Che Nicola Formichetti abbia realmente deciso di voler diventare uno stilista? Abbandonate le inutili provocazioni Nicola torna presentando una collezione che ha veramente dell'indossabile. La silhouette è distrutta e ricomposta come un puzzle sbagliato: l'occhio legge molti outfit come rottami di auto dimenticate in un cimitero per veicoli da trasporto. Ma sono gli insetti a determinare le proporzioni di questa collezione iper strutturata nelle sue destrutturazioni. Una cavalletta, una blatta, con le loro scorze coriacee di feltro di lana e pelle, le loro esili gambette fatte di fili sottilissimi, di frange, una peluria sottile fatta di piume ariose. Le spalle, importanti, hanno dell'incredibile (vedi outfit centrale nel collage, il preferito di ModainSegniBLOG): il corpo del retro si allarga a creare un incastro con la manica che ha del robotico. La silhouette così complessa, sagomata in tutti gli orli e i perimetri, profondamente anatomica, regala una suggestiva e fredda impressione accentuata da un uso quasi virtuosistico del bianco e del nero. Un 8.
Finalmente Formichetti va oltre l' "inclassificabile", e prova a fare qualcosa. E, onestamente, oltre a provare quasi ci riesce. Poco di nuovo, talvolta fa capolino l'effetto "sfilata finale marangoni", ma qualcosa di interessante c'è. Anche se non condivido il ruolo che sta ricoprendo.
RispondiEliminarobs
p.s.: comunque adesso lo chiamano solo Mugler senza Thierry. zam zam.
adoro le silhouette, sono così fluide e slanciate!!!:)
RispondiEliminaALEXANDRE
credo che l universo della moda e del buongusto possa tranquillamente fare a meno di nicola formichetti ,ma anche no grazie!!!! by robs
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