La perla, con le sue proprietà benefiche, e l'energia del vento hanno sortito influssi più che benevoli sull'umore di Karl che per la SS 2013 punta dritto al centro dell'obiettivo. Ecosostenibilità la parola d'ordine, con una location mozzafiato, sempre il Grand Palais, in cui le modelle (come pecore scappate dopo anni all'egida del recinto) sfilano tra pale eoliche gigantesche ed un "battuto" di pannelli solari. Cosa ci sia di ecosostenibile in un così enorme spreco non lo so, forse per sostenibilità si intendeva la capacità della maison di sostenere simili costi... non c'è dubbio... e per eco la capacità degli spazi del Grand Palais di rimbalzare il rumore dei tacchi.
Bella, raccoglie quell'eleganza tipica di Chanel, quel bon ton che se non s'incastra perfettamente con una fisicità ed un portamento aggraziati produce un effetto decisamente contrario alle aspettative: da chiccosa a coatta senza nemmeno rendersene conto.
I problemi di fisicità in un simile defilé ovviamente vengono meno tant'è che le modelle, esili come canne, sembrano quasi fagocitate dai volumi tondeggianti della silhouette, perire sotto le spalle voluminose, in piccoli bolerini da cui spunta una vita esile, fragile come un punto assottigliato all'interno di una verticale. Più minimale il linguaggio, lineare la silhouette si ispessisce nelle maniche tornite che l'appesantiscono senza renderla effettivamente pesante, mentre un gioco di perle scandisce le superfici o le sovrasta, come sul collo, con un rigurgito di decorazioni globulari, un parto plurigemellare di pesce lombo albino sganciato sul petto e sulla nuca. Bianco porcellana per gli spalmati, l'immancabile black & white, un pò di verde e d'azzurro... su pelle, chiffon, il classico tweed e velluti.
Non le manca nulla, dopo una bella purga il tutto sembra aver guadagnato il giusto ordine delle cose: un 9.
Sto aspettando di vedere per strada la prima che ha comprato la chanel versione hula hoop!!!
RispondiEliminama questa pagella saint laurent la vogliamo fare??? :)
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