Il piacere di reinventarsi. Partendo dal dinamismo cromatico di Jason Martin e sfociando in un new look avanguardistico Gabriele riproduce la sua luce in capi dalle texture fitte e pregiate, in alternate pellicce leggere e in spalmati tecnici densi e profondi.
Si parte da un concetto, un pretesto, una nuova suggestione lontana, per giungere a nuove soluzioni formali: l'agugliato che si riduce in un coltre di oleoso rouge attutendo le mordidezze in un chimico makadam da indossare. Un asfalto saturo di riverberi trattenuti da fili di lurex e paillettes cucite una sull'altra a creare striature brinose e tridimensionali. L'effetto velour dell'angora e i mohair a pelo lungo, l'alpaca e il visone epilato (ahimé)acquistano così una nuova freschezza accentuata da una scansione nel colore che si esibisce in bande orizzontali in tutta la verticalità della figura. La luce così, prima trattenuta e poi lasciata, crea dei graziosi lucori che spezzano la pesantezza della manica ad anfora e della spalla morbida strutturate su una vita altissima che permette alla silhouette di non ritrovarsi schiacciata. L'effetto organico ricercatissimo dei bouclé e gli agugliati schiacciati sotto le sfumature degli spalmati realizzano una suggestione organica, nuovamente geologica, di grandissimo successo. C'è tutto il Colangelo che ci piace con una leggera implosione nelle silhouette: si realizza così un vero scarto col passato fatto di una leggerezza delle forme che qui si perde un pò in una novità ancora da testare. Un disorientamento che produce un'eco anche negli accessori: dalla scarpa alle mini clutch si perdono un pò di dettagli. Un 9!
10, con doppia lode e lacrimuccia.
RispondiEliminaAnche stavolta Gabriele ha dato il massimo...sempre in una dimensione cosi' couture...sensazionale.
Ancora una volta la foto rispetto al live penalizza, molto...
robs
Si certo... sicuramente... ma gli accessori... non mi convincono. La silhouette ha meno respiro. Molto bella ma per questione di gusto personale preferisco le precedenti.
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