“Questa collezione nasce da un’esigenza di riflessione, di sospensione -spiega lo stilista pupillo di Ungaro- mi sono ispirato alle screpolature dei muri bianchi scrostati per le stampe craquelées, e ho lavorato sul concetto di metamorfosi traendo spunto dal mito di Apollo e Dafne”.
Su STYLE.IT Enrico Maria Albamonte definisce questa sfilata "da standing ovation", Rosy Biffi, la più acuta buyer italiana, lo definisce un grandissimo couturier. C'è qualcuno che può dar loro torto?
Meraviglia, Giambattista Valli ha una capacità di creare meraviglia nel cuore di chi guarda le sue creazioni. Una creazione questa quasi botanica: mazzi di fiori che spuntano sulle spalle per trasformarsi in grappoli di glicine immacolato, le gonne si aprono come delle corolle al sole, i cappotti diventano crisalidi o boccioli di tulipano pronti a schiudersi. Delle nuove leve del fashionworld, Valli, è il mio preferito in assoluto. Giambattista è un grande. Merita veramente la lode.
Insieme fresco e lavorato, mi piace tanto. E poi ispirarsi alle screpolature dei muri è veramente originale!
RispondiEliminaSi, vero, per me è un genio... fa molto Valentino, a volte Ysl, ma è un visionario, e lo ha dimostrato con questa sfilata. Pensa: non investe un soldo in pubblicità e il suo marchio è in estrema crescita. Questo testimonia che se uno è veramente bravo ce la fa...
RispondiEliminaI sogni son desideri... Di felicità!
RispondiEliminaMi piace... Bravò!
Si vocifera che potrebbe essere il successore di Karl Lagerfeld da Chanel. Da parte mia, lo preferivo ai tempi di Ungaro.
RispondiEliminaPenso anch'io che sia molto bravo, anche se le sue creazioni non rappresentano in pieno il mio gusto. Trovo che sovente le sue donne manifestino una femminilità esasperata, se pur sempre in modo elegante, composto e ricco di richiami storici. Molte uscite le trovo un po' "bambolesche" e penso subito a come devono essere belli i bozzetti, perchè in genere il disegno é estremamente semplice. In genere mi piacciono le silhouette, sempre nette e decise. Guardando le sue sfilate ho sempre la senzazione di un approccio "gayo", dove la donna è idealizzata ed estremizzata.
RispondiEliminaIo preferisco stilisti nelle cui collezioni ci sia una componente androgina, senza senzazionalismi e contemporanea. Ho preferito le collezioni della Facchinetti per Valentino, mi piace Pilati per YSL, Lanvin, Armani, Prada e Miu, Marni, Bottega Veneta, la Ferretti, Jil Sander e poco altro.....dimenticavo: Seduzioni Diamonds!
@Ale: Seduzioni Diamonds? Ahahahahah.
RispondiElimina@Alex: A Chanel? NON CE LO VEDO PROPRIO
Io lo trovo geniale.... sarebbe il degno successore di valentino alla maison, proprio come si vociferava tempo fa.
Io sono molto romantico, adoro i dettagli couture e Valli è un emblema in questo senso. Adoro le esasperazioni romantiche dei volumi, i movimenti fluido.... e soprattutto la vera eleganza, quella che noti e ti rimane nel cuore, quella che si insinua e non si dimentica. Adoro Valli per questo... Per me è il più bravo delle nuove leve della fashion industry. Mi piacciono molto anche Colangelo, emblema di grande sartorialità e intelligenza artistica, Marras, per la sua poetica e la malinconia che sa di tempi che furono.
Ovviamente ce ne sono tanti altri... magari ci faccio un post sui miei preferiti, con le motivazioni.
Di sicuro ritengo esasperati gli elogi a Pilati e a Tisci... bravi ma tutto qua.
ovviamente è un punto di vista personale il mio, come lo sono le mie critiche, le mie pagelle... però è bello confrontarsi con voi cavolo. Grazie!
