Non si può parlare di minimalismo e neanche di forme barocche per questo nuovo parto plurigemellare di Fendi. E' un'evoluzione del kitsch (una chiave moderna), quello che ricorda i pappagalli impagliati e i fiori di plastica delle belle ville antiche. Cosa c'è di più kitsch al giorno d'oggi di una pelliccia? Una pelliccia d'antilope. Non si smette mai di essere cattivi ed insensibili, di calpestare le vite degli altri distruggendo l'ecosistema. Un orrore etico questo pet cemetery voluto da Karl e Silvia, che fa paura più di un Freddy Kruger sulla tazza del cesso di casa tua alle due di notte... o della bambina di The Ring che ti appare nell'oblò della lavatrice durante la centrifuga. Il capospalla è over e si ferma al ginocchio sia per le pellicce sia per la pelle e la lana; le spalle, spesso scese, sempre molto costruite, sottolineate da goffrature e alette, sbuffi e ciuffi. Oltre al danno.. la beffa. La pelliccia una volta strappata dal muscolo e conciata viene colorata con tinte fluò: verde, giallo, blu per quello che rimane di zibellini, agnelli e antilopi. Povera antilope: è più facile sfuggire ad una leonessa affamata che a Silvia Venturini Fendi (che a vederla così in salute la si direbbe anche abbastanza sazia). Bello il design, ancor di più se fosse tutto ecologico e rispettoso dell'ambiente e del mondo. Di distruzioni di massa e campi di sterminio ne abbiamo davvero abbastanza. Un 7 e 1/2 solo al design (anche perché per la prima volta nella storia di Fendi la scarpa non fa vomitare).
Sono contenta, da animalista convinta, che tu dica queste cose...Debbo riconoscere, però, che Fendi ha fatto una collezione iper lussuosa
RispondiEliminaIndipendentemente dalle pellicce, che sono DNA di fendi, nel bene e nel male, a me fa schifo. Però ho visto solo il Collage ;)
RispondiEliminaBuon Colangelo.
per una volta che le scarpe sono decenti?! fendi solitamente fa solo quelle decenti!!
RispondiEliminaSempre la solita solfa insomma, cambia la pettinatura, qualche schiribizzo qua e là, ma sempre di focaccia alle olive si parla...a questo punto era meglio l'inverno scorso. Apro parentesi fulominante sul capitolo pelliccia. Nascondersi dietro a scuse tipo "tradizione" e "è un must del brand" non solo è poco credibile, a anche insulso, dal momento che dovrebbe prevalere l' "innovazione" e, nel campo dell' eco-fur, c'è n'è, eccome! (Docet lo stesso nonno Karl da Chanel) Poi io non sono un animalista convinto, non vado in giro nudo al grido di FUR IS DEAD, anche perché io e gli animali (che siano quadrupedi o bipedi) non ci amiamo molto. Ma sono convinto che esista un limite, detto moderazione, e di moderazione qui non ce n'è, nè per le pellicce nè per il pane e porchetta elargito nel backstage.
RispondiEliminarobs
chiedo scuse per il c'è n'è, ma sono provato da ore di viaggio e da versace fw 12\13.
RispondiEliminasempre io
@robs: non volevo certo giustificare le pellicce! Me le aspettavo da Fendi, è una pellicceria, non come Chanel. Le vecchie signore clienti affezionate, ma quelle proprio ricche, non andranno certo a largo goldoni a comprare pellicce sintetiche, si aspettano le vere. Questione di marketing!
RispondiEliminaChiedo venia per il modo pessimo in cui mi sono espresso, comunque. Sonno. A domani
@hermes: si ma avevo capito che da parte tua non fosse un modo per giustificarle...non intendevo rispondere a te, ma a chi utilizza con convinzione questa giustificazione. Poi certo, la pelliccia sintetica, quella seria, non è che costi poi molto meno di quella vera, ovvio mica parliamo di peli pubici made in china...per quanto potrebbe esere un'idea!
RispondiEliminarobs
Ah, ecco cos'era quel "faux astrakan" che ho comprato qualche tempo fa!
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