domenica 10 maggio 2009

Le pagelle: ALEXANDER MCQUEEN SPRING SUMMER 2009



Nuova sfilata di Alexander Mc”QUEER”: ogni volta si rasenta l’effetto pride con un defilé baraccone che, come quelli di pochissimi altri couturier taumaturghi, sorprende e ammalia. Non esiste una sua collezione che non abbia come concetto cardine la natura: ora ti spunta una testa di pavone, ora un’ala di gufo, ora un po’ di pollo, ora un po di coniglio con patate… tutto ricorda il misterioso mondo della natura. In questa collezione gli abiti rigidi sono tempestati di concrezioni minerali bianchissime o che virano sulle tonalità aspre del giallo limone, verso palette carbone, ricamati di decori floreali e animali, pavoni, uccelli del paradiso, bianchissimi come la madre perla che si incastonano anche su gelide trasparenze. La scarpa diventa un gioiello, a volte abbastanza kitsch, di gemme e pietre preziose, mentre le giacche si illustrano di stampe a taglio diamante che sembrano scomporre la luce e illuminarsi di infinite gradazioni di colore. Concettuale ma romantica, un pò drag queen, e anche se non amo tanto le baracconate, che distolgono dalla collezione vera e propria, con McQueen lo spettacolo non è solo fatto di coriandoli e stelle filanti ma di concetti e sartorialità. Un 8+.

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