Alex sarei io? :D
RispondiEliminaIo vedrei Elbaz come successore di Lagerfeld e Theyskens come quello di Valentino. I volumi di Valli sono nettamente differenti da Valentino (se s'intende Valentino Garavani). Se si parla di Valentino by Facchinetti posso anche concordare sulla somiglianza. Del resto GBV ha sostituito Alessandra nella Gamme Rouge di Moncler.
Per gusto e sensibilità personali, invece, mi avvicino maggiormente ad ale dalla cui lista, però tolgo Armani, la Facchinetti (a cui attribuisco solo più doti rispetto al duo attuale) e la Ferretti.
Per il resto, Marras non mi piace, Tisci così così, Colangelo... approvo.
Io non ho nominato Tisci che tra l'altro delle sue collezioni non mi piace quasi nulla. Semmai ho citato Alber Elbaz per Lanvin, che trovo abbia un tocco francese molto interessante e una bella eleganza contemporanea.
RispondiEliminaTra gli altri citati è ovvio che c'è chi mi piace di più e chi meno, ci sono collezioni più azzeccate di altre, erano citazioni generali.
Certo è che anche all'interno di sfilate che ci piacciono ogniuno di noi toglierebbe o aggiungerebbe qualcosa. Ma questo fa parte del gioco e dovrebbe essere il bello di vestirsi combinando varie cose insieme, rendendole proprie.
Per quanto riguarda Marras, lo seguo sempre con grande attenzione (anche da Kenzo), però al di là delle bellissime rappresentazioni delle sue sfilate, gli abiti in generale mi incutono molta malinconia e tristezza e non riesco ad apprezzarli fino in fondo, pur riconoscendone il bel lavoro poetico che c'è dietro.
Colangelo mi piace abbastanza, ma ogni collezione mi lascia un po' insoddisfatto, mi sembra che manchi qualcosa...
Da donna posso solo dire che ad alcune di noi non dispiace che le sfilate restituiscano un po' di quella femminilità ridondante che i ritmi della vita inevitabilmente ci tolgono.
RispondiEliminaSvolazzi, Ruches, trasparenze e fluidità trovo siano intimamente più consone all'originale natura femminea.
Io sarei un po' stufa dell'androginia, anche perchè il mio fisico mal ci si adatta :D
Preferisco l'androginia (difatti mi piace Rick Owens! :D) anche se non disdesgno gli evening gown iperfemminili. Però, per me non vale l'equazione femminilità=svolazzi inutili e superflui. Preferisco l'essenzialità.
RispondiEliminaPer Alexis Colby:
RispondiEliminaLa penso come te, preferisco una femminilità più di testa, concettuale.
Per quanto riguarda Rick Owens, però siamo distantissimi, a me non piace, mi fanno impressione le sue creazioni e lui come persona. E in quello che crea non ci trovo nulla di femminile. Anzi penso che sia uno dei tanti stilisti che abbruttiscono le donne.
Nella mia lista hai tolto Facchinetti, Armani e Ferretti; provo a spiegarti perchè generalmente mi piacciono:
- Facchinetti: La sua prima sfilata per Valentino io l'ho trovata meravigliosa, oserei dire in quasi tutte le uscite. Le calze nere coprenti come sfondo a tutto, le gonne arricciate sul davanti (che tanti hanno copiato) i cappotti con il taglio per le braccia (copiato anche da Valli)e comunque un'allure easy, elegante, contemporanea, ricercata, chic. A seguire anche la couture e la sfilata successiva mi hanno convinto parecchio.
- Armani: Qunado riesce a non ripetersi più di tanto, quando non si lascia andare troppo con il gipsy, trovo che abbia (soprattutto nella sera) delle linee pulite ed essenziali e delle raffinatezze stilistiche che mi affascinano. In generale le sue sfilate sono avvolte da un'atmosfera così precisa e rarefatta che mi avvolgono totalmente. Sicuramente parliamo di un signore di oltre 70 anni il quale anche se circonadato da giovani stilisti, ha un impronta ben definita e non certo d'avanguardia e sperimentazione pura. Anche se penso che agli inizi lo sia stato. Mi viene in mente una abito da sera a righe orizzontali bianche e nere indossato da Avril Lavigne lo scorso anno a Cannes: per me era assolutamente meraviglioso.
