mercoledì 15 luglio 2009

Le pagelle: HUSSEIN CHALAYAN SPRING SUMMER 2009



Hussein Chalayan, stilista turco-cipriota-cipriato, utilizza il suo alfabeto creativo per plasmare una collezione che celebra il futurismo nell’anno del suo centenario, una collezione che fa del rottame un oggetto artistico, un po’ come la Rai ha fatto con Mara Maionchi a X Factor.
Stampe di ammassi metallici, scarti di lavorazione, auto incidentate si susseguono sulle silhouette creando delle sfumature di colore che, nelle tonalità del grigio antracite, diventano incredibilmente interessanti. L’abito non corre mai sotto il ginocchio, viene spezzato a metà coscia come un giunco e lanciato in svariate forme aerodinamiche che strizzano l’occhio alla galleria del vento intonando un “sono fuori dal tunnel del divertimento” (Caparezza docet). Interessante la fluidificazione del rottame che, parcheggiato in queste stampe, come schizzi di vernice su un intonaco appena ridipinto, risulta interessante quanto dissacrante e crea un superbo movimento di linee.
Organza, silicone, botulino… non ci facciamo mancare niente in questo guardaroba che, a mio avviso, rimane abbastanza sterile perché, al di là dei materiali e del messaggio, si traduce in un costruttivismo sorpassato come un califfo sull’autostrada del Brennero… alla fine ogni capo risulta abbastanza arido, quasi banale, in questa collezione che definirei abbastanza facile. Abbiamo visto tempi migliori: un 5!

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