mercoledì 21 ottobre 2009

Le pagelle: AQUILANO.RIMONDI SPRING SUMMER 2010


Una collezione preziosa, opulente, ridondante e colorata come il packaging dei cioccolatini Ferrero durante il periodo natalizio: Aquilano e Rimondi realizzano una demi couture dal sapore antico, un gusto misto quasi a dei medievalismi che riportano alla mente le tecniche antiche impiegate nella lavorazione artistica del vetro, come cloisonné e champlevé, interrotti da elementi più contemporanei che ci riportano repentinamente al 2010.
A metà tra Klimt e un manoscritto miniato di cui ne riprende le tinte questo "Libro delle Ore" ha pagine delicatissime da sfogliare, decorate con cabochon (datemi dei cabochon e sarò per sempre vostro), paillettes dorate e damascati che rendono la collezione pesante: quello che nelle precedenti collezioni poteva definirsi come sofisticato questa volta diventa oneroso e gratuito.
Alcune lavorazioni e alcuni modelli riportano alla mente la couture di Alessandra Facchinetti per Valentino (e qualche pezzo della sua ss 09) e sembrano reinterpretati alla luce delle nuove tendenze sorte nel frattempo.
La collezione sembra soffrire di luoghi comuni nonostante alcune soluzioni si pongano come singolari all'interno del guardaroba proposto dagli altri designer.
Simpatiche ma eccessive le gonne a palloncino annodate lateralmente che hanno l'ardire poi di sbocciare nell'arroganza di un bustier strutturato o di essere circuite da un cinturino di cuoio very easy da far passare anche su giacche e short dress.
Eccessiva e già vista, sicuramente non è tra le migliori collezioni del duo (che sinceramente preferisco in maison Ferré).
L'outfit di riferimento: quello centrale nel collage, "difficile" ma meraviglioso.
Un 6 e mezzo!

3 commenti:

  1. Forse è la meno interessante di Aquilano e Rimondi.

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  2. Questa volta devo dissentire.
    Trovo che questa sfilata sia stupenda,molto più bella di quella invernale fatta da cappotti improbabili e abiti con spalle troppo costruite.
    Gli abiti della collezione sono uno più bello dell'altro,qualche vago accenno military impreziosito da ricami super-couture impressionanti...per assurdo i look con i pantaloni sono quelli che preferisco meno...ma sono gusti.
    Anche se ,nonostante lo splendore di questa sfilata, devo ammettere che si percepisce che l'impegno maggiore viene fatto per Ferrè (fortunatamnte!!!!)....per cui non capisco il senso " commerciale" di questa collezione..sembra più uno sfizio personale del duo creativo...
    Tornando alla sfilata,per me il voto è 8 +..............

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  3. Otto per me è un tantino troppo. Ci sono molte soluzioni scontate e look che ho già visto in vecchie collezioni di marchi diversi e che ho preferito a questi. Manca un'idea forte alla base e si costruisce uno splendore a mezz'aria... e questo porta la collezione a vacillare. Gli elementi couture, come ho già precisato, sono fantastici ma davvero pesanti se consideriamo che questa è la loro unica linea personale, che una seconda linea non esiste... Una cosa del genere andrebbe bene per una couture (non voglio pensare ai prezzi dei capi pieni di cabochon)... Il problema più grande della collezione è non avere un'idea forte su cui costruire. Come hai detto tu anche la collezione precedente non era interessante, troppe costruzioni. Infatti io continuo a notare in questo marchio un disimpegno da parte del duo che coincide proprio con l'inizio della collaborazione in maison Ferré. Non so quanto sia positivo tutto questo a parte la valutazione della pagella. Io il disimpegno lo percepisco... queste collezioni non sembrano neanche più loro, quella per l'inverno infatti è troppo modaiola, troppo di tendenza

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