- Ferretti: la sua femminilità morbida, confortevole, scivolata, i colori polverosi, gli abiti sottilmente lavorati mi fanno vedere le sue donne molto belle, libere sicure.
Ciao, Alessandro
@ALEXIS: Theyskens non mi è mai piaciuto, la sua contemporaneità l'ho sempre trovata abbastanza circense e le sue tournure mi hanno sempre infastidito. Non riesco ad immaginarlo da Valentino assolutamente se utilizzo il tuo parametro " Valli da Valentino no perchè i volumi sono diversi", ma sarebbe una bella sfida, un pò come Lagerfeld da Blumarine...L'unico da Valentino sarebbe per me Valli, e tempo fa avrei azzardato anche Galliano.
RispondiElimina@ROSA: concordo con te sull'androginia...Molto spesso poi un capo è reso androgino dal contesto in cui viene fatto sfilare, dal trucco e dal parrucco. Un fisico come quello della Marini annullerebbe qualsiasi impegno di azzeramento sessuale. Per riallacciarmi poi al discorso Alexis aggiungo inoltre che non per forza se una cosa non è androgina è svolazzante: vedi Colangelo, Marras, Valli, Lanvin, Dolce e Gabbana...
RispondiElimina@ALEXIS E ALE: Marras è un grande, oltretutto è molto innovativo...Se Prada per l'estate aveva creato gli abiti con l'anima metallica anche Marras lo ha fatto nella stessa stagione solo che nessuno ne ha parlato. Ogni suo abito parla di una storia vissuta, ogni ricamo è pura tradizione...Al di là del gusto personale ha introdotto l'amore per la vita e per la storia passata nello sterile mondo del fashion. Non è assolutamente poco.
RispondiEliminaPer Dudù:
RispondiEliminaparlando di Marras ho espresso le tue stesse idee, apprezzandone l'anima estremamente artistica, profonda e ricca di trazione: il problema, per me, sta nel fatto che poi i suoi abiti li trovo.....bruttini. Si è così...bruttini. Hai voglia di stare in Sardegna, di essere artisticamente preparatissimo, di far ricamare gli abiti dalle ricamatrici sarde col tombolo........il risultato poi, non mi convince. Le sfilate ripeto che sono bellissime. Ma non consiglierei mai a nessuna un suo abito specifico. Questo è!
@Ale: bruttini? Mah... non capisco... io li ritengo meravigliosi... l'intera collezione per l'inverno prossima con gli abiti rossi, quella per l'estate in corso poi è veramente bella... il fatto è che quando la sfilata è uno show a volte porta confusione... anch'io la pensavo come te qualche stagione fa... poi ho compreso la chiave di lettura e l'enorme contemporaneità e meraviglia delle sue collezioni. Ovviamente è questione di gusti ma quel tuo "Hai voglia di stare in Sardegna, di essere artisticamente preparatissimo, di far ricamare gli abiti dalle ricamatrici sarde col tombolo.." non esclude che possa essere il più grande del fashionweek milanese.
RispondiEliminaPer quanto riguarda Armani, come ti ho già detto, io lo trovo fermo agli anni novanta... conosce le sue estimatrici e le accontenta... tutto qua... non rischia, non sperimenta, fa sempre le stesse cose (un'impressione comune è quasi una verità)... poi ovviamente subentra anche il gusto personale. ma se mi piace valli, Marras, Prada, valentino degli anni d'oro, colangelo, balenciaga... Armani proprio non posso.
@Alexis: Rick Owens mi è piaciuto per il prossimo inverno, in genere non mi piacciono i goticismi... sono troppo facili e scontati... per l'inverno però mi è piaciuto...i tagli e le asimmetrie li ho trovati davvero interessanti.
