fine 800 - inizio 900. Bellissimi gli abiti decorati con cristalli... ricordano la luce piena del sud, il mezzogiorno che consuma la pietra in una vampa, il bucato steso sui fili ancora madido di acqua, liscivia di cenere, perborato e Omino Bianco smacchiafacile al muschio bianco. Deliziosi gli accessori: la Sicily bag è reinterpretata sotto questa luce siciliana del mattino... si apre in varchi trasparenti, in una specie di specchio d'acqua di pvc che a guisa di oblò incorniciato da margheritine e rose lascia intravedere il suo interno. Con la speranza che questa sia l'ultima trovata siciliana di Dolce & Gabbana invochiamo un dislocamento dell'ispirazione... l'Italia è grande... anche la Liguria reclama il suo momento di gloria. Un 7 e mezzo.

domenica 26 settembre 2010

Le pagelle: EMILIO PUCCI SPRING SUMMER 2011 (+ VIDEO)

Nuovamente una dea greca per Emilio Pucci by Dundas che di pepli, tuniche e feta sembra non averne mai abbastanza. Il discorso sembra essersi arenato in una piega del suo immaginario da cui fluiscono meravigliosi pepli cobalto, tuniche color zafferano, shorts inguinali abbinati a giacche di pelle millefrange, vestitini sottochiappa iper decorati, pantaloni in suede abbinati a sandali greci caramello o a cuissard a mezza coscia stringati sul davanti come una spina dorsale di lacci effetto stinto. Tra una dea sensualissima e una prostituta d'alto rango ci passa ben poco... rimane comunque un guardaroba per divinità con le sue stampe preziose, le decorazioni "cesellate", la materia che rimana all'estremo lusso. L'aria è abbastanza consumata... Dundas avrebbe bisogno di prendere un pò d'aria fresca, di dare un taglio ad un discorso (e non solo al discorso) che dura da troppo tempo anche perchè maison Pucci in quanto a silhouette e volumi avrebbe veramente tanto da raccontare. Un 5 e mezzo tirato.

GIANFRANCO FERRE' SPRING SUMMER 2010 (LIVE)








Le pagelle: GABRIELE COLANGELO SPRING SUMMER 2011 (+ VIDEO)

Dieci minuti di sospensione.. lo scorrere del tempo bloccato a mezz'aria in una nuvola di fumo. Nasce così la collezione Spring Summer 2010 di Gabriele Colangelo nel meraviglioso Palazzo Clerici a due passi dal Duomo e dalla Scala, senza voce e senza tempo alcuni, libera dalla schiavitù della terra, dalla gravità: un'eco meravigliosa degli stucchi settecenteschi propagata sulla passerella. Semplicemente perfetta fluisce come sabbia nel collo di una clessidra traducendo le sperimentazioni del fotografo tedesco Wolfang Tillmans in un incanto da indossare. Tonalità rosa dusty, bianco diafano puro, grigio nuvola, fucsia, antracite, nero disegnano gouaches fluttuanti di colore vivido tra petali di nasturzi trasparenti.
Materia lieve che s'affida ad uno scheletro metallico con movimenti espressi in tagli circolari, attraversati da micro-nervature in rame ultraleggero: l'evoluzione dei ricami cuciti su veli di garza di seta a trama aperta crea chiffon degradé in lievi frantumi, rilucenti di discreti bagliori con micro-cappettine e beads montate a rovescio.
Capacità di dominare la luce, di indurla in forme precise, controllate ma libere quasi dal regime della forma stessa. Con Gabriele Colangelo nasce l'era della couture à porter, del pensiero nobile e dell'ispirazione corposa implementate nella creazione sartoriale come forse solo pochissimi designer al mondo sanno fare. Forme evanescenti, fluide, ectoplasmi che si concedono all'occhio umano, all'umana percezione come abiti di garze finissime, gazar e organza sovratinti a freddo e lavati modificando la loro struttura intrinseca, lineare e compatta, assumendo nuove rotondità. Transustanziazione del pensiero in forme astratte anche quando la pellicceria sposa nuove forme ed accostamenti, quando assume freschezza, quando si unisce al bianco popeline di cotone della camicia maschile, quando, cipria, si propone in proporzioni minuscole di un cache-coeur ultraleggero dai revers mossi dal metallo.
Una grandissima collezione che vive del suo dettaglio animando nuovi chiaroscuri, descrivendo seriche ombre... un lavoro che riflette l'estrema umanità e la purezza d'animo di questo giovane designer italiano e l'enorme disponibilità di tutto il suo team. Un inchino... e una lode.

