Le pagelle: GENNY SPRING SUMMER 2012

Premetto che della storia di maison Genny, oltre alle quattro coordinate essenziali che mi permettono di darle una collocazione spazio-temporale, io non so assolutamente nulla. L'unica Genny che ho conosciuto in vita mia era una che fino all'età di 32 anni all'anagrafe era registrata come Lucio Baldassare, celibe e disoccupato. La maison che fece la sua fortuna con Gianni Versace negli anni 80 ritorna con Gabriele Colangelo nel 2011: eleganza e dovizia di particolari. Non esiste la banalità quando c'è di mezzo Gabriele. La fotografia di Peter Beard, punto di partenza ed ispirazione su cui è costruita la collezione, conferisce ad ogni capo un risvolto wilderness, delicato, mai convenzionale, a partire dalle gonne di pelliccia per avere un effetto zebra in beige, abbinate a cinture e borse rigorosamente in pelle naturale e a monili scultura tribali. Tinte fulve, caramello, abbinate ad un azzurro piovoso, denso, ad una stampa geometrica e al bianco osso totale tagliato sorprendentemente come un Fontana. Portabile e altamente desiderabile, ogni capo ha un carattere definito nello spessore sartoriale e nel tocco magico di Gabriele. Maison Genny è ritornata regalandoci un'altra opportunità di ammirare un Colangelo. Un capo per la vita. Cercando di dimenticare la location in cui la collezione è stata fatta sfilare... una cosa a metà tra uno stand di paninari, la chiesa ambulante dei Testimoni di Geova ed il gazebo di un benzinaio: un 9!