martedì 12 giugno 2012

CéLINE RESORT 2013


Un linguaggio sempre molto crudo reso efferato dal colore e dalla stampa usati in modo mirato e sintetico. Guardare una collezione Céline è come mangiare una bistecca al sangue: ci trovi lo spessore che fa la differenza, il gusto del sangue che si porta dietro quel quid primitivo, sa di animale ed è un piatto concreto (no intingoli, no abbellimenti, nuda e cruda su un piatto arcopal). Non a caso shooting che sanno sempre un pò di casuale, alla Juergen Teller: una sbirciata distratta su un cappotto di pelle a pannelli abbinato ad un pantalone palazzo bordato sul fondo di arancio Anas, su un completo soffiato di pois bianchi su un fondo nero, su un cappotto stampa leopardo con spalle e maniche di pelle blu. E ancora trasparenze di un bianco ottico delizioso per top e pantaloni ed il ritorno delle sciarpe annodate e delle ormai iconiche stampe foulard. Due i modelli nuovi di borsa, capienti ed importanti: la All Soft e la Edge. Ancora un ottimo lavoro di Phoebe Philo per Céline, niente di nuovo ma come sempre irreprensibile. God save Phoebe!

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