La recensione questa volta inizia con un racconto.
Qualche tempo fa, spontaneamente, nel giardino del mio compagno è nata una pianta di limone. Col fatto che si lavora e si studia fuori la casa è sempre meno vissuta e il giardino sempre meno curato. L'altro giorno, così, parlando del più e del meno in giardino mi sono accorto che una foglia dell'albero era seccata al sole mantenendo tutta la sua struttura di sostegno. L'ho fissata per un bel pò di tempo senza staccarla dal ramo madre e ho detto al mio compagno: "Ecco, se fossi uno stilista questa foglia sarebbe il mio punto di partenza".
Guardando questa collezione di Ackermann ho ritrovato quella foglia del nostro giardino, è tutta qui, la natura con il suo tempo, le foglie morte e le loro figlie.
Una foresta di foglie, l'evoluzione di Eva che abbandona la foglia di fico per la couture ricercata della foglia di agave, per l'inizio del vezzo: il corpo come cuore della pianta.
Lirica, perfetta, romantica, nulla è lasciato al caso, l'equilibrio è rotondo, commovente, cristallizzato nel fluire dei materiali uno sull'altro, nel confluirsi dentro in un continuo avvicendarsi di pelle, pelliccia, lana, panno, morbidamente, nei capi-foglia che come spire si rincorrono sul corpo, si abbracciano, si crogiolano al sole nascendo su giacche, cappotti, ovunque, con spirito quasi selvaggio, con naturale e atavica bellezza, con silhouette di gran prestigio. Haider Ackermann realizza così la sua collezione iconica scolpendola nel tempo di chiunque abbia il piacere di guardarla e portarla con se. Uno dei più bei lavori degli ultimi anni. Una lode. Magnifica.
Qualche tempo fa, spontaneamente, nel giardino del mio compagno è nata una pianta di limone. Col fatto che si lavora e si studia fuori la casa è sempre meno vissuta e il giardino sempre meno curato. L'altro giorno, così, parlando del più e del meno in giardino mi sono accorto che una foglia dell'albero era seccata al sole mantenendo tutta la sua struttura di sostegno. L'ho fissata per un bel pò di tempo senza staccarla dal ramo madre e ho detto al mio compagno: "Ecco, se fossi uno stilista questa foglia sarebbe il mio punto di partenza".
Guardando questa collezione di Ackermann ho ritrovato quella foglia del nostro giardino, è tutta qui, la natura con il suo tempo, le foglie morte e le loro figlie.
Una foresta di foglie, l'evoluzione di Eva che abbandona la foglia di fico per la couture ricercata della foglia di agave, per l'inizio del vezzo: il corpo come cuore della pianta.
Lirica, perfetta, romantica, nulla è lasciato al caso, l'equilibrio è rotondo, commovente, cristallizzato nel fluire dei materiali uno sull'altro, nel confluirsi dentro in un continuo avvicendarsi di pelle, pelliccia, lana, panno, morbidamente, nei capi-foglia che come spire si rincorrono sul corpo, si abbracciano, si crogiolano al sole nascendo su giacche, cappotti, ovunque, con spirito quasi selvaggio, con naturale e atavica bellezza, con silhouette di gran prestigio. Haider Ackermann realizza così la sua collezione iconica scolpendola nel tempo di chiunque abbia il piacere di guardarla e portarla con se. Uno dei più bei lavori degli ultimi anni. Una lode. Magnifica.
lo amo e lo stimo da sempre...
RispondiEliminama con questa collezione, finalmente, è riuscito a mostrare l'evoluzione più fruibile e completa del suo linguaggio.
tagli, pellami rigidi ma rotond , asimmetrie e silhouettes infinite per gelide dee del nord...
MERAVIGLIA....MERAVIGLIA...MERAVIGLIA...
Qui devo concordare con il voto. Davvero una bella collezione... spero rimarra' un punto di riferimento per tanti.
RispondiEliminaPersino piu commovente di Colangelo per me, proprio perché mi piace Ackermann da tantissimo tempo...... anzi, sono ancora sotto lo charme, mi verrebbero solo kitschate da dire su questa collezione...
RispondiElimina11 !
bellissima collezione!
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