Condivido la tua analisi, Alessandro ma quei nomi continuano a non rappresentare il mio ideale di femminilità... forse sono troppo francese.
RispondiElimina@ Dudù: non vedo affinità tra Prada e Marras nemmeno concettualmente. Il Prada pensiero intellettualmente globale non si avvicina per niente alla matrice intellettuale troppo radicata e circoscritta al contesto sardo di Marras. Insomma, tanto mi piace Prada quanto non mi piace Marras.
Il fatto che poi le testate diano maggiore rilevanza a taluni marchi rispetto che ad altri è qualcosa di annoso.
Scusate, forse mi sono espressa male...
RispondiEliminaNon intendevo teorizzare l'equazione femminilità=svolazzi. I0 per prima vivo in pantaloni e giacchine il 90% del mio tempo, senza sentirmi per questo un maschiaccio.
Dicevo solo che a volte, svolazzare fa bene all'umore e aiuta a valorizzare quella femminilità che tutte noi celiamo dietro all'abitudine all' autocontrollo e alla "forza", indubbiamente più pratiche nella vita di tutti i giorni.
Per Alexis Colby:
RispondiEliminaUna curiosità: Sei francese di nazionalità o sei italiana ma tiriconosci nel gusto francese in fatto di moda?
@Alexis: io non ho mai associato concettualmente Marras a Prada, sono due cose totalmente diverse...ma ho solo detto che Marras come Prada ha introdotto il tessuto che ha memoria con un'anima metallica all'interno, solamente che i giornalisti hanno elogiato per questo Prada e non Marras. Entrambi hanno fatto la stessa cosa per la stessa stagione ma sui giornali nessuno ne ha parlato!
RispondiEliminaPer Dudù:
RispondiElimina(con questo articolo hai scatenato l'inferno, ma è molto bello confrontarsi, non trovi?)
Dire di Marras che possa essere il "più grande del fashionweek milanese", mi sembra esagerato.
Io lo considero un grande artista, ma i suoi abiti mi sembrano più adatti a delle rappresentazioni teatrali o cinematrografiche che non alla vita reale. Sul confronto con Prada, mi sembra che anche se la proposta del tessuto era simile, la cifra stlistica delle due collezioni fosse di una distanza abissale. Prada molto interessante, l'altra così così...
Comunque ti preciso che preferisco lo spessore artistico di Marras che le riproposte stantie e senza identità stilistica del duo Chiuri-Piccioli. I quali anche se chiudono un cappotto formando una rosa con le fettuccie che lo compongono (ti ricorda nulla?) a me non m'incantano....
Per quanto riguarda il "Valentino dei tempi d'oro", io non ho ancora capito quali siano stati. Ho visto l'estate scorsa la sua retrospettiva a Parigi e sinceramente, tranne in pochi episodi, sono rimasto molto deluso.
Ti faccio vedere (se hai voglia) due abiti da sposa, uno Valentino e l'altro Armani e poi mi dici cosa ne pensi:
Valentino: Lavinia Borromeo
http://donne.virgilio.it/gallery/Scene_da_un_patrimonio.html,zoom=1118.html
http://donne.virgilio.it/gallery/Scene_da_un_patrimonio.html,zoom=1111.html
Faccio fatica a pensare a qualcosa di più brutto...
Armani: Michelle Hunziker
http://images.google.it/imgres?imgurl=http://www.sorrisi.com/wp-content/uploads/2009/03/erosramazzotti013-100x100.jpg&imgrefurl=http://www.sorrisi.com/2009/03/23/eros-ramazzotti/comment-page-1/&usg=__O9mnPPjQtvdWSwpliO-HgX2fMmQ=&h=100&w=100&sz=6&hl=it&start=49&tbnid=YCiodTvRaZ6bEM:&tbnh=82&tbnw=82&prev=/images%3Fq%3Dmichelle%2Bhunziker%2Bramazzotti%2Bnozze%26ndsp%3D20%26hl%3Dit%26lr%3D%26sa%3DN%26start%3D40
Non ho trovato altre immagini, ma io lo trovo meraviglioso
Intendevo dire quello che ha inteso molto bene ale su Prada/Marras. L'ultima sfilata di Marras, tra l'altro, secondo me è stata piuttosto bruttina e deludente (un po' come quella di Kenzo... giocando sulle affinità tematiche ho ammirato molto di più quella di John Galliano).
