lunedì 4 maggio 2009

Le pagelle: VERSACE FALL WINTER 2009 2010



Avevamo nuovamente bisogno della donna sirena? No. Noi potevamo decisamente farne a meno ma, evidentemente, Donatella no. Ed eccola nuovamente sulla passerella milanese incalzare, con la sua falcata tagliente e la sua chioma bionda, con vestiti di maxi paillettes effetto squama, veli, chiffon leggerissimi, a volte lucidi come flussi d’acqua, a volte opachi come soffi di cipria.
Ovviamente quando la collezione precedente è molto interessante quella successiva perde di vigore. Poco male. Dal pantalone strecht con i tasconi qualcuno Dio però ci salvi… dopo la morte dei primogeniti potrei definirla la nona piaga d’Egitto (anche se in questo caso siamo a Milano). E la giacca corta sul pantalone attillatissimo, se non è Balmain, non si digerisce. Rimane sullo stomaco come un’impepata di cozze o una forma intera di erborinato servito a colazione.
Molto carini i cappotti con tessuto sfumato che digrada in striature scintillanti o i tubini al ginocchio che si lasciano attraversare da cinture metalliche che mettono sottovuoto i fianchi.
Un 6--… perché ogni volta mi sembra una collezione già vista.

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