GABRIELE COLANGELO SPRING SUMMER 2011 (Una Favola Live)




 



 

 


venerdì 24 settembre 2010

A lunedì...

Le pagelle: FENDI SPRING SUMMER 2011 (+ VIDEO)

Sa di prima colazione e giardino, di marmellata d'arancia spalmata su una fetta biscottata questo bijou by Fendi. Tuniche con maniche a kimono intervallate da giacche e tailleur di cotone spalmato con spalle strutturate a T, coprispalle di cincillà colorato su abiti stampati effetto macchia da cappuccino (adoriamo), grembiuli al polpaccio con maniche ampie e coulisse a mezzo busto, lavorazioni da capogiro: forature realizzare al laser sfumate come d'inchiostro diluito nei toni del verde (accesissimo e meno acceso: adoriamo), dell'arancio e del viola. Volumi ampi effetto paracadute per questa collezione da giorno freschissima come latte e menta in ghiaccio, tranquilla, vivacizzata da tutta una serie di accessori sorprendenti: borse bauletto, tracolle, pochette, bustine, gioielli, cinturini, tutto deliziosamente prezioso e colorato. Meno complessa del solito ma molto più portabile, ogni capo si presta bene alla reinterpretazione e al missaggio: rimane comunque più interessante la dimensione degli accessori rispetto a quella dei capi d'abbigliamento veri e propri. Un 7 e mezzo!

giovedì 23 settembre 2010

Le pagelle: FRANCESCO SCOGNAMIGLIO SPRING SUMMER 2011


Abbandonato O Pisch della collezione precedente nelle acque ormai tranquille che ha saputo guadare Scognamiglio ritorna con una nuova favola. In quest' eden sospeso si incontra di tutto: tra uccelli del paradiso e figure evanescenti... chiffon incrostato di pizzo, abiti di silicone decorato con applicazione di perle (che se le regole della chimica non ci abbandonano dovrebbe provocare condensa a livello del sedere), short dress decorati con petali d'organza, coat-dress senza colletto con maniche a 3/4 e chiusura diagonale (che aderisce completamente alle forme della FW 2010.11) , spalle crestate sempre di chiffon, armature con cimasa a forma d'uccello che strizzano l'occhio a Lady Gaga fino all'abito finale che più che ricordare un uccello del paradiso è perfettamente a metà tra la Colomba Gran Nocciolata Maina e l'abito della prima comunione di Orietta Berti. Autocitazioni neanche tanto celate, un florilegio autocelebrante di forme presentate più volte nello stesso identico modo. Grande attenzione alla scarpa: platform con tacchi-scultura in resina hi-tech che camminando si illuminano: Lelli Kelly da passerella praticamente. Giochi per distrarre l'occhio. Se per la FW 2010.11 Scognamiglio aveva dimostrato un linguaggio maturo qui si retrocede ad una forma pregressa con una banalizzazione dei temi e delle ispirazioni che più che raccontare stordiscono producendo solo un gran chiasso. Il ridimensionamento di alcune prospettive, l'approfondimento di alcune tematiche (come le doppiature o il semplice uso del pizzo) avrebbe sicuramente giovato maggiormente al prodotto. Così è solo un 4!

mercoledì 22 settembre 2010

Le pagelle: GUCCI SPRING SUMMER 2011 (+ VIDEO)

Continua la scalata verso il milione di Frida Giannini con una collezione che fa del lusso la cosa più glamour da indossare. C'è l'imbarazzo della scelta. Micro giacche in suede avorio millefrange, microabito lavorato ad uncinetto, tute mordide con cordone da legare in vita: tonalità accese per l'intro con top azzurromarino ancorati alle cinture dorate per mezzo di moschettoni, cinture turchesi e giacche carota... tinte più naturali, dal bianco al marrone, dal sabbia al cioccolato, per il resto della collezione.