RispondiEliminaPer me il discorso è chiuso! :D
PS per Alessandro: sono italo-francese (o il contrario se preferisci... commutando gli addendi il risultato non cambia)! ;)
Dimenticavo:
RispondiEliminaPer Dudù-Ti giro la domanda retorica di un commentatore del mio blog (io, come noto non amo commentare le sfilate): quante volte un certo tipo di proposta, al di là dello spessore artistico, riscuote consenso se fatta da qualcuno e non da qualcun altro? ;)
Per Alexis Colby:
RispondiEliminaNon conosco il tuo blog, ma sono molto curioso di leggerlo, mi dai l'indirizzo?
Grazie, o meglio merci!
@Ale: Io non ho detto che è il più grande del fashionweek ma non capisco il perchè non dovrebbe esserlo. Di fatto il suo marchio è in forte crescita e ha, io direi, salvato il marchio Kenzo dalla rovina... nessuno meglio di lui avrebbe potuto fare di meglio.
RispondiEliminaPer quanto riguarda gli anni d'oro di Valentino sono quelli che vanno dagli anni 50 alla sua ultima sfilata... dire che i suoi "episodi" fortunati siano stati pochi, beh, mi lascia abbastanza perplesso. E' un marchio che ha fatto la storia del costume.. lo hai liquidato con troppo poco... ogni abito poi va contestualizzato nel suo momento storico, guardarlo con l'occhio di un ragazzo del duemila sicuramente non ti ha fatto apprezzare la mostra. O magari non ti piace e basta, e quello rimane un tuo gusto personale.
(Ho notato quanto ti sia legato al dito la mia frecciatina sul cappotto Chiuri e Piccioli, sono contento ;-)).
Il vestito della Hunziker lo trovo molto banale sinceramente, senz'anima, potrebbe tranquillamente essere di uno stilista anonimo del Tennesse, quello di Valentino non mi esalta, come non mi esaltano in genere gli abiti da sposa, ma almeno ha un'anima e un romanticismo che può non piacere ma che rimane unico.
Riferendomi al discorso di Marras aggiungo: è cosi' bello che i costumi di scena facciano parte del quotidiano: Dolce & Gabbana, Dior, Berardi, Valli, Gilles... e tanti altri hanno fatto così la loro fortuna e la storia del costume
@Alexis:Purtroppo Alexis io Galliano lo odio e quindi non siamo sulla stessa lunghezza d'onda (anche se questo s'era già visto.
Il discorso di Prada e Marras che ho tirato in ballo potrebbe dar vita ad una tesi di laurea e quindi è inutile affrontarlo. Posso solo dire, in riferimento al discorso di prima, che La stessa tecnica è stata affrontata allo stesso modo da due designer diversi... di prada se ne parla, di marras no... Miuccia viene beatificata, Marras no... Magari bisognerebbe conoscere più a fondo gli artisti e le collezione ed essere più equi, specialmente dinanzi a delle realtà oggettive o tecniche.
Poi che Marras possa non piacere è un altro paio di maniche e, in questo contesto, non ci interessa
Abbiamo espresso le nostre idee con molta chiarezza, senza riuscire a far spostare l'altro di una virgola. Questo denota quanto ci interessi l'argomento e quanto cuore ci mettiamo nel parlarne... Alla prossima
RispondiEliminaLa seduta è conclusa, bellissima delibera!
RispondiEliminaPer ale: per sapere qual è basta che clicchi sul mio nick... cmq è tra i link segnalati da Dudù.
RispondiElimina