E’ già un miracolo che qualcuno riesca a leggere bene il nome, figuriamoci che qualcuno riesca a ricordarselo senza sbagliare: “Oggi ho comprato un capo Ann …mnster”… Di sicuro è più facile entrare in una boutique e comprare decidendo, a priori, di non assumersi la responsabilità di spiattellare ad amici e parenti curiosi la marca. Diciamoci la verità, tutta, fino in fondo… questa sfilata l’ha disegnata Riccardo Tisci per Givenchy: non concordate con me? Ci sono la pelle, il nero, il bianco, le trasparenze, il goticismo che fa intellettuale, gli elementi frou frou che alleggeriscono e danno movimento alle tinte, le piume… c’è un copia e incolla generale in cui convivono elementi in genere interessanti ma non originali come nelle collezioni passate, collezioni in cui si palesava uno spessore d’identità. Carina ma già vista. 7--.
Non sono fan di AD... sicuramente preferisco molto di più la musica di Patti Smith.
RispondiEliminaDetto questo, però, trovo l'accostamento di Givenchy by Tisci abbastanza azzardato.
Ti rispondo solo ora Alexis perché ho avuto un pò da fare in questi giorni... abbiamo buttato giù un muro a casa e non ti dico il lavoro che c'era da fare... Io tanto azzardato l'accostamento non lo vedo, nel senso che c'è un goticismo intellettuale e ci sono alcune soluzioni (trasparenze, pelle,decorazioni plastiche) che ricordano molto l'immaginario di Tisci... tu non trovi?
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