Che sia femme bleu o sia femme blanche il risultato non cambia: Giorgio Armani è pappa riscaldata. Uno dei più grandi colossi (se non il più grande) del mondo della moda fa della banalità e dell'eleganza classica i suoi punti di forza. Dire Giorgio Armani, oggi, è pararsi le terga: look classici (nel senso più negativo del termine) che fanno uso di rasi, sete e cristalli, adatti per ogni occasione dal battesimo alla laurea di vostra figlia, dal matrimonio della cugina ai 25 anni di matrimonio di nonna Loretta e nonno Francesco. Parte dalla perla King Giorgio (che in questo caso non è quella di saggezza) per ricostruire tutto ciò che erano state le precedenti collezioni. Se c'è chi per imitare le trasparenze e i movimenti dei fluidi se ne va in laboratorio per tre mesi a trattare tessuti fisicamente e chimicamente, Re Giorgio utilizza rasi e sete... tanto fa lo stesso. Verde, blu e grigio, bianco per gli abiti finali tempestati di splendori natalizi, odiose asimmetrie per i top (il massimo dell'azzardo concesso). Molto, molto belle le giacche chiuse da un singolo gancetto a scomparsa, dolci i pantaloni con spacco frontale. Il dolce stil novo: ma dove? Precotto alla 4 salti in pandella Findus. Un 5.
GENEROSO...
RispondiEliminarobs
bleah...che noia!!!va là, a questo punto meglio la carnevalata made in sorrento di dolce e gabbana!!!
RispondiEliminaLove the whole classic glamours look.
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A me l' inizio non è dispiaciuto... sempre molto Armani... il problema era tutto il resto della sfilata... molto Luisa Spagnoli!
RispondiEliminaEmporio invece mi è piaciuta, tutto sommato.
Blumarine è tutto sommato piu' emozionante...zzzzzzzz....
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