Sono sempre un tripudio di scultureo le collezioni di Antonio Berardi, ormai accasato a Londra. Ogni capo nasconde metri e metri di cartamodello rappresi in una camicetta, in una gonna o in un delizioso capospalla. L'effetto origami nasce con una piega, un piegone: ridisegna il capo con un eccesso trattenuto in cucitura che ricade fluente sul fianco o ridisegna il bacino come una baschina. Le superfici splendide di colori, dal turchese, al rosa carne, al rosso, dal nero al canna di fucile, al ferro, sono ridisegnate con contrasti sagomati che al capo regalano un nuovo sfogo. Paillettes di varie forme invece regalano alla superfice un effetto wet, plastificato, molto vibrato, realizzando dei formicoli ottici, tridimensionali, tone sur tone. Per il gran freddo un pò di pelo e la collezione è fatta. Meraviglioso l'outfit al centro, bella la collezione ma le manca la forza del salto per spiccare il volo. Otto.
Adoro le forme, la seconda gonna nel collage è pazzesca, ma proprio non mi piace la palette colori, la trovo così fredda
RispondiEliminaPalette deliziosa, anche gli abiti da sera sono digeribili (magari con l'aiuto di un cucchiaino di citrosodina), decostruire e costruire, un po' come il gira la moda, e zam zam il giuoco è fatto! Nelle ultime collezioni Berardi sta rinascendo dal medioevo ellenico in cui albergava da qualche tempo...e il taglio su quel cappotto è pari pari quello della mia gonna!
RispondiEliminadetto questo io avrei azzardato un 9, se non fosse per il capitolo pellicce alla Gucci, o alla Kors, anche perché, in fondo, c'è differenza?!
robs
Il taglio della tua gonna... certo certo. Hai preso le pillole???
RispondiEliminaBah non mi convince. Dal mero punto di vista emotivo, la trovo fessa, stupida. Niente di che.
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