Per la sera ci si concede allo sbrilluccichio con abiti di piume e paillettes inebriati d'arancio zucca o azzurro notte, nero o grigio con lavorazioni tribali per un effetto luxury apache che colpisce nel segno. Meno interessanti le scarpe... una serie di listelli avvolgono il collo del piede fino alla caviglia ricordando fin troppo i modelli proposti da Jonathan Saunders per la primavera estate 2010 (clicca QUI). La collezione è tutta qui, tra frange e lavorazioni cervellotiche: alcuni capi sembrano armature fatte di cavi elettrici strappati... altre volte il risultato è meno soddisfacente. Ancora nulla di nuovo ma sicuramente meno peggio del peggio di Frida for Gucci.

GUCCI SPRING SUMMER 2011

Le pagelle: BURBERRY PRORSUM SPRING SUMMER 2011 (+ VIDEO)

Ormai si sa... Christopher Bailey sta alle fashioniste come la faldacchiera sta alla pasta di mandorla. Punta di diamante della London Fashion Week Christopher Bailey ha saputo conquistare la stima e il consenso di molte giovani pulzelle grazie ad uno stile forte, grunge, reinterpretando i pezzi cult della maison che dirige con una freschezza e una furbizia non indifferenti. Ancora trench in tutte le salse, il caposaldo della collezione si snocciola in diverse varianti: corto, lungo, stretto... trattenuto da cinturini colorati sulla vita... con inserti in pelle metalassé o motivi di borchie dorate acuminate sulle spalle. Mood da motociclista... donna forte che al comodo lines lady notte preferisce il tampax... pantaloni impermeabili e fascianti con motivi imbottitura abbinati a cortissimi chiodi animalier effetto serpentine. Ancora animalier per il vestitino inguinale effetto "la vedo non la vedo" abbinato sempre a scarpe a punta con tacco stiletto e cinghia sul tallone. A metà tra una vecchia collezione Dolce & Gabbana e il circolo delle lesbiche femminili carrozzate la collezione si contraddistingue per una volgarità di fondo e per non proporre assolutamente nulla di interessante e di nuovo. Poco male visto che ad un determinato tipo di clientela questo di sicuro non interessa. Un 5 (forse regalato).

martedì 21 settembre 2010

Le pagelle: JONATHAN SAUNDERS SPRING SUMMER 2011



Deliziosa... con questa collezione la London Fashion Week inaugura la primavera 2011 dopo sfilate perse nel nulla più assoluto. Una grandissima sopresa (nonostante io confidi in Saunders da moltissimo tempo) fatta di colori, forme semplici, contrasti calcolati e mai banali.
Delicata nelle tinte acerbe desaturate, nei pattern grafici naturali, negli effetti mimetici che al nitore dei colori affida il suo messaggio la collezione si muove con intelligenza all'interno di una freschezza e in una leggerezza a cui nessuno può sottrarsi. Lunghezze che non superano quasi mai il ginocchio, volumi dall'indole maschile, dimensioni che ricordano le tenute da lavoro: il grembiule, la divisa, seppur rivisitati diventano capi da indossare anche fuori, da mixare con camicie scandite da bande colorate color arancio pompiere, verde ospedale o celeste impresa di pulizie: forme geometriche che scandiscono i volumi e le silhouette riconducendo tutta la collezione verso un'essenzialità tipicamente jilsanderiana che difficilmente lascia immuni. Meno interessanti le scarpe: sandali classici con fiocchi o decolleté colorate legate alla caviglia. Jonathan Saunders si riconferma nuovamente un designer di primissimo ordine regalando come sempre, attraverso il suo linguaggio, una bellissima emozione. Un 9!

