Una collezione Chanel by Karl è sicuramente uno di quelle cose che solleva sempre una serie di spunti di riflessione.
Punto numero uno: a cosa serve proporre per pre-collezioni, RTW e couture, collezioni ispirate una volta a Marie Antoniette, un'altra all'Antartide, un'altra alla Russia, un'altra all'America, se il risultato è sempre lo stesso?
Punto numero due: una collezione Chanel deve necessariamente passare attraverso il tailleur Chanel? O a volte potremmo anche farne a meno?
Punto numero 3: Se mettessimo su uno stand vari pezzi di Chanel by Karl Lagerfeld delle ultime stagioni ci sarebbe qualcuno in grado di individuare per ogni capo la collezione di riferimento? Se si voglio conoscerlo!
Punto numero 4: La marmocchia stampata sui formaggini Susanna sarebbe senz'altro più creativa e più sobria del buon vecchio Karl.
Una serie di tailleur in stile Chanel contrastati con motivi geometrici black and white che si ripetono sui cappotti, in macro e con numerose sfumature di grigio, prima di lasciarsi andare in soluzioni più comode e fresche, camicie e gonnelloni, long dress e camicioni per il red carpet, tutto pensato con pizzi, pois di piume e una tendenza al rococò (uno dei tanti eufemismi del kitsch). Nude, rosa pallido e argento, nero e violetto... per una collezione che cita sempre e solo se stessa anche se, rispetto ai lavori precedenti, sia decisamente più asciutta. Un 5.
Karl Lagerfeld è senz'altro più creativo nelle collezioni Prêt-à-porter (vedi la fall-winter 2012 e la prefall 2012), ma le collezioni Couture proprio non gli riescono...ormai è da più di un anno che non disegna una couture decente!
RispondiEliminaALEXANDRE
a me piace il loro make up, piu innovativo degli abiti!
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http://www.armocromia.com/2012/06/dior-golden-jungle-manicure-fall-2012.html
misspeony
Intereesting thoughts
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