venerdì 10 luglio 2009

Le pagelle: JEAN PAUL GAULTIER HAUTE COUTURE FALL WINTER 2009 2010



Siamo fermi a qualche decennio fa, la macchina del tempo si è rotta, Jean Paul è rimasto imbrigliato nel tempo e "futuro" per lui è solo una marca di lavatrici.
Tendenzialmente pop questa couture si disperde nella descrizione dei personaggi più che sui vestiti che, solo a tratti, sono ben pensati come la giacca di pelle e lana effetto squama di coccodrillo. Il resto incespica a causa dei leggerissimi long dress in chiffon profilati di pelliccia, ora per abiti di organza con bustino-gabbia per usignolo, ora con una salopette dorata(?), ora nell'uso incondizionato di banalissime pellicce e nei riferimenti ad una cultura che ha fatto del kitsch il suo più prezioso baluardo.
Una fiera di capi che non giustifica una couture, forse una presentazione di pentole della Mondial Casa dove ti regalano l'Hi Fi stero compact disc e la bicicletta con cambio Shimano come se fossero una scoperta sensazionale del giorno precedente.
Molto più interessante nel RTW Gaultier tradisce una mancanza di idee riesumando vecchi fantasmi di un passato che non accenna a sfollare dalla sua mente: il tempo continua a sfuggirgli di mano come una spazzola nel palmo di Lori Del Santo. Insufficienza piena: un 4!

4 commenti:

  1. mancano sempre di qualcosa le couture di Gaultier

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  2. Concordiamo.

    @Elia... a volte però, a mio avviso, hanno troppo... comunque l'anima del marchio non mi piace... lui però è adorabile.

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