Una pulizia che ha dell’incredibile: Raf Simons alla sua ultima collezione per Jil Sander sembra voler resettare il suo percorso all’interno della maison come con una passata di spugna su un vetro ovattato di condensa. I volumi, decisamente over, ricadono abbondanti sui corpi: un bozzolo di un metro cubo di stoffa. Decisamente lungo il cappotto si chiude fino alle caviglie con tinte pastello (continuate anche nelle eleganti Mary Jane), scialbe di saturazione, abbinate per contrasto interno-esterno: marrone-rosa, rosa-vaniglia, paglia-rose enfant. Suggestioni couture che ricordano i grandi maestri del mondo della moda, celebrati con citazioni intelligenti usate in modo intelligente: tagli e drappeggi bitorzoluti, silhouette bustier e dettagli in pelle disegnano un’eleganza d’altri tempi, una mordenzatura anni 50 più attuale che mai. Un 8.
Un'ottima prova, memorabile, come dice Tim Blanks... Insomma ha chiusooerentemente ed adeguatamente il suo percorso, e che percorso! Penso che Raf Simons sia stato uno dei migliori designer tra quelli che si ritrovano a gestire un'eredità altrui ed un brand non loro.
RispondiEliminaSono convinto che da Dior farebbe miracoli, ma non so se augurargli la nomina, scomoda, troppo.
robs
Bella... ma gridare al miracolo solo perché è la sua ultima collezione lo trovo disgustoso!. E' un ottimo designer, tra i migliori in circolazione ma non è sicuramente la sua migliore collezione. Molto bella ma... appunto... molto bella!
RispondiEliminaSono d'accordo...non è la sua migliore...
RispondiEliminaAl top resta sempre quella delle frange...una meraviglia!
robs