Le pagelle: CHRISTOPHER KANE SPRING SUMMER 2011 (+VIDEO)



Lo scenario primaverile di Christopher Kane si staglia delineato a sipario alzato con colori forti, vivaci e un dna tendenzialmente neon composto da silhouette classiche: bon ton contemporaneo galvanizzato grazie a tessuti plastificati, al cuoio e alle stampe psichedeliche tendenti al lisergico. L'ispirazione (come recita il nome dato alla collezione) permette il connubio tradizione-rivisitazione giocando provocatoriamente sia con le stampe (arabe fenici e piante ricordano effetti tatoo e stampe orientali) che con le tinte... dal fucsia irritazione da pannolino al verde bile, dall'azzurro al giallo uniPoska la collezione si racconta attraverso tutta una serie di contrasti dissacranti fino agli ultimi capi dove il pizzo, spinto quasi ad essere una nuvola spumeggiante, sembra disegnato a mano, perimetrato da una linea di colore tirato a matita realizzando così un effetto scenico perfettamente riuscito. Meno interessanti le scarpe... l'ascendente Versus sembra indirizzare la scelta verso un prodotto preciso... una scarpa semplice o robotica molto familiare a Maison Versace. Il prodotto finale è gradevole e neanche tanto difficile. Il punto è chiedersi cos'è che va a costituire una buona collezione. La costruzione non è affatto nuova e il puntare su colori neon è quasi scontato ogni volta che manca la forma, o meglio, l'idea di una forma o un concetto nuovi. Rimane comunque un buon lavoro: la maggior parte dei capi si presterà bene alla costruzione di un outfit originale. Collezione per fashioniste. Tra l'8 e il 7 però preferisco il 7.

lunedì 20 settembre 2010

Le pagelle: ANTONIO BERARDI SPRING SUMMER 2011



Che fine ha fatto Antonio Berardi? Designer ramingo di nazionalità italiana approda presso la fashionweek londinese dopo l'esperienza newyorkese e parigina... esce di casa con una maglia con scollo a V, jeans sdruciti con inserti di pelle color cammello, scarpe da ginnastica Nike Shock e veletta di retina nera con strass tirata giù sul viso. L'ultimo ad averlo incontrato è un metalmeccanico del luogo che giura di averlo visto allontanarsi in sella ad un Califfo mentre ripeteva forsennatamente tali parole " Quanno mámmeta t'ha fatta... Vuó' sapé comme facette ".
Una collezione confusa che certifica quasi uno smarrimento... quello dell'identità di questo marchio che ci aveva abituato a dei risvolti intellettuali e ad un minimalismo soave alternato a fresche de-costruzioni altamente caratterizzanti. C'è chi l'ha visto su un ponte a dissertare circa l'esigenza di una forma squassata, fluida, decostruita in una linea magmatica senza spezzature (come nel trench sinuoso o nelle camicie con bavero inferiore crestato)... chi l'ha visto pregare in un tempio indiano una dea vestita con una giacca smezzata e un long dress di chiffon ricamato effetto caboche... chi l'ha visto difendere in lacrime la tesi che la macarena sia più importante del meneito.
Nero, bianco, grigio, rosa, verde... tonalita fresche ma cipriate... qualche lucentezza argentea in più per la sera (con tessuti cangianti catarifrangenti by Protezione Civile).
Troppo glamour che sfiora l'effetto Victoria Bechkam collezioni, impastato con troppe idee che rendono la collezione molto poco omogenea... un deja vu. Un 5.

sabato 18 settembre 2010

Le pagelle: DONNA KARAN COLLECTION SPRING SUMMER 2011

Geologie da camera. Donna Karan punta nuovamente sulla natura e realizza una collezione terrestre con stropicciamenti rocciosi, leggerezze che cavalcano il vento e tessuti fluidi che si insinuano tra le goffrature come falde acquifere in una piega di terra. Eleganza da camera quasi dismessa, comoda, con capispalla morbidi che scendono come accappatoi, tute piagiama e vestiti che potrebbero tranquillamente passare per delle sottane. Il risultato è sorprendente: pur utilizzando silhouette semplici (se non banali) attraverso l'accostamento di superfici diverse si giunge ad effetti chiaroscurali davvero avvincenti... l'eleganza è delicata anche quando sembra essere spudorata. Lungi dal gusto personale che da tutto questo di gran lunga si discosta la collezione fa perno su un buon linguaggio fatto di incastri azzeccati e suggestioni avvenenti che la aiutano ad essere molto comunicativa. Un 7.